Ci sono due eventi nel mondo da considerare per la loro eccellenza nei programmi ricorrenti degli appassionati di arte contemporanea. Con la Biennale di Venezia, la cui reputazione non è da commentare, c’è la rassegna della città di Kassel in Germania, “dOCUMENTA”, considerata tra le più prestigiose al mondo.
Fu inaugurata nel 1955 dal professore artista, curatore Arnold Bode per reintrodurre, nel dopoguerra, il dialogo interrotto tra l’arte tedesca e le grandi tendenze artistiche e di pensiero internazionali dall’inizio del ventesimo secolo. Era programmata per creare un identità alla nuova arte tedesca e illustrare alle future generazioni di artisti, poeti e pensatori, le fondamenta della loro eredità culturale con l’attenzione focalizzata sull’arte moderna, come il Fauvismo, l’espressionismo, il cubismo, Blauer Reiter, il futurismo e la pittura metafisica. Si voleva ridare un posto sicuro ai nuovi artisti tedeschi sulla scena internazionale. Era il primo forum post bellico dove avrebberò potuto incontrare di nuovo altri artisti europei.
Dalla quinta edizione in poi, ogni cinque anni si è cominciato a scegliere un nuovo direttore artisitico per dar vita ogni volta ad una mostra totalmente nuova.
Nella sua versione attuale la rassegna esprime la perfetta globalizzazione estendendosi non solo agli artisti di tutto il mondo ma creando anche un alleanza tra la ricerca scientifica e l’arte, nell’idea di fare capire come differenti forme di sapere siano alla base dell’esercizio quotidiano di reinventare il mondo.
Documenta, chiamata anche “il museo dei cento giorni”, arriva quest’anno alla sua tredicesima edizione e, per cento giorni appunto, 150 artisti da 55 paesi e altri partecipanti da tutto il mondo si riuniranno per presentare le loro creazioni. Saranno presenti dalla scultura alle performance, le istallazioni, i progetti curatoriali e di archivi, la pittura, la fotografia, i film e i video, i testi e i lavori audio, insieme a tutto quello che avvicina l’arte alla politica, alla letteratura, alla filosofia e alla scienza inclusa fisica, biologia, eco-architettura e architettura organica, ricerca in energia rinnovabile e antropologia.
Carolyn Christov-Bakargiev, dal 2002 al 2008 curatrice del Castello di Rivoli di Torino, uno dei più importanti centri d’Italia di arte contemporanea e di una lunga lista di grandi progetti curatoriali, è stata scelta all’unanimità dal Supervisory Board per prendere il testimone della grande rassegna del 2012 in seguito alla proposta dell’apposito comitato internazionale.
Si è già cominciato in preludio alla mostra, dopo varie attività pubbliche nel 2009, a istallare come prima opera per dOCUMENTA (13) in giugno del 2010 nel Karlsauer Park di Kassel, l’opera di Giuseppe PENONE nota di pietra, un albero di bronzo di nove metri di altezza con una grande pietra incastrata fra i rami e con accanto un piccolo albero vivo piantato in terra al quale va dato il tempo di crescere. “la presentiamo nel giorno del solstizio d’estate– dice Carolyn Christov-Barkagiev- il giorno dell’anno in cui il sole è più alto nel cielo, per celebrare l’inizio dell’estate e la creatività dell’arte…”
dOCUMENTA (13) Museum Fridericianum 9 giugno – 16 Settembre 2012 in Kassel Germania