Suggerimenti illuminanti: Febbraio 2015

Vi proponiamo una piccola serie di suggerimenti che speriamo siano per voi “illuminanti”. Ogni Lampadina accesa rappresenta un suggerimento/parere. Abbiamo visto un film o uno spettacolo incredibile, o letto una notizia folle (o almeno che a noi sembra esserlo…) o un libro che ci ha colpito e un altro che proprio non ci è piaciuto e ve lo diciamo, senza mezzi termini! Voi però, dovete fare lo stesso! Aspettiamo i vostri commenti.

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DA VEDERE:  Roma – luce dell’archeologia“, al teatro Argentina, fino al 19 aprile ogni domenica alle 11, il progetto vuole raccontare la grandiosità dell’idea di Roma, oltre che la ricchezza e unicità del suo straordinario patrimonio archeologico e dell’immaginario contenuto nei “frammenti” della città antica, che ci rivela ancora la nostra storia.
Il prossimo incontro: domenica 15 marzo , IL FORO ROMANO DALLE ORIGINI ALLE INVASIONI BARBARICHE, una sintesi storico, topografica e archeologica del cuore di Roma, con le sue meraviglie di Roma,  e i suoi monumenti.
Intervengono Filippo Coarelli, Archeologo e Professore emerito di Storia Romana e antichità greche e romane all’Università di Perugia.
Dott.ssa Patrizia Fortini
Direttore degli Scavi di Antichità al Foro Romano e Palatino, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Filippo Timi
legge brani da Ab Urbe condita di Livio

 

DA SEGUIRE:Un metodo efficace per comunicare con i figli. Chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe voluto un corso di comunicazione per genitori? Fino a pochi decenni fa e per molti, ancora oggi, è impensabile. I bambini nei secoli, un tempo numerosi, sono sempre stati cresciuti “in truppa”, erano “tirati su”, come si soleva dire, e non educati secondo un progetto pedagogico che li valorizzasse; tranne rare eccezioni, si trattava per lo più di “allevamento” e non di educazione. Per allevamento si intende nutrimento e accudimento che, nei casi più fortunati, consisteva anche nel trasmettere educazione empatica, connaturata ai valori. Per i genitori invece non così propensi al linguaggio delle emozioni, finivano per emarginarle, creando non pochi scompensi e i valori erano somministrati a suon di prediche e mortificazioni.

Molti medici, psicologi, filosofi del secolo scorso, tra i quali la nostra Maria Montessori, si sono battuti per un’educazione a misura di bambino e tra questi l’americano Thomas Gordon.

Dagli anni Cinquanta Gordon si occupava di formazione per le aziende ma era il 1962 quando lo psicologo clinico ebbe l’intuizione di sperimentare su un gruppo di genitori di ragazzi difficili il suo programma ben strutturato di comunicazione efficace, il PET, Parent Effectiveness Training; da lì in poi il metodo si è diffuso a macchia d’olio negli Stati Uniti. Nel 1970 è uscito il libro da noi tradotto come “Genitori Efficaci” che ha lanciato il metodo oltreoceano tanto da aver venduto ad oggi più di 5 milioni di copie in tutto il mondo. Dato questo successo planetario si potrebbe pensare che tutti o quasi conoscano il metodo e invece non è così, tantomeno in Italia, dove, esclusi gli addetti ai lavori, pochissimi lo conoscono. Ciò non stupisce nel paese de “La grande bellezza”, dove spesso proprio il patrimonio delle idee, come quello artistico giace ignorato, sotto strati di polvere. Stando così le cose, Alice Calabresi, laureata in filosofia, counselor e appassionata di pedagogia, ha voluto riproporre questo metodo, che seppure noto da 40 anni, ancora non diffuso come merita e quindi organizzare corsi per genitori secondo le loro preferenze.
Il primo corso parte il 18 febbraio per 8 incontri dalle 9.30 alle 12.30 in uno splendido posto per famiglie che è il circolo Fleming home.  Un altro è programmato a breve.

Per info contattare l’organizzatrice Alice Calabresi 3287072537; alicecalabresi@gmail.com

DA LEGGERE:Bombardate Auschwitz” : perche non si intervenne? Il  racconto  di  Arcangelo Ferri si  rivela  in  tutta  la  sua rigorosa  aderenza  alle  fonti documentarie  e  alle  testimonianze  scritte   lasciate  dai  protagonisti – malgrado  un  Ordine  Esecutivo di  Rooswelt,  gli  alti  Comandi  Alleati  rifiutarono di  inviare  i  loro  bombardieri a distruggere le  linee di trasporto  e  i  campi  dell’orrore. Accamparono le esigenze  della  strategia globale che  non  consentiva  di  distogliere mezzi  aerei dagli  obbiettivi militari,   e  il  rischio per  i piloti  di  rimanere  senza  carburante  al  ritorno.  Ma il  libro  dimostra  che nessuna  di  quelle due  ragioni  era vera. Come  disse   dopo  la  guerra  un  ex   pilota  di  bombardieri: “Avremmo  dovuto   scagliarci  su  Auschwitz  e le  linee  ferroviarie. Dio  ci  perdoni   per  questo  tragico  errore.”


Altri suggerimenti?

Qui quelli di gennaio 2015

Qui quelli di dicembre 2014

Qui quelli di ottobre-novembre 2014

Qui quelli di settembre 2014

Qui quelli di luglio 2014

Qui quelli di giugno 2014

Qui quelli di maggio 2014

Qui quelli di aprile 2014

Qui quelli di marzo 2014

Qui quelli di febbraio 2014

Qui quelli di gennaio 2014

Qui quelli di dicembre 2013

Qui quelli di novembre 2013

 

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20 Febbraio 2015 12:01

Ho letto il libro di Arcangelo Ferri e l’ho trovato molto interessante per la documentazione riportata… Ho visto in questi giorni “Nigth will fall”, il documentario prodotto con tutti i filmati girati dagli americani ed inglesi al momento del loro ingresso nei campi di concentramento. Tutto impressionante e terribile, ma mi chiedo, perchè centinaia e centinaia di corpi sparsi su tutta la superficie di alcuni campi. Non poteva essere forse una strategia propagandistica dei Tedeschi, che forse, avendo intuito la possibilità di bombardamenti da parte degli alleati avevano preparato le cose per far credere che solo i bombardamenti sarebbero stata la causa dei tanti morti e martoriati?

Poteva essere stata anche questa ragione “propagandistica”, in caso, e a favore della Germania, assieme alle altre perplessità, morti innocenti, baluardo della Germania contro la Russia, etc uno dei punti che ha consigliato di non intervenire?
Carlo