SCIENZA: LENR (Low Energy Nuclear reaction): bufala o rivoluzione? Articolo di Beppe Zezza Pochi giorni fa, in un sito “di nicchia”, mi sono imbattuto in questo documento della Commissione Forze Armate Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti: “La Commissione è al corrente dei recenti sviluppi positivi nell’evoluzione delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR - Low Energy Nuclear Reactions), che producono energia rinnovabile ultra-pulita e a basso costo, con forti implicazioni per la sicurezza nazionale. Per esempio, secondo la Defense Intelligence Agency (DIA), se le LENR dovessero funzionare, sarebbero “una tecnologia dirompente in grado di rivoluzionare la produzione e conservazione di energia”. Il documento prosegue così: “La DIA ha inoltre accertato che ”Giappone e Italia sono leaders in questo settore, mentre Russia, Cina, Israele e India stanno stanziando ingenti risorse per lo sviluppo delle LENR.” Mi sono sempre interessato al problema dell’energia, alla spinosa questione dell’uso dei combustibili fossili che provocherebbero l’innalzamento della temperatura dell’atmosfera, alle fonti rinnovabili di energia ecc., per questo mi si sono drizzate le orecchie e ho voluto investigare un po’. Cosa è questa LENR? E’ un altro nome per la cosiddetta “fusione fredda”. Si tratta della trasmutazione di alcune specie atomiche in altre, a bassa temperatura, che avverrebbe con emissione di calore (trasformabile in energia elettrica) e senza produzione di materiale radioattivo (senza cioè il problema delle “scorie” radioattive).
Ricordavo come negli ormai lontani anni ‘80 fosse apparsa su tutti i giornali la notizia della “fusione fredda” realizzata da due ricercatori Martin Fleischmann e Stanley Pons, la notizia aveva prodotto molto scalpore e provocato un’inchiesta promossa dal Presidente degli Stati Uniti. L’inchiesta si era conclusa con la dichiarazione che i risultati ottenuti dovevano attribuirsi non a fenomeni “nuovi” ma a errori di misurazione – cioè sostanzialmente che la “fusione fredda” era una “bufala”. Ricordavo anche come in una conversazione amichevole nei primi anni del nuovo millennio un ricercatore dell’Enea mi avesse informato che di lì a breve sarebbe apparso il risultato di esperimenti da loro condotti assolutamente positivi (dei quali invece non avevo più inteso parlare). Ho fatto allora la mia piccola ricerca su internet e ho riscontrato che effettivamente l’Enea – su sollecitazione del professor Rubbia - aveva condotto e concluso positivamente gli esperimenti confermandoli con un rapporto – il rapporto 41 – al quale però (stranamente) non era stata dato alcun seguito e che della questione “fusione fredda” e del silenzio mediatico attorno ad essa si erano occupate due trasmissioni televisive italiane: Report e Voyager. E ho scoperto anche che c’è un ricercatore italiano, Andrea Rossi, che ha messo a punto un impianto lo E-Cat Quark X, i cui risultati pare siano stati validati da terze parti indipendenti e che questo impianto potrebbe essere presentato al pubblico entro l’anno. Che dire? Le parole giuste sono quelle della Commissione delle forze Armate Usa: se le LENR dovessero funzionare la produzione e conservazione dell’energia verrebbero rivoluzionate: niente più centrali a combustibili fossili, niente più centrali nucleari, niente più antiestetiche pale eoliche, niente più pannelli solari; ma soprattutto niente più guerre per assicurarsi i giacimenti di petrolio e di gas e un ridimensionamento del potere di ricatto dei paesi mediorientali dove i maggiori giacimenti si trovano. La domanda che si impone però è questa: ma se le cose stanno così perché non si è pesantemente investito in questo settore? Perché invece le ricerche sono state ostacolate? Non bisogna farsi troppo coinvolgere da mentalità complottistiche, tuttavia…
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CURIOSITA': Christie's, le strane storie e i record di vendite nei loro annali Articolo di Carlo Verga Ian Fleming era evidentemente attratto dal luccichio dell’oro tanto che i suoi più famosi romanzi furono scritti su una macchina placcata in oro e prodotta dalla Royal Typewriter Company di New York. Nell’agosto del 1952, Ian scrive una nota alla moglie “Amore mio, questa è solo una breve lettera per provare la mia nuova macchina da scrivere e per vedere se scrive parole d’oro, visto che è fatta di questo metallo.” Ian Fleming si era fatto questo regalo come premio per aver finito la stesura del primo romanzo di James Bond “Casino Royal”. Dopo di questo tutti gli altri furono scritti con la sua nuova macchina, nel ritiro jamaicano di Goldeneye, pensate a “Goldfinger”, “L’uomo dalla pistola d’oro” e quanti ne seguirono,
La macchina costò 174 dollari, Ian chiese ad un amico di ritirarla in Usa e portarla in Inghilterra, non voleva assolutamente che si sapesse del suo acquisto, probabilmente voleva tenere segreta l’esistenza di James Bond. La macchina andò all’asta 40 anni dopo, non si sa chi l’acquistò, fu venduta a 55.750 sterline risultando così la macchina più costosa del mondo.
