MOSTRE ED ESPOSIZIONI
MILANO
Around Expo Milano 2015
Milano sarà, giustamente quest’anno, teatro di numerose e belle mostre in tutto il suo territorio. Ve ne riportiamo giusto alcune tra quelle che, a nostro avviso, andrebbero visitate.
Arte lombarda dai Visconti agli Sforza
Con questa mostra si “intende celebrare una delle pagine più gloriose della storia della città, che a partire dall’avvento della signoria dei Visconti prima e degli Sforza poi, si affermò come una delle città più importanti d’Europa.
Un’ampia e ricca selezione di dipinti, importanti documenti storici provenienti dagli archivi di stato, codici miniati, piante e monete antiche”. Circa trecento pezzi del periodo “aureo” dell’arte Lombarda.
Fino al 28 Giugno 2015.
Giotto
Con questa mostra “si intenderà rendere omaggio a uno dei più grandi protagonisti della storia dell’arte italiana seguendo l’evoluzione del suo linguaggio e della sua pittura .. durante i soggiorni compiuti a Roma, Assisi, Bologna, Firenze, Rimini, Padova e, per ultimo Milano”. “Una decina di gigantesche opere d’arte, che rappresenteranno una tappa della carriera di Giotto, conclusasi a Milano nel 1336, prima del suo ritorno e della sua morte a Firenze poco dopo”.
Dal 15 Aprile 2015 al 19 Luglio 2015
La grande madre: a cura di Massimiliano Gioni
Con questa mostra Gioni, l’ultimo curatore della Biennale di Venezia,“Racconterà l’iconografia e la rappresentazione della maternità. Sarà soprattutto una mostra sul potere della donna come potenza generatrice… nell’arte del Novecento, fino a oggi…Si tratta di una mostra enciclopedico- pedagogica di carattere storico” un po’ sull’idea, appunto, dell’ultima Biennale
Dal 25 Agosto 2015 al 15 Novembre 2015
Leonardo da Vinci
Non ultima, una mostra storica che sarà la più grande esposizione dedicata a Leonardo mai ideata in Italia con l’idea di “unire pensiero scientifico e talento creativo”, la mostra darà “una visione di Leonardo non mitografica, né retorica né celebrativa, ma trasversale su tutta l’opera del poliedrico personaggio”
Dal 02 Settembre 2015 al 10 Gennaio 2016.
Mondi a Milano
Nella sua nuova e interessantissima sede, il Museo delle Culture di David-Chipperfield, appena aperto presso l’ex area Ansaldo, parte con una mostra con opere d’arte, oggetti di design, architetture, documenti e arredi dall’Africa all’Oriente, per esprimere il dialogo tra Milano e i tanti ‘mondi lontani’, apparsi sulla scena della città attraverso le grandi esposizioni.
Fino al 19 luglio
Africa
La mostra racconta, in due cento opere, l’arte africana dal Medioevo ad oggi.
Fino al 30 agosto.
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI MILANO
Don’t shoot the painter curata da Francesco Bonami
La Galleria d’Arte Moderna di Milano propone per la prima volta in Italia una grande mostra che ripercorre dagli anni Sessanta a oggi una selezione di importanti lavori della UBS Art Collection.
Dal 17 Giugno 2015 al 04 Ottobre 2015
Medardo Rosso. La luce e la materia
Una bella mostra dell’artista torinese, milanese per adozione, ma cosmopolita per vocazione, “unico artista italiano della sua epoca ad avere un respiro europeo” che ci illustra con trenta capolavori tra gessi, cere e fotografie come Medardo Rosso ha trasformato il modo di fare scultura attraverso nuove tecniche e materiali.
Fino al 30 Maggio 2015
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE
FOOD – La scienza dai semi al piatto”
Una interessante mostra interattiva sull’alimentazione (legata al tema dell’Expo) cominciando dai semi, come custodi della biodiversità legati alla storia delle civiltà, per parlare poi di modifiche genetiche su alimenti più recenti, più “nuovi “ alla nostra tavola, dei sensi che influiscono il nostro rapporto col cibo e per parlare, infine, dell’introduzione della scienza nella cucina di oggi.
