Eccoci di nuovo. Come ogni anno,da oramai quanti anni meglio non approfondire, ci prepariamo per le vacanze invernali.
Le tute sono state tirate fuori insieme a guanti, scarponi,berretti. Pietosi figli e figlie hanno sostituito negli anni il nostro vecchio guardaroba alpino per renderci meno antiquati. Gli sci si affittano per cui siamo, tecnicamente, all’ultimo grido.
Ma ….
All’arrivo alla base degli impianti cominciamo a gemere e a emettere spaventosi lamenti: bisogna chinarsi, cercare di infilare il piede nello scarpone freddo e non elastico (per risparmio di forze è stato lasciato la notte nella macchina gelida) che oppone una strenua difesa. Quando finalmente tutti e due sono entrati ed abbiamo smesso di saltellare su un solo piede, siamo esausti. Ora non resta che chiudere i ganci, senza stringere per carità, solo appuntare, quanto basta.
Finalmente davanti al botteghino.
L’assicurazione richiede una carta d’dentità. Dove sta? L’avevo messa in questa tasca, no nel berretto, anzi nella tasca della manica. Ma quante tasche ci sono in questa tuta? Finalmente trovata. Stava nel guanto….preparata. La fila che si è formata alle nostre spalle comincia a dare segni di impazienza. Stiamo finalmente per attaccare il giornaliero al collo, la fila manda un sospiro di sollievo, ma… ci siamo scordati di chiedere lo sconto anziani. Torniamo indietro. Un altro po’ di tempo sprecato forse, ma ci aspettiamo finalmente una piccola soddisfazione. Da anni sbattiamo la carta di identità in faccia al bigliettaio. “Ecco ora ho 60 anni, ora ho lo sconto” “No lo sconto ora comincia a65”. Cinque anni dopo rieccoci. “Ora lo sconto!!”” No ora a70.”Non occorre dire che quest’anno lo sconto parte da 75.
Non demordiamo. Saremo presenti.
Finalmente si scia. Sciare è nulla. Sciamo da tanti anni e ce la caviamo più che bene ma alla prima caduta….La mia amica è ferma, sdraiata a metà pista, sembra assolutamente incolume ma si sbraccia con le racchette in alto e strepita finché un buon samaritano si ferma per….tirarla su. Null’altro. Perché per lo sci nessun problema di piste nere o di fuori pista, ma se cadiamo, il colpo di reni necessario per tirarci su è totalmente latitante.
Una sosta al rifugio è sospirata e guadagnata. Camminare con gli scarponi chiusi e stretti non è facile. Ma nessuno di noi vuole allentarli per poi dovere ricominciare la fatica della mattina. Cammino in bilico con il vassoio del vin brulè che al primo inciampo parte come una scheggia.
Dei giovani corrono in aiuto. Vedo che guardano un po’ stupiti l’abbigliamento dei nostri cavalieri che in effetti sembrano usciti da vecchie foto del Terminillo.
Forse il prossimo anno andremo direttamente a sciare in Francia, non ci limiteremo a qualche puntata: lì le piste pullulano di anziani rugosissimi sciatori. Anzi, meglio ancora l’Austria.
Ma comunque saremo qui a 75 anni per reclamare finalmente quanto ci sarà dovuto.
Macchè anziani..andate come dei razzi! Quest’anno ho rimesso gli sci un solo giorno dopo 3 anni..che fatica!
Francesca
………finché non cadiamo….!
Prossima volta con te e vediamo come te la cavi piccoletta!!!
10 e lode! brava e che simpatia,mi diverto perchè ricordo le nostre molte vacanze sulla neve!! che spasso!!! Buona vacanza a te ed ai “rugosissimi sciatori” Carla
Grazie,
un ricordo di mille risate sulla neve con te.
Bravissima Lalli come sempre !
Come potrei continuare a scrivere i miei pezzetti senza i vostri affettuosi commenti?
Mi sento viziata.
Grazie