Avevate mai sentito parlare dello Effetto Werther?
Probabilmente no, come me, fino a ieri.
Effettivamente e’ un nome noto quasi esclusivamente a psicologi e sociologi.
Con questa espressione si indica il fenomeno per cui la notizia di un suicidio pubblicata dai mezzi di comunicazione di massa provoca nella società una catena di altri suicidi.
Il nome ricorda l’impatto emotivo che la pubblicazione del romanzo di Goethe – I dolori del giovane Werther – ebbe in Europa: in breve tempo i suicidi tra i giovani si moltiplicarono con le medesime modalità descritte dal romanzo, al punto che le vittime indossavano gli stessi vestiti o lasciavano il romanzo aperto alla pagina della morte del protagonista.
Questo accadeva in altri tempi, quando la pubblicazione di un libro aveva un impatto rilevante. Oggi che la lettura e’ assai meno “popolare”, la emulazione viaggia stimolata dai moderni mezzi di comunicazione di massa.
Quando si suicidò Marilyn Monroe ci fu una ondata di suicidi in tutti gli Usa, così pure accadde in Italia dopo che tre giovani, nel corso dell’estate del 1990, decisero di suicidarsi con i gas di scarico dell’auto, ascoltando musica e bevendo alcolici. Il gesto, ampiamente diffuso con dovizia di particolari da giornali e televisioni, venne subito imitato da altri giovani: a partire dall’agosto del 1990, vi fu un incremento del 150% dei suicidi giovanili, compiuti nel medesimo modo!
Questo effetto imitativo non è limitato al solo suicidio ma si riscontra in tutti gli eventi che portano alla ribalta qualcuno, nel bene e nel male.
Quanto ho letto mi ha fatto riflettere sulla forza di questo spirito di emulazione e di come questo sia diffuso in tutti (non sara’ esagerato dire “tutti”? ) gli esseri umani.
Qualcuno potrebbe dire: hai fatto la scoperta dell’acqua calda! Ma non sai che è proprio su questo che si basano le campagne pubblicitarie, che si scelgono i testimonial dei prodotti e dei marchi che si vogliono affermare?
Eh, già. è proprio così: è la scoperta dell’acqua calda!
Lo spirito di emulazione ha una forza enorme, che può essere benefica o deleteria.
Ed è bene esserne consapevoli.
Sia nell’attività educativa spicciola di genitori, nonni, insegnanti e simili sia nella gestione della informazione: evitare di dare eccessivo risalto , fosse anche solo per stigmatizzarli, a eventi e personaggi “negativi” e proporre alla attenzione eventi e personalità positive.
Due casi: nella metropolitana di Vienna tra il 1984 e il 1987 si verificò una catena di suicidi. Lo psichiatra Sonneck convocò i giornalisti proponendo loro il rispetto di alcune norme, in particolare il riserbo e l’anonimato su questi fatti, astenendosi dal fornire dettagli e curiosità circa le possibili cause del gesto. Questa strategia, sottoscritta da tutti gli organi di informazione, risultò vincente: a partire dalla seconda metà del 1987, a Vienna i casi di suicidi in metropolitana diminuirono improvvisamente del 75%, per mantenersi ai livelli consueti nei successivi cinque anni!
Noi, de La Lampadina, nell’ultimo numero abbiamo pubblicato un articolo sul costruttore di ponti, un santo del nostro tempo: è stato l’articolo più “cliccato”! manifestando come sia forte il desiderio di sapere di personaggi positivi. Chissà che qualcuno, tra i nostri lettori, non abbia sentito il desiderio di emularlo?
Condivido pienamente quanto riportato nell articolo. Molto spesso per opportuni calcoli economici i giornalisti indugiano con dovizia di particolari su fatti di cronaca nera non valutando le conseguenze negative che possono suscitare in persone affette da debolezze caratteriali.
Oltre all’effetto imitativo trovo sia devastante anche l effetto della massa sul pensiero dell individuo: e questo è vero per tutti!