Fino al 28 giugno
Spinosaurus: il gigante perduto del Cretaceo
Verrà esposto nelle sale del Museo lo scheletro del più grande dinosauro predatore mai esistito, recentemente scoperto.
Da giugno a dicembre 2015
Italia inside out a cura di G. Calvenzi
Per i fotografi sia italiani che stranieri l’Italia è stata una delle mete preferite. La loro ricerca si è sempre concentrata sulla bellezza, sul modo di vivere e sulla storia. “La mostra esplora questo bagaglio prezioso di immagini, esperienze e visioni” attraverso il lavoro di fotografi italiani da fine marzo a fine giugno e internazionali , da fine giugno a fine settembre.
Fino al 30 Settembre 2015
PAC – PADIGLIONE ARTE CONTEMPORANEA
JING SHEN. New painting from China
“Jing Shen ovvero “forza interiore”, ma anche “consapevolezza dell’atto”: il momento che trasforma la preparazione di una vita in un gesto artistico perfetto. Quadri, installazioni, performance, rituali, sculture e video analizzano la specificità del gesto pittorico nella cultura cinese e le tensioni tra tradizione e arte internazionale, dando vita a un nuovo canone di comprensione dell’arte contemporanea in Cina”.
Dal 01 Luglio 2015 al 30 Settembre 2015
David Bailey
Il PAC di Milano dedica un importante mostra su mezzo secolo del lavoro di uno dei fotografi più importanti del nostro tempo, che ha dato un “eccezionale contributo alle arti visive passando attraverso ritratti fantasiosi e stimolanti di soggetti e gruppi, frutto di una carriera che ha attraversato più di mezzo secolo.
Fino al 30 Giugno 2015
ROMA
Galleria del Cembalo (Palazzo Borghese)
Wildlands and Cityscapes, mostra fotografica di Luca Campigotto.
La mostra, in collaborazione con Bugno Art Gallery, è dedicata alla fotografia di paesaggio e propone un confronto tra spettacolari scenari naturali e contesti profondamente urbanizzati, spesso ripresi di notte.
Quelle di Campigotto sono fotografie di un viaggiatore che rivive le emozioni vissute nei racconti di altri grandi viaggiatori del passato, alternate, o sovrapposte, alle suggestioni immaginifiche del cinema e dei fumetti.
Fino al 27 giugno 2015.
La memoria degli alberi, Kathryn Cook
Come fotografare quello che non c’è più e che si è cercato di cancellare? Per sette anni, Kathryn Cook è stata impegnata in un paziente lavoro alla ricerca delle tracce del genocidio degli Armeni – il primo della storia del Ventesimo secolo – che ha causato la morte più di un milione di Armeni in Turchia. Con uno stile fotografico contemporaneo, dove la poesia accompagna la memoria, Kathryn Cook riesce a scoprire i fili di una storia frammentata, fatta di detto e non detto, attraverso le testimonianze degli Armeni e dei Turchi incontrati in Armenia, in Turchia, in Libano, in Siria, in Israele e in Francia. Kathryn Cook si sofferma qui sulle tracce di questa eredità che circoscrive in una narrazione delicata che mescola foto in bianco e nero a colori.
Dal 23 aprile al 26 giugno 2015.
Menexa, via di Montoro 3
“Impronte”, di Micaela Legnaioli
“Le impronte digitali sono utilizzate da molto tempo ed estensivamente per l’identificazione degli esseri umani che è basata su due basilari premesse: l’immutabilità” secondo la quale le caratteristiche delle impronte non cambiano attraverso il tempo, e individualità, la quale afferma che l’impronta è unica da individuo a individuo. Quando ho pensato di voler affrontare l’argomento del ritratto, ho voluto rappresentare l’essenza dell’individuo rimanendo in un certo modo nell’astrazione. Questo tipo di rappresentazione elimina le barriere razziali, religiose e culturali.”
