Guardo per strada un ragazzo. Cammina sorridendo. Ha nelle orecchie due bottoncini collegati con un filo a un piccolo parallelepipedo grande come una scatola di fiammiferi.
E’ la sua radio.
Non proprio ieri, ma sembra ieri. Un enorme cubo di radica. Una finestra illuminata al centro con indicazioni di diverse città. Un ago comandato da una grande manopola si sposta dall’una all’altra per le diverse stazioni.
Bisogna essere estremamente precisi: se l’ago non è esattamente sopra la stazione si comincia a sentire BBBBZZZZ BBBBBBZZZZZZ e la voce o la musica si interrompono. Si prova a spostare piano piano la manopola, se il brusio persiste una di noi si alza dal pavimento dove siamo sdraiate ad ascoltare e dà un enorme pugno sulla testa della radio che riprende a funzionare perfettamente.
Ma era un periodo del grande, più grande.
Ed ecco che un giorno la vecchia radio viene sostituita. Servono due facchini per sostituirla con il mostro che ora avanza in salotto. Un enorme mobile di radica. Due ante rivestite all’interno di specchi. Al centro una radio con manopole più piccole e finestrina illuminata più grande. Incastonato nell’orrore c’è pure un cassetto da cui emerge un grammofono. Sostituisce il vecchio a carica a manovella e pesante testa con puntine da cambiare. Mostruoso parto di un arredatore che così ha trasformato un vecchio mobile bar che ora diventa il centro della nostra vita comunitaria. Per balla re, cantare, ascoltare, tutti intorno al mostro.
Ma i tempi cambiano, la tecnologia avanza.
Il vecchio enorme computer è ora divenuto elegante, piccolo, piatto.
Le radio sono quasi invisibili
Ma così anche i libri da mille pagine sono sostituiti da e-book leggerissimi e piccoli in cui non si girano le pagine, si sfiorano. Ricordo ancora la magia dei nostri libri di bambini con illustrazioni preziose di DULAC protette da un foglio di velina che scostavamo con timore religioso.
I cellulari necessitano di dita sottili per non prendere due tasti insieme. Persino gli aspirapolvere stanno diventando piccoli sostituiti da piccoli infaticabili robottini autonomi che corrono per tutta la casa aggirando ostacoli e inghiottendo polvere.
Siamo ora nell’era del sempre più piccolo.
Per non essere da meno ho notato di essere un po’ più bassa dello scorso anno. Spero però di diventare anche io più piccola ma con un ragionevole tasso di tempo.
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