In questo periodo, e precisamente dal 2 aprile fino al 17 agosto 2014 si svolge a Parigi al Petit Palais, la mostra.“PARIS 1900–La Ville Spectacle”. Parliamo dell’Esposizione Universale del 1900, di cosa fu fatto e organizzato per accogliere i visitatori e soprattutto dello spirito grandioso con cui ci si mise nell’impresa.
L’Esposizione Universale del 1900 si inaugura il 14 aprile a Parigi. La Francia guarda al futuro con ottimismo; è repubblicana, economicamente fiorente, molto ammirata per il suo fervore artistico e intellettuale e Parigi sa attrarre i potenti del mondo intero per tutto ciò che promette agli amanti del lusso, della gastronomia e del divertimento.
Tutto è pronto perché Parigi si autoproclami capitale del mondo e dia vita ad una Esposizione Universale che renderà visibili i cambiamenti del secolo; sarà una vetrina per tutte le nazioni: Il tema sarà:”Il bilancio di un secolo”. La manifestazione venne decisa nel 1896 e si progettarono grandi lavori urbanistici ed infrastrutture: la metropolitana (linea 1) in Ponte Alexandre III, le stazioni des Invalides , et d’Orsay al fine di facilitare l’accesso e la circolazione ai 112 ettari di esposizione, la più importante mai organizzata, dieci volte più vasta dell’esposizione del 1855.
All’Esposizione si accede da Place de la Concorde , si estenderà sulle due rive della Senna fino al Champ de Mars ed al Trocadero; in più ci saranno 104 ettari di Esposizione al Bois de Vincenne, dedicati all’automobile, alle piccole imprese ed ai giochi Olimpici. L’opera più rimarchevole, sarà la realizzazione del Petit Palais, un gioiello, all’angolo con gli Champs Elysées progettato dall’achitetto Charles Girault, che sarà anche il direttore dei lavori del Grand Palais, progettato da altri tre diversi architetti francesi. Questi due edifici, saranno nel cuore di Parigi e dedicati alle arti. Gli artisti rappresentati avranno visibilità e accesso ad un mercato dell’arte in pieno sviluppo, animato da mercanti come Durand Ruel, Ambroise Vollard, Berthe Weill. L’Esposizione Universale, farà un bilancio del secolo trascorso, proponendosi come laboratorio di modernità fondata sul progresso tecnico e sulla scienza.
Gli espositori saranno 83.047 di cui 44.694 gli stranieri. Saranno presentati i risultati della operosità e genialità umana, tanto da attribuire alla mostra un carattere di universalità. L’Esposizione avrà 51 milioni di visitatori.
E qui, mi permetto di inserire “l’application form” preparata dal mio trisavolo, Aristide Staderini, indirizzata a “Messieurs les Jurés”, per candidare il suo “etablissement de reliure”, ovvero “officina da legatori di libri”, a partecipare all’Esposizione in qualità di espositore. Mi ha molto colpita la modernità di questo documento molto professionale in cui , proprio come oggi, si elencano con precisione e forza le “motivazioni” di tale richiesta,molto diretta e sempre suffragata da valide motivazioni e referenze. Proprio come si fanno oggi i curricula e le varie “application forms” . La candidatura venne accettata, e non solo! Gli fu pure conferita una medaglia d’oro per il suo settore! Aristide Staderini, per me trisavolo, fu Cavaliere del lavoro, fondò lo Stabilimento Tipografico “Staderini”, che dopo l’Unità d’Italia si specializzò in carte valori; cominciò a stampare carta moneta italiana e di numerosi Stati nonché francobolli per il Vaticano. Aristide brevettò un sistema a schede mobili per le biblioteche adottato in tutto il mondo. Egli fondò tra i suoi operai una Cassa di previdenza; mediante questa istituzione da lui voluta e sostenuta gli operai potevano avere sussidi, prestiti e medicine. Predicava la Previdenza e nel 1900 fu creata la Cassa Nazionale per la invalidità degli operai.
I figli Pericle e Alessandro, che come si legge nel documento inviato per la candidatura a partecipare all’Esposizione Universale, erano andati a “specializzarsi all’estero” (proprio come oggi!) proseguirono l’attività paterna.
Lo stabilimento diventò leader mondiale per le carte valori, e si dedicò più tardi all’Editoria di pregio ed a quella specializzata su Roma; nacque così nel Quaranta, su impulso di uomini come Trilussa e Paratore, la prestigiosa “Strenna dei Romanisti”.
Tra i suoi tanti ricordi trovati e raccolti ordinatamente, si trova una medaglia che fu distribuita in una delle opere di previdenza civile sorte durante la guerra che aveva per motto: ”Dio benedica il tuo lavoro”.
La mostra in corso al Grand Palais “PARIS 1900–La Ville Spectacle”, devo dire sinceramente, non è memorabile… me ne sono servita per introdurre questa storia.
Buonasera, le vorrei chiedere se per caso esiste ancora un elenco degli operai iscritti alla Cassa di Previdenza a cui si accenna nel testo dell’articolo. So che un mio bisnonno e altri parenti lavoravano come tipografi e che abitavano nel quartiere Monti. Ho pensato che potessero lavorare proprio per il suo trisavolo e sarei felice se potessi verificarlo in qualche modo.
Alessandro
Buongiorno Alessandro. È molto probabile come lei giustamente dice che i suoi avi abbiano lavorato alla tipografia Staderini. Purtroppo dei documenti relativi alla Cassa di Previdenza ed ai relativi iscritti non credo ci sia rimasto nulla, che io sappia. Un gran peccato. Proverò a chiedere ai miei parenti e se ho notizie gliele comunicherò senz’altro.
La ringrazio e invio cordiali saluti Carlotta Staderini
Grazie mille, sarebbe veramente interessante! La data di nascita dei miei parenti (e di altri conoscenti che ho trovato citati negli atti anagrafici come testimoni in occasione di nascite, matrimoni e morti) lo farebbe pensare…
cordiali saluti
Alessandro
Senz’altro e molto volentieri la informerò se avrò qualche buona notizia. Sarebbe una bella storia.
Certamente. L’avv. Romolo de Dominicis ha sposato una Staderini.
Carlotta Staderini
Buonasera Carlotta ,
ho letto con piacere l’articolo in cui il suo trisavolo è stato coinvolto all’esposizione Universale di Parigi 1900.In qualche modo ho anch’io dei legami con questa esposizione. Volevo solo sapere ( se fosse possibile) se siete il ramo Staderini imparentato con i De Dominicis.
Nel ringraziarla, cordialmente
Mirella Becucci