Per la prima volta sono stata per un breve viaggio in Argentina.
Ho visitato prima la capitale, Buenos Aires, poi la provincia di Bariloche e infine le cascate di Iguazù.
Sicuramente, in così poco tempo, si può avere soltanto un’idea superficiale del Paese ma quello che rimane impresso della grande capitale (15 milioni di abitanti; 1/3 della popolazione argentina) sono le belle e larghe strade, i giardini, gli edifici europei dell’inizio del Novecento, i grattacieli e vicino a tutto questo, in enorme contrasto con il resto, le favelas, autorizzate!… Al solito per motivi elettorali.
A Bariloche (Patagonia) si arriva con due ore di volo da Buenos Aires, ricca di parchi nazionali e di grandi laghi e fiumi. Appassionati vanno lì apposta per praticare pesca sportiva con la mosca e il pesce più diffuso è la trota.
Purtroppo sono costretti a rimetterle in acqua subito dopo averle pescate!
All’arrivo in aeroporto ti controllano e disinfettano gli ami e i mille tipi di “mosche”. Hanno paura che tu possa avere un virus che contamini l’acqua e crei alghe infestanti che lì non ci sono.
Una delle cose che ci ha più incuriosito è il funzionamento del cambio. Prima di partire ti dicono di portare dollari o euro, alla dogana ti consegnano un foglio da riempire con la dichiarazione della quantità di denaro che stai importando. Al momento di cambiare i dollari e gli euro in pesos, la moneta locale, si capisce che ci sono varie “possibilità”:
– il cambio ufficiale a 6 pesos per 1 euro
– il cambio in hotel a 6,50 pesos per 1 euro
– il cambio in nero a 7,50 e anche più per ogni euro
Naturalmente cerchiamo subito quello più conveniente, un po’ preoccupati di essere scoperti. Invece ci accorgiamo che tutto si svolge alla luce del sole. Tutti sanno esattamente dove si possono cambiare euro e dollari in nero. Motivo per cui lo sportello della banca è vuoto e, invece, nel negozio di abbigliamento accanto, c’è la fila per il cambio abusivo.
In pratica gli argentini appena possono risparmiare qualche pesos comprano dollari per evitare la svalutazione, che si aggira al momento intorno al 30%, ma quando ne hanno bisogno devono ricambiarli in pesos. Considerando che un argentino può avere solo fino a 1000 dollari è facile pensare che preferiscano tenerli sotto il materasso piuttosto che metterli in banca.
Tutte le grandi transazioni avvengono in dollari che invece sarebbe proibito avere! Ma Cristina (la Presidenta), cosa ci combini? E’ questo il modo in cui vuoi rimettere in piedi il Paese?
Oltre a come cambiare il denaro, altra cosa, di tutt’altro genere, che bisogna sapere prima di fare un viaggio in Argentina è il loro rapporto con il “bacio”.
Al nostro arrivo in aeroporto ci viene a prendere “Alfredo” e ci bacia. Rimaniamo di stucco! E’ l’autista di fiducia di amici, non ci siamo mai visti prima d’ora.
Dopo poco capiamo che il bacio è consuetudine molto diffusa in tutto il Paese.
Ci si bacia solo una volta sulla guancia destra.
All’inizio proviamo a escogitare un rimedio (nel caso fossimo baciati da persone proprio sconosciute), mettendo la mano destra immediatamente avanti per evitare ogni avvicinamento ma poco dopo ci accorgiamo che il più delle volte gli argentini prima ti prendono la mano e poi ti baciano lo stesso!
Che persone affettuose e ospitali!!!!
Subito ci convinciamo che è senza dubbio molto bello sentirsi così affettuosamente ricevuti e subito amici e ci sentiamo anche noi un po’ Argentini.
Ciao! Quella li’ non e’ una favela argentina ma venezuelana, da noi non sono cosi’ enormi. Ecco la favela della capitale: http://www.taringa.net/posts/info/17629505/La-poblacion-de-las-villas-crecio-un-52-3-en-diez-anos.html
E si’ certo, larghe strade, pur avendo cosi’ tanta estensione di terreno, comunque i grattacieli li fanno lo stesso, non capisco perche’ si viva tutti stretti, mi piaciono i palazzi bassi italiani. Certamente la tradizione dei gauchos, cioe’ l’ospitalita’ e’ rimasta. Partiamo dal presupposto che tutte le persone sono buone, poi c’e’ tempo per sapere se qualcuno e’ degno della nostra fiducia o meno.
Saluti!
Diego Núñez
Guida privata
http://www.argtour.com
Grazie Diego per la Sua giusta precisazione in merito alla foto che provvederemo a cambiare, e per il Suo commento.
Molto interessante l’articolo che ci ha linkato sulla crescita della popolazione negli “asientamentos” a Buenos Aires.
La Sua città e lo Stato nel quale vive sono sempre stati tra quelli che vorrei un giorno conoscere. E magari mi rivolgerò proprio a Lei!
Saluti e a presto leggerci!
Isabella Confortini