I romanzi di Ian Fleming hanno reso ogni oggetto posseduto o comunque in qualche modo parte dei suoi film molto prezioso, tutti hanno raggiunto alle aste cifre memorabili: pensate che la più famosa delle sue auto la Aston Martin DB5 è stata venduta nel 2001 a 157.450 sterline, La Aston Martin DBS di “Quantum of Solace” a 297mila euro nel 2012. Il Bikini di Ursula Andress in “Licenza di uccidere” a 67 mila euro era il 2001, l’orologio Seamaster che l’attore indossava in “Skyfall” (2011) stimato in 6-8000 sterline è stato battuto a 194mila euro.
Un'altra storia di Christie’s, l’orsetto blu Elliot della Steiff, uno strano orsetto di colore blu. Ne erano stati prodotti 6 dalla Steiff azienda tedesca nel 1908, Eliot era pressoché identico ad un altro di colore rosso, Alfonzo. Alfonzo era stato commissionato dal Granduca di Russia per la figlia Xenia di 4 anni, cugina dello zar Nicola secondo. Alfonzo accompagnò la principessa per tutta la vita rimanendole acconto fino alla sua morte. L’orsetto andò all’asta nel 1989 e venduto per 19.680 dollari. Elliot invece fu rifiutato dai magazzini Harrods considerando che gli orsetti blu non avrebbero avuto successo, in effetti ai primi del ‘900 era poco l’interesse per quel genere di orsi di pelouche. Soltanto negli anni ‘80 iniziò un vero boom. Nel 1993 Christie’s riuscì ad organizzare la prima asta per degli orsetti in condizioni di conservazione buona: si presentarono ben 800 collezionisti e il prezzo per un Elliot arrivò a 49.500 sterline! E cosa dire delle scarpette rosse rubino indossate da Judy Garland ne “Il mago di OZ” e vendute a 660.000 dollari?
Tanti comunque gli oggetti particolari andati all’asta fin dai primi del ‘900 ad oggi, piccoli porta ceneri, miniature, vasetti e altri mille oggetti, da ogni parte del mondo, che forse non avrei mai degnato di uno sguardo, ma che ora dopo la rassegna di cose belle e brutte che ho scorso su un libro di Christie’s, guardo con più attenzione. Penso a tutti gli oggetti di casa appartenuti ai nostri genitori o ai nostri nonni, ieri magari valevano un euro, oggi 10 euro, 1000, un milione (magari!) o viceversa? Mah? qualche mese fa emozionati per il record di vendita per una tazzina cinese abbiamo fatto vedere un servizio da the cinese di casa, da sempre; per me era bellissimo e poteva valere, sempre a mio parere, un bel gruzzolo, l’esperto che lo ha visto ha solo alzato un sopracciglio, passando ad altro. Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice
ABBIAMO OSPITI – TECNOLOGIA: La realtà virtuale Articolo di Massimo Cestelli Guidi - Autore Ospite de La Lampadina La prima volta che ho dovuto appurare il significato dell'aggettivo "virtuale" è stato alla fine degli an ni ‘50, nella facoltà di Ingegneria, per lo studio di un teorema. Si trattava del "Teorema dei Lavori Virtuali" applicato alla risoluzione della statica di strutture complesse, tipo di risoluzioni che prima dell'avvento dei computers erano oltremodo faticose e prendevano lunghi periodi di tempo. Non intendo spiegare il teorema, ma semplicemente precisare che per quanto riguarda l'aggettivo virtuale la valutazione del "lavoro" sul corpo strutturale avveniva imprimendo uno "spostamento virtuale" sulla struttura, ossia uno spostamento possibile e congruente con la realtà statica della struttura medesima, uno spostamento che si sarebbe potuto verificare nella realtà. All'epoca l'aggettivo virtuale non aveva la diffusione che ha attualmente nel mondo ormai da molti anni, perché non erano sviluppate le Tecniche che vogliono riprodurre in modo artificiale le sensazioni fisiche che si vivono nella realtà vera. Oggi la realtà virtuale ci viene propinata soprattutto attraverso gli schermi dei computers, delle televisioni, dei cinema ed anche ed anche con quelle applicazioni sulla testa che assomigliano agli occhiali per sciare (i cosiddetti visori VR - realtà virtuale).