Ecco cosa ne pensa Claudio Strinati:
È un’idea bella e suggestiva quella di Micaela Legnaioli che ripropone l’antichissima formula del Ritratto spiazzando completamente lo spettatore.
L’artista infatti, dichiara di voler effettivamente produrre una serie di opere che abbiano, per l’appunto, il significato di un Ritratto di determinati individui; e del Ritratto queste immagini da lei proposte, debbono avere tutte le caratteristiche più tipiche: la precisa riconoscibilità dell’individuo, l’individuazione della sua specifica identità, la messa in evidenza di quanto c’è di unico e incomparabile, in un certo senso, nella sua personalità.
Qui scatta il paradosso accentuato dall’autrice, che spiega con rigore logico e consequenziale le sue procedure, chiarendo i criteri con cui ha lavorato e sta lavorando. Ma il paradosso è che l’aspetto che l’artista evidenzia nella sua tipologia di Ritratto del personaggio non è la fisionomia ma bensì l’impronta digitale, anzi una sola parte di essa. E non c’è dubbio sul fatto acclarato dalla Scienza, che le impronte digitali sono tutte diverse anche se strutturate su direzioni simili. Approfondendo possiamo sapere che esistono delle grandi categorie dentro le quali è possibile circoscrivere le tipologie principali delle impronte digitali ma tali categorie sono molto complesse e difficili da definire. Ma qui scatta un secondo aspetto della creatività di Micaela Legnaioli: l’intuizione.
È vero cioè, che le opere da lei prodotte sulla base di quel presupposto, sarebbero forse incomprensibili se l’autrice non ci facesse sapere chiaramente quali siano quei presupposti, ma è altrettanto vero che, una volta capita la strategia creativa dell’artista stessa, lo spettatore può incamminarsi su quel percorso con diletto e curiosità, misti di cognizione scientifica e di immediatezza della percezione.
E proprio di percorsi si tratta, perché visivamente questa trascrizione di impronte digitali in una immagine tridimensionale fa pensare a un tragitto labirintico, come osservato dall’alto, essendo le immagini in rilievo, con una percezione simile a quella che si può provare percorrendo il Cretto di Burri a Gibellina, che non assomiglia certo a questi percorsi ma è organizzato in modo analogo. La Legnaioli produce forme, infatti, tutte simili e tutte diverse e l’immagine labirintica si imprime con evidenza nella mente di chi osserva, condizionandola.
E con che cosa viene condizionata, come una specie di coazione a ripetere dell’immagine medesima? Con la sensazione da parte di chi vede di trovarsi di fronte a infinite possibilità combinatorie, così come avviene con i numeri. Quel che si nota è che l’ossatura, potremmo definirla così, delle varie immagini, è un misto di microscopico e gigantesco, come se ci trovassimo di fronte a dei resti fossili di un mondo remoto e pietrificato. Invece è solo la dilatazione della forma vivente per antonomasia, l’impronta, che può essere vista bene solo con un enorme ingrandimento.
Dunque una specie di operazione al microscopio in cui l’idea del Ritratto di avvicina a quella dell’astrazione e la scoperta di un’essenza comune permette di comprendere intuitivamente come le differenze da un individuo a un altro siano in realtà minime e determinanti insieme.
Allora è come se l’artista ci volesse far vedere la rappresentazione del concetto del calcolo delle probabilità, che, com’è ben noto, è immane e ricorrente.
Così possiamo provare, diventando dei lillipuziani del pensiero, a entrare in quegli spazi microscopici, al semplice ma basilare scopo di conoscerci meglio.
Claudio Strinati
dal 13 maggio
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Gia’ segnalate ma ancora visibili
Bruxelles
Art Brussels, la Fiera d’arte contemporanea di Bruxelles raduna, come ogni anno, una grande quantità di gallerie da tutto il mondo (191) e sono ben due mila gli artisti rappresentati.
La fiera si divide in quatro sezioni: prime, young, discovery e solo. Perché citare questa fiera?
La fiera risponde bene a un interessante collezionismo e si conferma come “fiera della scoperta”.
