L’ippodromo, usato in tutto il suo splendore all’epoca di Giulio Cesare nel I Secolo a. C, è arrivato ai nostri giorni come spazio verde-archeologico un po’ trascurato, fin quando non è partita non tanto recentemente una campagna di scavi che sta riscontrando notevoli successi! Maria Letizia Buonfiglio, con Giovanni Caruso e altri archeologi con un progetto seguito dal Comune di Roma e dalla Sovraintendenza comunale ai Beni Culturali, sta lavorando ai resti dell´impianto sportivo e religioso. Dichiara l’archeologa: «In soli50 centimetri di terra abbiamo trovato 130 monete che, una volta catalogate, ci potranno dire molto sulla vita di questa parte del circo». Anche il Circo Massimo aveva una curva nord e una sud, dove sedeva il pubblico che seguiva le corse degli aurighi, esperti nel far correre le quadrighe intorno ai due obelischi della struttura e, nella curva sud, meglio conservata sono state ricuperate tutta un’ala degli spalti e delle platee del circo. Un’autentica curva da stadio con entrate e gradinate sta uscendo fuori dai terrapieni. Tabernae e latrine all’esterno e altre tabernae all’interno. La struttura romana si sta di nuovo rivelando, rimasta quello che era oltre duemila anni fa.
MdM
Post navigation
Subscribe
0 Commenti