Noi della lampadina siamo o non siamo per le energie alternative?
Sicuramente si!
Bene, se volete saperne un pochino di più potreste interessarvi a cosa ha fatto in questi ultimi anni l’Agricola San Sabino a Spoleto (PG). Un’azienda che si sta trasformando da agricola anche in creatrice di energia pulita.
Ha iniziato con il fotovoltaico, cinque anni fa, coprendo 1600 mq di capannoni ed ex stalle con pannelli che producono 65.000 kwh l’anno di energia che entra in rete e viene acquistata dall’Enel.
Ora, dopo mille difficoltà è decollata con il biogas!
L’impianto, partito a dicembre 2012, ha una potenza di 300 kwp e produce circa 2.300.000 kwh di energia l’anno.
Tre aziende agricole della zona si sono consorziate e con una superficie agricola di circa 1000 ha hanno creato la “Terranova”.
Molti sono stati i problemi che si sono dovuti affrontare per ottenere tutti i nulla osta.
Le autorizzazioni sono arrivate dopo 2 anni .
Molti gli organi che si riuniscono in quella che si definisce “conferenza dei servizi”: un organo formato da tutti gli Enti preposti alle autorizzazioni e cioè per esempio : ASL – ARPA – Ministero e Sovrintendenza Beni Archeologici – Regione – Vigili del fuoco – Provincia e Comune.
Questi si riuniscono per analizzare il progetto e dare il loro benestare.
Il GSE – Gestore Energia Elettrica – a sua volta, considera l’eventualità di accordare sovvenzioni all’impianto.
E veniamo al funzionamento dell’impianto.
Una parte della produzione delle aziende che comprende reflui zootecnici, colture dedicate, sansa di oliva e altri sottoprodotti agricoli vengono inviati all’impianto.
Attraverso il processo biologico di fermentazione anaerobica all’interno del digestore si produce il biogas che viene inviato ad un “cogeneratore” producendo energia elettrica e termica che in parte viene riutilizzata nel processo tecnologico dell’impianto.
In più dopo la lavorazione e la produzione di energia lo scarto è un “ammendante” che può quindi essere ancora utilizzato dalle aziende sui propri terreni come concime biologico.
Questa è una delle forme per produrre energia in modo pulito e rispettando l’ambiente e con la speranza che le municipali seguano il nostro esempio valorizzando scarti e rifiuti organici che ora sono per lo più mandati in discarica creando grossi disagi ambientali.
Chi fosse interessato a vedere l’impianto e a parlare con gli esperti ci può scrivere e organizzeremo una visita.
Questo impianto è stato battezzato qui in Romagna “Mucca Meccanica”, ed è in funzione a Cesena da qualche anno nella esecuzione di un Brevetto Tedesco. “Digerisce”, oltre che “l’umido” proveniente dalla raccolta differenziata, anche scarti agricoli e potature di vario genere. Come dice l’articolo, i prodotti sono quelli di una mucca, una sorta di concime immediatamente utilizzabile e gas metano che viene utilizzato per l’azionamento di una centrale elettrica di tipo tradizionale. Questa soluzione per lo smaltimento dei rifiuti sembra prendere il sopravvento, anche se io ho visto di persona un procedimento atto ad ottenere materiali da costruzione pregevolissimi. Ma questo procedimento richiede energia elettrica in abbondanza. Il contrario che produrne. Cordiali saluti a tutti.
Alberto
Interessato per una visita alla impianto!
Una sola domanda:ma l approvvigionamento di combustibile non avviene su camion a benzina??