Una piccola cooperativa di pescatori, COOMARPESCA negli anni Settanta, trovando estreme difficoltà nel vendere pesce azzurro ha deciso di intervenire “a gamba tesa”. Il pesce azzurro a Fano è il PESCE: mangiato nei pescherecci cucinato sul motore, e sulle tavole delle famiglie FANESI di ogni ceto. Ne andava in qualche modo rilanciato il consumo.
Dapprima, con camion attrezzati, si sono messi a girare per l’entroterra facendo dimostrazioni nelle piazze dei paesi su come pulire e cucinare sarde, alici, sure, bobi. Assaggi gratuiti, vendita a prezzi stracciati, invasione di depliants. Grande successo.
Nello stesso tempo si pensa di allestire nel porto un ristorante ovviamente chiamato IL PESCE AZZURRO. Un capannone molto semplice dapprima. Le mogli in cucina, un po’ di tavoli, qualche panca e un pesce appena pescato. Qualità eccellente.
Con il tempo il capannone si è trasformato in una struttura più razionale, più moderna. La stampa locale se ne occupa, il successo aumenta.
Il capannone iniziale si trasforma in una ristorazione semi industriale fino a raggiungere oggi 950 coperti. Dal 2005 si raggiungono 1800 presenza al giorno. Il Pesce Azzurro oggi.
Il fuoco di due anni fa ha però costretto a ricostruire il padiglione che ora, ha perso l’aspetto artigianale per assumere una connotazione di moderna efficienza. Un grande padiglione a vetri, menù diversi per ogni giorno, vino e acqua gratis a volontà, personale gentilissimo.
Ora “Il pesce azzurro” ha anche dei fratelli a Rimini, Cattolica, Milano Marittima, tutti fedeli all’impostazione iniziale, aperti stagionalmente dal primo aprile al 31 ottobre e poi solo nei fine settimana nei mesi invernali.
In un periodo in cui tutto pare andare di male in peggio, in cui è difficile sperare ed essere ottimisti, finalmente una iniziativa coraggiosa e vincente nata dalla volontà di reagire di pochi tenacissimi pescatori.
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