A Parigi nel quartiere della Villette, c'è la Cité des Sciences inserita in un vasto parco, nell'ambito del quale si trova "La Geode" un'ampia sfera a struttura metallica che al secondo livello contiene "le plus grand cinema dome" come viene definito nel programma degli spettacoli. In effetti lo schermo gigante, adagiato su una parte della sfera, si estende per 180° circondando la gradinata degli spettatori, e quindi dà la sensazione di vivere all'interno delle scene, ossia realizza la realtà virtuale. Alcune riprese delle montagne effettuate da un elicottero, che apposta esegue delle evoluzioni acrobatiche, inducono negli spettatori una sensazione di "mal di mare", anche per soggetti che come me in barca quando il mare è agitato non soffrono il mal di mare. Lo spettacolo che recentemente ho visto al Geode, "A Beautiful Planet", contiene le riprese eseguite dalla NASA dalla Stazione Spaziale Internazionale, riprese relative appunto al beautiful planet che è il nostro pianeta, la Terra. A parte queste meravigliose riprese della Terra, sia quando il mezzo emisfero si trova di giorno che quando è di notte, sono divertenti e coinvolgenti le riprese all'interno della stazione spaziale. La sensazione è di galleggiare all'interno della stazione eseguendo le attività che le persone che compongono l'equipaggio devono eseguire per tenersi in forma. Fra le varie attrezzature c'è anche un tapis roulant dove per correre o camminare si deve essere ancorati con tiranti ai lati della base del tappeto, per non rischiare di galleggiare al disopra del tappeto. Sono inoltre molto coinvolgenti le scene degli arrivi sulla stazione di altri astronauti che, molto probabilmente, danno il cambio a qualcuno dell'equipaggio. Si abbracciano fra loro, anche se galleggiando, Russi, Americani, Italiani ecc. in barba alle tensioni internazionali che coinvolgono il pianeta Terra distante più di un centinaio di chilometri. Ogni anno a gennaio andiamo a sciare in Alta Badia per evitare gli affollamenti sulle piste che si verificano nei mesi successivi. Già da qualche anno due amici del gruppetto sciatori (gruppetto che ogni anno purtroppo si riduce di qualche membro) mi dicevano di andare ad usare la toilette di un certo Bar- Ristorante che si trova nei pressi dell'impianto di risalita di La Villa, impianto che permette di scendere poi sulla pista "Gran Rìsa", usata anche a dicembre di ogni anno per la coppa del mondo di sci. Alla mia richiesta di delucidazioni al riguardo, gli amici ridendo rispondevano che non volevano togliermi il piacere della sorpresa. "Ma devi andare", - mi dicevano, - "non alle toilette chiuse ma a quelle al di fuori delle toilette chiuse, quelle disposte in batteria sul muro."
Quando ci sono andato si è svelato il mistero! Sopra ogni postazione c'è la foto di una ragazza che, quando si usa la postazione, sembra guardare proprio “lì”. Quando si arriva nel locale non si sta a scegliere la postazione. C'è però una differenza fra l'una e l'altra postazione, perché in alcune la ragazza ha un sorriso mesto, quasi di commiserazione, mentre in altre la ragazza appare molto soddisfatta e divertita. Siamo talmente immersi nella realtà virtuale (tipo di realtà che a volte ci dà la sensazione di confonderla con la realtà vera) che all'uscita del locale toilette quelli che erano capitati con la ragazza dallo sguardo mesto apparivano abbattuti e mesti anche loro, mentre quelli che avevano usato l'altra postazione uscivano divertiti e soddisfatti. Personalmente mi è sembrata una toilette molto originale, ma non sono caduto nei tranello della realtà virtuale.
