Le comete sono dei corpi relativamente piccoli, ghiacciati, spesso estesi pochi chilometri, formatisi nella parte più lontana del sistema solare, ove le temperature sono sufficientemente basse da mantenere gli elementi (prevalentemente acqua) sotto forma di ghiaccio. Esse rappresentano i resti del processo di formazione del sistema solare esterno, verificatosi 4.6 miliardi di anni orsono.
Quest’anno, a marzo, la Cometa denominata C/2011 L4 (PANSTARRS), si avvicinerà a 48 milioni di Km da Sole, più vicina del Pianeta più interno, Mercurio e potrà essere visibile con un normale binocolo o, forse, anche a occhio nudo.
Ma la più importante sarà la Cometa C/2012 S1 (ISON) (International Scientific Optical Network), probabilmente la più brillante che ogni essere umano attualmente vivente abbia mai visto.
La Cometa è stata scoperta nel settembre 2012 da due astronomi: Vitali Nevski (Vitebsk, Repubblica del Belarus) e Artyom Novichonok (Kondopoga, Russia), usando il telescopio riflettore Santel di 0.4 m dell’Organizzazione suddetta. Secondo le previsioni, alla fine di novembre 2013, la Cometa si porterà molto vicina al Sole, a 0.012 unità astronomiche (u.a.) (1,795 milioni di Km) da esso, assumendo una magnitudo negativa; successivamente, fra il 27 dicembre e l’inizio di gennaio 2014, ISON si avvicinerà alla Terra fino a 0,43 u.a. (64 milioni di Km): relizzando un periodo di compromesso fra la distanza dal Sole e dal nostro Pianeta. Secondo l’orbita attuale, la Cometa potrebbe divenire un oggetto visibile a occhio nudo durante il periodo novembre 2013 – gennaio 2014. Già dai primi giorni di settembre, ISON si muoverà nel crepuscolo mattutino come un debole oggetto visibile, divenendo sempre più brillante avvicinandosi al Sole e alla Terra. Il 28 novembre, al perielio, la Cometa passerà a 0,5° dal Sole: in quel momento avrà una luminosità di -13, come la Luna piena. Dopo, la curva della luminosità scenderà, presentandosi incerta. Se il massimo livello di brillantezza fosse raggiunto e mantenuto, ISON sarà un oggetto intensamente visibile nella luce diurna. Dopo il perielio, la Cometa si muoverà verso Nord e passando dalla luce crepuscolare a quella notturna, potrà essere visibile nel cielo sia mattutino che serotino. L’esatto valore di brillantezza è, a tutt’oggi, oggetto di studio. Se il nucleo sopravvivesse, la coda avrebbe l’aspetto di un’intensa luce simile a quella di una forte torcia elettrica, estendentesi per almeno decine di gradi. Quando la Cometa sarà vicina al Sole, gran parte del ghiaccio si trasformerà in vapore, aggiungendosi al contorno di gas e di polveri che circondano il nucleo e producendo la classica “coda” che, subendo la spinta del vento solare, sarà sempre rivolta dalla parte opposta all’astro. Questo denso inviluppo (denominato “coma”) potrebbe dare luogo ad un’intensa lucentezza, rendendo l’oggetto visibile a occhio nudo. Attualmente, non si può essere certi del preciso valore della luminosità poiché questa, appunto, dipenderà molto sia da quanto ghiaccio evaporerà, sia dalla quantità di gas e polvere che sarà proiettata fuori dal nucleo centrale. Con un aggiornamento a questo Articolo prima dell’inizio del periodo di visibilità delle due Comete, i lettori saranno informati sulle caratteristiche di esse. Stay tuned!
Articolo di Gian Carlo Ruggeri, Autore Ospite de La lampadina