Importante gallerie italiane vi partecipano come Continua, Massimo Minini, Tucci Russo e Lia Rumma. Da Roma: Marie Laure Fleish.
Il collezionismo belga è informato, preparatissimo, curioso e compra! Non è legato al brand ad ogni costo ed è molto aperto al lavoro dei giovani artisti che colleziona con grande entusiasmo.
Perché non organizzare un week end a Bruxelles in quel occasione?
Dal 25 al 27 aprile
Roma
Ecco alcune mostre sicuramente molto documentate sui muri della Città, ma da non perdere.
Scuderia del Quirinale, “Matisse arabesque” curata da Ester Coen
Nelle sale delle Scuderie del Quirinale sono esposte, in occasione della mostra “arabesque”, centinaio di opere tra dipinti, disegni e costumi teatrali.
E’ stato illustrato l’intero processo creativo del pittore francese Henri Matisse affascinato dall’Oriente che gli ispirava, con i suoi colori, le sue tradizioni culturale, una grande libertà formale.
“La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia orchestrazione del quadro.”
La curatrice, Ester Coen, è riuscita, in questa mostra, ad ottenere prestiti dai maggiori musei mondiali e rendere nel migliore dei modi una completa immagine della modernità del linguaggio del grande pittore.
Fino al 21 giugno 2015.
Complesso del Vittoriano: “Giorgio Morandi 1890-1964” curata da Maria Cristina Bandera.
La mostra del Vittoriano ripercorre l’itinerario creativo dell’artista emiliano con 150 tra dipinti a olio, disegni, acquerelli e incisioni.
“Dipingo e incido paesi e nature morte”- scrisse Morandi. Artista schivo e riservato, dipinse tutta la vita ciotole, bottiglie, vasi, conchiglie, fiori e paesaggi che diventarono gli elementi distintivi delle sue tele. Le opere, disposte secondo un criterio cronologico e tematico fanno capire, attraverso gli anni del suo percorso artistico, i piccoli e costanti mutamenti che illustrano così bene il suo mondo poetico.
Sono esposte tra l’altro, incisioni rare, con vicine le matrici in rame, messe a disposizione dall’Istituto nazionale per la grafica, che permettono di apprezzare il suo grande talento da incisore.
Fino al 21 giugno 2015
Museo dell’Ara Pacis: esposizione universale di Roma. Una città nuova dal fascismo agli anni Sessanta, curata da Vittorio Vidotto.
La mostra riprende l’interessante storia urbanistica dell’Eur con filmati, numerosi documenti e progetti e una ricca documentazione fotografica risalente al periodo tra il 1942 e il 1960, dal progetto interrotto del E42 all’anno dei giochi olimpionici di Roma.
La documentazione è stata prestata dall’Istituto Luce e dall’Archivio Centrale dello Stato.
Dal 12 marzo al 14 giugno.
Palazzo del Quirinale: “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino”.
Notevole lo sguardo sugli arazzi riuniti per la prima volta in un’unica mostra nel Salone dei Corazziere del Palazzo del Quirinale.
Sono esposti 20 arazzi con le Storie di Giuseppe commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio a Firenze.
Gli arazzi furono realizzati da maestri arazzieri fiamminghi sui cartoni preparati dai maggiori artisti del tempo; Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.
Fino al 12 aprile.
Un po’ di gallerie!
Gagosian: Avedon: Beyond beauty.
Negli spazi della Galleria Gagosian, una retrospettiva che riprende una grande parte delle fotografie di moda in bianco e nero realizzate dal grande fotografo americano dalla metà degli anni ’40 in poi. Dai ritratti di fine anni Cinquanta a Coco Chanel e Jacqueline Kennedy, fino a immagini più recenti, come i servizi di moda realizzati per riviste come Vogue e Rolling Stone.
Fotografie dove sfida i cannoni della bellezza convenzionale di donne famose o no ritratte in movimento, provocandole, per restituire loro personalità ed esuberanza.
Fino all’11 aprile.