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ABBIAMO OSPITI-STORIA DI ROMA - Via degli Zingari Articolo di Giulia Pasquazi Berliri - Autore Ospite de La Lampadina Ci troviamo a Roma, nel Rione Monti, in quella che era l'antica "Subura" romana (oggi Suburra) il cui nome significherebbe "zona abitata sotto la città", ed è proprio questa l'impressione che si ricava sia scendendo in Piazza della Suburra dalle scale di Via Cavour, in prossimità della fermata metropolitana della linea B, o salendo in San Pietro in Vincoli dalle scale della Salita dei Borgia, ma anche scendendo da Via Nazionale per Via dei Serpenti o Via del Boschetto. "Sub urbe" stava, infatti, ad indicare la parte bassa della città rispetto al nucleo originario posto sopra il Palatino. La Subura entra a far parte dell'area urbana della Roma Antica quando il sesto re di Roma Servio Tullio, di origine etrusca, la scelse per la propria residenza. Questa era la zona più autentica e popolare dell'Urbe, il luogo delle grandi contraddizioni sociali e umane della capitale dell'Impero. Nella Subura si trovavano - e qualche traccia la si trova ancora oggi - i bordelli più malfamati, le bettole e le locande più insicure. Era un'area affollatissima, sporca, rumorosa e soprattutto pericolosa, anche a causa dei numerosi incendi e crolli delle cosiddette "insulae", edifici molto alti dove un numero illimitato di famiglie plebee vivevano ammassate. Anche Giulio Cesare e il poeta Marziale videro i natali nella Subura e, secondo la tradizione, vi si recavano spesso sia Nerone travestito per saggiare gli umori del popolo, che Messalina, in incognito, alla ricerca di trasgressione.
In piena Suburra c'è Via degli Zingari, che va dall'omonima piazza a quella adiacente della Madonna dei Monti, e che prese il nome dalle carovane di zingari che affluirono a Roma a partire dal '600 e che si concentrarono soprattutto in questa zona: gli uomini lavoravano pentole e stoviglie di metallo, mentre le donne andavano in giro a leggere il futuro sulle mani dei passanti in cambio di offerte. L'area in cui si trova Via degli Zingari, in origine si chiamava del Pozzo di Proba forse perché qui esisteva un pozzo in un campo di proprietà della matrona cristiana Anicia Fultonia Proba. Pozzo di Proba è, infatti, una corruzione del termine Puteus Probae. Il grande umanista e conoscitore della Roma antica Giulio Pomponio Leto (1428 –1498) nel suo trattato De vetustate Urbis ex Publio Victore et Fabio, descriveva così quel luogo: "In ipsa valle non longe a templo sancti Vitalis est puteus cui dicitur puteus divae Probae: nam proba virgo eum fecit." In Via degli Zingari oggi vi è una lapide in memoria del genocidio nazista dei Nomadi e degli Ebrei. Gli zingari, con la loro cultura nomade, rappresentavano per i nazisti un'inaccettabile anomalia dell'ordine sociale e minacciavano la purezza della razza e furono quindi anche loro perseguitati e deportati nei campi di sterminio dove morirono a migliaia: tra il 1939 e il 1945 vennero uccisi oltre 500.000 zingari. La storia della deportazione e dello sterminio degli zingari è una storia dimenticata e tutt'oggi la documentazione è frammentaria e lacunosa. Eppure la persecuzione degli zingari in epoca nazista è l'unica, oltre a quella ebraica, dettata da motivazioni esclusivamente razziali: proprio come gli ebrei, infatti, gli zingari furono perseguitati e uccisi in quanto ritenuti "una specie parassita", degna soltanto di venire estirpata in modo definitivo.
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ABBIAMO OSPITI - MEDICINA: Medicina preventiva per tutti: vivere fino a cent'anni si può? Articolo di Marco Paparatti - Autore Ospite de La Lampadina
Ho scritto un libro “Medicina preventiva per tutti” che ha come obiettivo la comprensione, per chiunque sia a digiuno dell'argomento, dei concetti base della medicina e di come questi possano essere usati per vivere a lungo e bene. Pagina dopo pagina, nel manuale tratto le singole patologie degli organi che, ammalandosi, sono più frequentemente causa di mortalità in Italia e, più in generale, nei Paesi industrializzati. Di ogni malattia racconto brevemente in cosa consiste, la epidemiologia (come, quando e perché, quanto); sintomatologia (come si manifesta); gli strumenti che useranno i medici per fare la diagnosi (capire di cosa si tratta), la terapia (come i sanitari cercheranno di curarci e la prognosi (la possibilità di uscire dalla patologia). Ma la parte più importante del libro è dedicata alla prevenzione, primaria e secondaria.  