E’ un pentagramma a cielo aperto, una musica scolpita nella facciata e decifrata da uno storico dell’arte, Vincenzo De Pasquale.
La scoperta ha del clamoroso. In breve, i segni che sono incisi sul bugnato della facciata del Gesù Nuovo non sono altro che la partitura di un concerto per strumenti a plettro (mandole e affini).
“I segni di circa dieci centimetri incisi sulle pietre nere vulcaniche creduti fino ad oggi fossero i simboli delle diverse cave di piperino dalle quali provenivano, si scoprono invece essere delle lettere aramaiche. L’aramaico era la lingua parlata da Gesù. Sono solo sette segni e ognuno corrisponde a una delle note”. Lette in sequenza da destra a sinistra, e dal basso verso l’altro, le incisioni, tradotte in note, compongono una musica della durata di quasi un’ora….
L’uso di segni che componevano una musica non era inusuale negli anni del tardo umanesimo e un codice armonico misterioso è anche sulla facciata di palazzo Farnese a Roma.
“È musica rinascimentale che segue i canoni gregoriani” aggiunge De Pasquale. Il suo sogno è quello di eseguirla in pubblico proprio al Gesù Nuovo, restituendo a Napoli un frammento della sua grande storia.
CV