Vi proponiamo una piccola serie di suggerimenti che speriamo siano per voi “illuminanti”. Ogni Lampadina accesa rappresenta un suggerimento/parere. Abbiamo visto un film o uno spettacolo incredibile, o letto una notizia folle (o almeno che a noi sembra esserlo…) o un libro che ci ha colpito e un altro che proprio non ci è piaciuto e ve lo diciamo, senza mezzi termini! Voi però, dovete fare lo stesso! Aspettiamo i vostri commenti.
***********************
DA VEDERE: “Roma – luce dell’archeologia“, al teatro Argentina, fino al 19 aprile ogni domenica alle 11, il progetto vuole raccontare la grandiosità dell’idea di Roma, oltre che la ricchezza e unicità del suo straordinario patrimonio archeologico e dell’immaginario contenuto nei “frammenti” della città antica, che ci rivela ancora la nostra storia.
Il prossimo incontro: domenica 15 marzo , IL FORO ROMANO DALLE ORIGINI ALLE INVASIONI BARBARICHE, una sintesi storico, topografica e archeologica del cuore di Roma, con le sue meraviglie di Roma, e i suoi monumenti.
Intervengono Filippo Coarelli, Archeologo e Professore emerito di Storia Romana e antichità greche e romane all’Università di Perugia.
Dott.ssa Patrizia Fortini
Direttore degli Scavi di Antichità al Foro Romano e Palatino, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Filippo Timi
legge brani da Ab Urbe condita di Livio
DA SEGUIRE:Un metodo efficace per comunicare con i figli. Chi l’avrebbe mai detto che ci sarebbe voluto un corso di comunicazione per genitori? Fino a pochi decenni fa e per molti, ancora oggi, è impensabile. I bambini nei secoli, un tempo numerosi, sono sempre stati cresciuti “in truppa”, erano “tirati su”, come si soleva dire, e non educati secondo un progetto pedagogico che li valorizzasse; tranne rare eccezioni, si trattava per lo più di “allevamento” e non di educazione. Per allevamento si intende nutrimento e accudimento che, nei casi più fortunati, consisteva anche nel trasmettere educazione empatica, connaturata ai valori. Per i genitori invece non così propensi al linguaggio delle emozioni, finivano per emarginarle, creando non pochi scompensi e i valori erano somministrati a suon di prediche e mortificazioni.
Molti medici, psicologi, filosofi del secolo scorso, tra i quali la nostra Maria Montessori, si sono battuti per un’educazione a misura di bambino e tra questi l’americano Thomas Gordon.
Dagli anni Cinquanta Gordon si occupava di formazione per le aziende ma era il 1962 quando lo psicologo clinico ebbe l’intuizione di sperimentare su un gruppo di genitori di ragazzi difficili il suo programma ben strutturato di comunicazione efficace, il PET, Parent Effectiveness Training; da lì in poi il metodo si è diffuso a macchia d’olio negli Stati Uniti. Nel 1970 è uscito il libro da noi tradotto come “Genitori Efficaci” che ha lanciato il metodo oltreoceano tanto da aver venduto ad oggi più di 5 milioni di copie in tutto il mondo. Dato questo successo planetario si potrebbe pensare che tutti o quasi conoscano il metodo e invece non è così, tantomeno in Italia, dove, esclusi gli addetti ai lavori, pochissimi lo conoscono. Ciò non stupisce nel paese de “La grande bellezza”, dove spesso proprio il patrimonio delle idee, come quello artistico giace ignorato, sotto strati di polvere. Stando così le cose, Alice Calabresi, laureata in filosofia, counselor e appassionata di pedagogia, ha voluto riproporre questo metodo, che seppure noto da 40 anni, ancora non diffuso come merita e quindi organizzare corsi per genitori secondo le loro preferenze.
Il primo corso parte il 18 febbraio per 8 incontri dalle 9.30 alle 12.30 in uno splendido posto per famiglie che è il circolo Fleming home. Un altro è programmato a breve.
Per info contattare l’organizzatrice Alice Calabresi 3287072537; alicecalabresi@gmail.com
DA LEGGERE: “Bombardate Auschwitz” : perche non si intervenne? Il racconto di Arcangelo Ferri si rivela in tutta la sua rigorosa aderenza alle fonti documentarie e alle testimonianze scritte lasciate dai protagonisti – malgrado un Ordine Esecutivo di Rooswelt, gli alti Comandi Alleati rifiutarono di inviare i loro bombardieri a distruggere le linee di trasporto e i campi dell’orrore. Accamparono le esigenze della strategia globale che non consentiva di distogliere mezzi aerei dagli obbiettivi militari, e il rischio per i piloti di rimanere senza carburante al ritorno. Ma il libro dimostra che nessuna di quelle due ragioni era vera. Come disse dopo la guerra un ex pilota di bombardieri: “Avremmo dovuto scagliarci su Auschwitz e le linee ferroviarie. Dio ci perdoni per questo tragico errore.”
Altri suggerimenti?
Qui quelli di ottobre-novembre 2014
Ho letto il libro di Arcangelo Ferri e l’ho trovato molto interessante per la documentazione riportata… Ho visto in questi giorni “Nigth will fall”, il documentario prodotto con tutti i filmati girati dagli americani ed inglesi al momento del loro ingresso nei campi di concentramento. Tutto impressionante e terribile, ma mi chiedo, perchè centinaia e centinaia di corpi sparsi su tutta la superficie di alcuni campi. Non poteva essere forse una strategia propagandistica dei Tedeschi, che forse, avendo intuito la possibilità di bombardamenti da parte degli alleati avevano preparato le cose per far credere che solo i bombardamenti sarebbero stata la causa dei tanti morti e martoriati?
Poteva essere stata anche questa ragione “propagandistica”, in caso, e a favore della Germania, assieme alle altre perplessità, morti innocenti, baluardo della Germania contro la Russia, etc uno dei punti che ha consigliato di non intervenire?
Carlo