Per vivere in salute e a lungo, è necessario assumere abitudini quotidiane il più possibile sane, attivare comportamenti responsabili e sottoporsi ad esami periodici, per diagnosticare le malattie quando ancora non presentano sintomi. Perché sono proprio gli organi più importanti ad ammalarsi più facilmente, fino a provocare la morte. Le patologie statisticamente letali a causa della mancanza di prevenzione sono principalmente quelle cardiovascolari e tumorali, per la stragrande maggioranza evitabili o, quantomeno, fortemente differibili. Queste insieme rappresentano la causa di circa il 75% di tutti i decessi. In che modo si possono evitare o differire? Con la prevenzione, che è di tre tipi, primaria, secondaria e terziaria. La prevenzione primaria consiste nell’adozione di un corretto stile di vita: evitare comportamenti scorretti come fumare tabacco, drogarsi, bere alcolici in quantità eccessive, consumare grassi e proteine animali in quantità eccessive, consumare smodatamente sale e zucchero nella dieta, non nutrirsi adeguatamente di frutta e verdura, bere troppo caffè ecc – queste cose le sanno già più o meno tutti - ma anche – e questo è invece poco noto - ad esempio, per le donne, avere figli: la gravidanza e l’allattamento proteggono in modo estremamente potente dai principali tumori ginecologici, come il cancro alla mammella, all’utero e alle ovaie.  La prevenzione secondaria consiste nell’eseguire periodicamente esami diagnostici di screening che consentano di individuare le patologie quando ancora non sono sintomatiche: i più noti sono l’ECG, la mammografia, il Pap-test, e la colonscopia. La prevenzione terziaria consiste nella terapia e riabilitazione dalle diverse malattie. E’ sconsigliato affidarsi esclusivamente alla buona sorte: “Ricordate sempre che generalmente le malattie non sono punizioni divine” diceva spesso il mio professore di Chirurgia generale. Per una vita in buona salute è necessario acquisire un minimo di cultura medica, non per avere una paura ossessiva delle malattie ma, al contrario, per condurre una esistenza serena, consapevole e, potenzialmente, longeva. La fine della vita avviene frequentemente non a causa del limite genetico ma a motivo di una non sufficiente consapevolezza di come si mantiene correttamente l’organismo. Quando acquistiamo un macchinario, dall’automobile al Pc ci preoccupiamo di leggere accuratamente il foglio di uso e manutenzione, sarebbe utile imparare a fare altrettanto con il nostro corpo.
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COSTUME: La riscossa dei mancini Articolo di Lalli Theodoli 
Non lo sapevamo anni fa, ma il 13 agosto è la nostra festa: la festa dei mancini, promossa dall'Associazione Left Handers International. Una festa per noi che da sempre siamo stati abbinati a eventi negativi: tiro mancino, aspetto sinistro, ”il est gauche”. Nei paesi musulmani vietata la sinistra per lavarsi e mangiare. Ritenuta impura e solo usata per il lavaggio di parti intime. Una festa che cerca finalmente di appianare la disparità del passato e che riguarda ben il 10% della popolazione mondiale!
A scuola dalle suore. In cappella per la messa settimanale. Ci genuflettiamo e ci facciamo il segno della croce. Una mano salda mi afferra e mi blocca. Un sussurro: ”Lalli NON la mano del diavolo”. Abbasso la sinistra che già stava sulla spalla, e proseguo, umiliata e a fatica, con l’altra mano. Ora di cucito: di nuovo, e con le stesse terribili parole, vengo invitata a cambiare mano. Con un netto peggioramento. Per fare prima ho infilato l’ago in un filo lunghissimo che però si aggroviglia continuamente e produce terribili nodi. La voce che ha bloccato la mano sinistra di nuovo sussurra “La gugliata del diavolo”. Tanti demoni intorno. Lezione di ginnastica. Sono alta. Faccio il capofila. Con costernazione dell'insegnante all'ordine “Avanti per fila destra” giro con decisione a sinistra trascinando con me tutta la classe. Nei giorni seguenti mi viene legato un nastrino rosso al polso destro in modo che non possa più sbagliare ma la confusione permane. Il nastro quale direzione deve indicare? Apparecchio la tavola. Oramai desolatamente conscia del mio problema, prima di sistemare le posate, mi siedo e faccio le prove. Porto la forchetta alla bocca con l’una e l’altra mano. La mano giusta sarà quella che a me viene meno naturale. Nessuna differenza. Mi affido alla sorte. Ci sediamo a tavola: "Ha apparecchiato Lalli...”, mormorano tutti spostando le posate al posto giusto. Per non parlare dello scrivere con la sinistra. Allora si usavano pennini e inchiostro. Usando la penna nel verso contrario il pennino si impuntava e l’inchiostro schizzava. Orridi