Lungi dal voler insegnare qualcosa a qualcuno, ci siamo resi conto che spesso le cose più semplici diventano complicate perchè solo apparentemente si comprendono, o si crede di sapere come funzionano alcuni meccanismi che invece non sappiamo affatto come operano. Per questo abbiamo deciso di fornire qualche utile, speriamo, suggerimento, per la vita di tutti i giorni, sugli argomenti più disparati.
Oggi riportiamo la risposta di Ranieri Ricci, un membro de La Lampadina, a un quesito apparso sul Corriera della Sera. A volte sui giornali si leggono lamentele apparentemente giuste ma tecnicamente discutibili. Una semplice spiegazione può a volte essere di aiuto a tutti.
Dalle “Lettere al Corriere” Venerdì 5 aprile 2013: Attestati di merito
Le compagnie di assicurazione, per rinnovare le polizze, chiedono l’attestato di merito in base al quale chi ha provocato incidenti deve versare una somma maggiorata per cinque anni. Si giunge quindi al paradosso che un guidatore possa corrispondere un premio totale che supera la somma relativa al sinistro. Si dovrebbe quindi modificare la norma: la maggiorazione dovrebbe operare sino al risarcimento del danno.
L. L.
La risposta dell’esperto
Gentile sig L.L.
La maggiorazione di premio che Le toccherà pagare per diversi anni a seguito di un sinistro (non è detto che siano 5, dipende dalla Sua attuale classe di merito) non serve per rimborsare all’assicuratore quello che ha pagato per il sinistro da Lei provocato, ma serve per far fronte a possibili e forse numerosi e/o gravi sinistri che Lei potrebbe provocare in futuro con una probabilità che statisticamente viene accresciuta dal fatto che Lei ha appena provocato già un sinistro.
D’altro canto con le recenti norme Lei può evitare la maggiorazione di premio rimborsando l’importo del danno provocato.
Per quanto riguarda lo strano paragone fra la maggiorazione del premio assicurativo e l’importo del danno, la Sua osservazione è simile a quella di un signore che disse “il mio ciclomotore vale € 1000 e l’assicuratore me ne chiede di più per l’assicurazione”: il signore non pensava che un piccolo ciclomotore può provocare danni enormi!
Ranieri Ricci