Ce ne stiamo tranquillamente fermi al semaforo rosso quando, all’improvviso, alle nostre spalle parte una sirena lacerante. Un’auto blu, con il faretto azzurro lampeggiante sul tetto, esce dalla coda sgommando e imbocca a tutta velocità la corsia RISERVATA degli autobus seguita da un’auto di scorta. I vetri oscurati non permettono di scoprire l’identità dello scorretto viaggiatore. Si vede il peccato ma non il peccatore.
Nel calendario ufficiale non è prevista alcuna visita di Stato, per cui… si tratta di un’auto dei Nostri.
Non potrebbero allora aspettare due minuti che il semaforo diventi verde? Dove devono andare? A comprare le scarpe? (Sappiamo che succede) A prendere i bambini a scuola? Ad accompagnare la moglie dal parrucchiere? Se invece queste fossero solo maligne illazioni e si trattasse di dover solo raggiungere Senato o Parlamento in tempo utile, non potrebbero come tutti noi svegliarsi un po’ prima per arrivare in tempo senza questa prepotenza maleducata?
Se tutti noi ritardatari ci comportassimo così, il traffico diventerebbe uno spettacolo veramente interessante!
Si sente da lontano una sirena (un’altra!) ed ecco un corteo di macchine con faretti che, per superare la fila, finisce per camminare contro mano. Questa volta le auto sono precedute dalla polizia anzi da due poliziotti con lucidi stivali che addirittura in piedi sui loro Guzzoni agitano freneticamente una paletta ordinandoci perentoriamente di spiaccicarci contro i marciapiedi con le nostre auto o con i nostri motorini. Fischiano e urlano e urlano e fischiano: dobbiamo scomparire ed al più presto.
Come in tutte le cose del mondo EST MODUS IN REBUS. E questo modus non va.
Siamo cittadini italiani, paghiamo fino all’inverosimile quanto ci viene imposto da coloro che abbiamo chiamato a rappresentarci (a volte anche troppo, pare) ed abbiamo il diritto di essere trattati sempre come tali , anche quando attraversiamo la strada o stiamo andando al lavoro, senza rischiare di essere travolti. Abbiamo diritto al rispetto in ogni sua forma.
Invece di questo uso improprio accompagnato da un atteggiamento tracotante, i Nostri dovrebbero viaggiare in fila, umilmente, con noi tutti, inalberando quel cartello un po’ ridicolo che affianca i lavori quando ci buttano per aria le strade e non sappiamo come arrivare al portone o ci levano la luce mandando al diavolo tutte le riserve del nostro freezer.
Ma il sogno è sogno.
Nella realtà, per non essere investiti dobbiamo schizzare via velocissimi a meno che…
Un mio amico, appena sente una sirena, si piazza in mezzo alla strada con il suo motorino. Come il corteo si avvicina si mette ad andare a zig zag occupando tutta la carreggiata. Quando i poliziotti cominciano a strillare VIA VIA o gli uomini della scorta tirano fuori le palette (niente secchielli!) lui, guidando sempre peggio, geme “Mi sento male, mi avete spaventato! “E continua a zig zagare traballante e con andatura volutamente incerta, da un lato all’altro della strada.
Furiosi, ma preoccupati, sono costretti a rallentare per riprendere poi la folle corsa una volta certi che il mio amico stia abbastanza bene.
Abbastanza bene? Benissimo!!
Gli occhi azzurri lampeggiano di felicità e soddisfazione, un sorriso che nemmeno i baffi possono nascondere gli allarga la faccia mentre mormora felice:
“Li ho fermati questi tangheri !”
Buongiorno,
anche se vivo da ormai molti anni in una città molto tranquilla e per nulla caotica dove praticamente il traffico non esiste ogni volta che torno a Roma ed assisto
a queste prepotenze (come tanti anni fa ancora oggi) mi domando quando è che veramente i “Nostri” daranno il buon esempio.
Francesca Theodoli