voti nel quaderno macchiato e tante lacrime. Il mondo è per i destri. Le porte si aprono con la destra, le forbici hanno la lama per i destri. Il mondo è per loro. Mancino: da mancus, mutilato, storpio. Fino al 1900 il mancino era considerato a volte un dislettico o un demente. Il Lombroso vi vedeva addirittura sintomi di una mentalità criminale. Negli anni ‘50 finalmente si considera il mancino più creativo a causa dell’uso prominente del lato destro del cervello. Ma nel 1961 lo psicoanalista americano Blau metteva in guardia: “Non lasciate che vostro figlio diventi mancino!” Nel 1975 la rivista LISTENER annunciava invece “Forse stai crescendo un genio”. Ed in effetti nella storia tanti mancini geniali in tanti diversi campi: Leonardo e Michelangelo, Carlo Magno, Einstein e Napoleone, fra gli sportivi Valentino Rossi, politici come Obama e Reagan, fra i musicisti Bob Dylan e fra gli attori Charlie Chaplin e mille altri addirittura avvantaggiati in alcune discipline sportive come la scherma, il tennis, il pugilato. Che gioia ora quando nei negozi, negli uffici, vedo scrivere con la sinistra. Quante inutili fatiche eliminate e magari, chi ho di fronte non sarà un genio, ma non avrà dovuto faticare nel cambiare mano e certamente nessuno più pensa che forse potrebbe avere addirittura una mentalità criminale. Leggi un interessante approfondimento Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice | LA LAMPADINA COSI' E'... E CI PIACE! a cura di Lucilla Laureti Crainz Questo mese vi consigliamo un viaggio nei ristoranti etnici romani. La prima prova che il ristorante sia buono e in linea con i piatti del suo paese di origine, è guardare i commensali: se non ci assomigliano, allora ci siamo! Molte sono le scelte e i prezzi. Alcuni (vedi Zuma) un po' cari, altri come una pizza e birretta, ma più divertenti. Iniziamo il nostro giro per "il mondo" Giapponese HAMASEI - Un classico che non ti delude mai dal 1974 - Bel l'arredo con le tovaglie bianche e ottimo servizio - Molto adatto anche per un lunch di lavoro. Via della mercede 35/36 - Tel 06.6792134 - ZUMA - Nuovo arrivato a Roma nel palazzo Fendi - Famosa catena di ristoranti giapponesi con gran fama! - Bella sala e terrazza con vista sulla cupola di Fuksas. Vi consigliamo di andarci a colazione dove potete scegliere menù a 25/30 €. Palazzo Fendi, Via della Fontanella di Borghese, 48 - Tel 06-9926 6622 Coreano GALBI - Elegante e con arredo moderno offre molti piatti della tradizione di carne e di pesce ottimi e cucinati al barbecue. Via Cremera 21 (Salario) - Tel 06-8842132 ... ma certo non possiamo metterli tutti qui. Africano, sahariano, israeliano e molti altri li trovate sul sito. |
FLASH NEWS! Un po' qua, un po' là...
Cifre inimmaginabili
- Amazon
vende
ogni secondo 46 apparecchi elettronici nel
mondo, mentre Alibaba vende 17,8 miliardi
di dollari di merce nelle 24 ore. I due managers
Jeff Bezos e Jack Ma hanno un patrimonio personale
73 miliardi di dollari il primo e soli 28
miliardi il secondo.
CV
* Michelangelo a due passi da Carrara.
Su una candida e gigantesca parete della cava Gualtiero Corsi, sulle Alpi Apuane, nei dintorni di Carrara, sorge il volto del David di Michelangelo. Lo street artist, Eduardo Kobra, fra i più acclamati sulla scena internazionale, ha citato coraggiosamente Michelangelo. Intervenendo con le sue audaci geometrie caleidoscopiche in una sinfonia di rossi, gialli, verdi e blu "lascia affiorare l'immagine sulla superficie: non in levare, ma stendendo segni e livelli di colore. Il marmo come una tela". Un progetto inteso a valorizzare tutta la zona e creare un interesse per incrementare la presenza turistica. MdM Fondazione Raoul Wallenberg Via Nicotera 5, casa di vita di Fausto e Bice Staderini Vi ricordate l'articolo di gennaio 2017 sulla Fondazione Raoul Wallenberg e le sue case di vita? Consiglio di leggerlo se vi fosse sfuggito: parla della vita di un uomo che inaspettatamente e senza nessuna pregressa premessa ideologica, ha trasformato la sua vita in una fonte di vita. Ebbene, lunedì 5 giugno 2017 alle ore 18,00, verrà svelata una targa a via Nicotera 5: la Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg dichiara per la prima volta “Casa di Vita” luogo di accoglienza e di salvezza, un’abitazione privata a Roma. A via Nicotera 5 abitavano Fausto Staderini e Bice Gilardoni, Giusti tra le Nazioni, che salvarono due bambini durante la seconda guerra mondiale accogliendoli nella propria casa e inserendoli nello stuolo, già ben nutrito, dei loro sei figli. Ecco l'invito
 Sarebbe molto bello esserci, ma è altrettanto importante sapere, conoscere e divulgare. ICH |
Il colore della carrozzeria - Avresti mai pensato che il colore della carrozzeria fa differenza? Da uno studio svolto dall'Università Nazionale di Singapore mettendo a confronto i due colori giallo e blu, di due compagnie di taxi che si erano fuse in un'unica società, si è constatato che, nell'arco del medesimo periodo di tempo, i taxi gialli avevano subito il 65,6% di incidenti al mese ogni mille taxi, contro il 71,7% dei taxi blu. Simili risultati erano stati riscontrati in Spagna e Nuova Zelanda, dove i taxi di colore scuro avevano più probabilità di essere coinvolti in incidenti che non quanti di colore giallo o bianco. Leggi di più... CV SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"  | DA SEGUIRE: DIVO NERONE OPERA ROCK - Il Divo Nerone infiammerà Roma ancora una volta! Per la prima volta l’eccellenza italiana della musica, del teatro e del cinema, collabora per creare un progetto artistico di grande fascino, destinato ad entrare nella storia del musical. Leggi di più |  | DA VEDERE: IL VOLO CON PLACIDO DOMINGO - Un film-concerto che farà rivivere vari momenti del Tour 2017 de Il Volo: dal backstage della recentissima tappa di marzo a Los Angeles, indietro fino alla “nascita” del tour con il concerto a Firenze nella magnifica cornice di Piazza Santa Croce. Leggi di più |  | DA VEDERE: The Royal Ballet - THE DREAM - SYMPHONIC VARIATIONS - MARGUERITE AND ARMAND di Frederick Ashton - A conclusione delle celebrazioni dei 70 anni di produzioni, il Royal Ballet chiude il ciclo con un programma misto del suo coreografo fondatore Frederick Ashton. Leggi di più |  | DA SEGUIRE: PRESENTAZIONE DEL LIBRO "LE COLONNE DI ROMA. STORIA E LEGGENDE" di Gianni Fazzini - Martedì 13 giugno ore 17.00 - Fondazione Marco Besso. I relatori saranno Franco Onorati, Claudio Strinati, Gianni Maritati |
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Tiny
food, che passione! - Una
passione nata in Giappone e Korea, che impazza
anche in Usa. Tutto miniaturizzato, dal modo
di cucinare su piccoli fornelli ai piatti,
posate etc. Trovi ricette e fotografie su
tutti i social. Poi manicaretti tutti assolutamente
commestibili preparati in tutte le varianti
di un menù completo: dall'antipasto, ad un
piatto di pasta, carne, pesce, sushi e anche
dolci e pasticcini. Ci sono anche ricette
per la pasta alla carbonara, una penna o uno
spaghetto! Credo che se a casa di qualcuno
mi presentassero un filo di pasta alla matriciana
avrei a che ridire!
CV
GLI APPUNTAMENTI DE LA LAMPADINAFOCUS AFGHANISTAN Giovedì 8 giugno 2017 alle ore 19.00 nelle sale del Circolo degli Esteri di Roma Lungo Tevere dell’Acqua Acetosa, 42 II Lettori de La Lampadina sono invitati alla presentazione di due volumi editi da Eurilink University Press 
IL PAESE DEI TULIPANI. L'Afghanistan, la vita durante la guerra, un'esperienza diretta. di Jolanda Brunetti
LA POLVERE DEI SANTI Viaggio in Afghanistan al tempo dell'invasione sovietica. di Sikorski Radek Interverranno: Jolanda Brunetti Antonio de Martini Stefania Lazzari Celli Maurizio Zandri Paolo di Giannantonio
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LA LAMPADINA - LIBRI Questo mese Carlotta Staderini Chiatante ci commenta un libro di Amos Oz, scritto più di 40 anni fa e pubblicato in Italia solo quest'anno.  Tocca l'acqua, tocca il vento di Amos Oz Ed. Feltrinelli - 2017 Pagine: 197 Tradotto da Elena Loewenthal Dopo le bellissime recensioni di Alessandro Piperno (Corriere della Sera del 1/4/2017) e di Susanna Nirenstein (La Repubblica del 30/4/2017), che consiglio di leggere a tutti coloro che amano la letteratura israeliana, penso di non poter aggiungere nulla alla descrizione di questo meraviglioso romanzo scritto da Amos Oz nel 1972 ed inedito fino a febbraio scorso in Italia. E' il terzo romanzo ... Continuate a leggere la recensione 
CHI SARA' DI SCENA? Cari Lettori, ecco le mie segnalazioni per il mese di giugno. Come sapete, la stagione teatrale volge al termine ma in compenso sono numerosi i festival della stagione estiva: ho quindi pensato di citarne alcuni segnalandovi gli spettacoli che hanno attirato la mia curiosità e che spero di poter andare a vedere a Roma, Spoleto, Siracusa e Napoli! Patrizia Circosta *** Per ragioni di spazio riportiamo qui solo alcune segnalazioni invitandovi a continuare la lettura sul nostro sito ***
ROMA Teatro dell’Opera di Roma - Senza dubbio alcuno segnalo “Il Viaggio a Reims” dramma giocoso in un atto di Gioacchino Rossini, su libretto di Luigi Balocchi, eseguito per la prima volta a Parigi nel 1825, che andrà in scena per sole sei recite dal 14 al 24 giugno.
SPOLETO
Festival dei due mondi
- Incombe felicemente il Festival
di Spoleto che quest’anno dal 30 di
giugno al 16 luglio festeggia la sua
sessantesima edizione. Tantissimi
i titoli e molti di grande qualità.
Ve ne indico alcuni molto interessanti
ed inoltre focalizzo l'attenzione
sul week-end del 7-9 luglio.
Continua a leggere |
MOSTRE Queste le scelte di Marguerite de Merode concentrate questo mese su LONDRA Tate Modern: Giacometti Da non perdersi la grande retrospettiva di 240 opere, con cui la Tate Modern di Londra celebra l’arte di Alberto Giacometti. Le opere disposte lungo un percorso articolato in dieci sale dalle pareti bianche, offrono una panoramica sulla sua pratica artistica. Tra dipinti, sculture, materiale inedito degli archivi della fondazione, i suoi personaggi con le caratteristiche figure allungate e filiformi invadono le sale.
FIRENZE Galleria Gentili: Muro e parete La galleria di Firenze propone questi due artisti della “minimal art” le cui opere sono in stretto collegamento con lo spazio. Con il lavoro di Sol Lewit e Ignacio Uriarte si dialoga sui muri in quanto parete lisce e “superficie di proiezione e immaginazione, su cui possiamo rappresentare qualsiasi cosa”. “Il disegno si muove in una sua propria dimensione, che va al di là dello spazio reale”. Fino all’8 settembre 2017
MILANO Palazzo Reale: Manet e la Parigi Moderna Un'interessante mostra in cui Manet, vien riconosciuto come l’artista simbolo della grande stagione moderna nella metà del '800. Nel pieno di una febbrile urbanizzazione, in cui l’arte cambia volto, registro, direzione, l’artista appare come visionario, innovativo, anticonvenzionale, colto, anticipando i temi dell’Impressionismo. Fino al 2 luglio 2017
ROMA Musei Capitolini: Pinturicchio, pittore dei Borgia. Il mistero svelato di Giulia. Il discusso Alessandro IV Borgia, la sua concubina, la bella e raffinata Giulia Borghese, e Bernardino di Betto Betti detto il Pinturicchio, formano il triangolo protagonista di questa raffinata mostra. Siamo alla fine del Quattrocento, c’è molto fermento umanistico che si ispira alla memoria della antica Roma sulla quale la Chiesa fonderà il proprio “rinascimento” politico e religioso e il Papa chiama a Roma il Pinturicchio, autore di uno dei cicli pittorici più famosi della storia dell’arte. Fino al 10 settembre 2017
Accademia di San Luca: Luigi Ontani. SanLuCastoMalinIconico-AttoniTonicoEstaEstE’tico. Con in mostra circa 60 opere, l’Accademia di San Luca a Palazzo Carpegna celebra il conferimento del prestigioso premio Presidente della Repubblica a Luigi Ontani. Nasce questa importante mostra antologica dell’estroso, immaginifico, eccentrico, visionario artista che usa per la sua arte la pittura, la fotografia, le performance, i film, la scultura e la scrittura. Fino al 22 settembre 2017
ALL'OLIMPICO CON LA LAMPADINA Siete tutti invitati alla conferenza stampa che si terrà martedì 20 giugno 2017 alle ore 12,00 per la presentazione del cartellone teatrale della stagione 2017-2018 Già si sa che il cartellone prevede Cristiano de Andrè, i Momix, L'Orchestra di Piazza Vittorio con il Don Giovanni e molto molto altro! Info: www.teatroolimpico.it |
Pensiero laterale: il paradosso del prestigiatore Un prestigiatore è fantastico. Durante un suo spettacolo effettua un numero di sparizione mai tentato prima. Il numero riesce perfettamente. Nonostante questo, nessuno applaude il prestigiatore. Sapreste spiegare questo fatto paradossale? Come si spiega? Vedete qui... |
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