La novità è questa: sensori progettati da un gruppo del Mit servono a stabilire la freschezza degli alimenti.
Sono nanotubi di carbonio contenenti metalloporfirine con al loro interno un atomo di cobalto che applicati al packaging di carne e pesce riescono a indicarne il grado di freschezza. Le metalloporfine agiscono infatti in presenza di putrescina e cadaverina, sostanze prodotte dalla decomposizione degli alimenti, aumentando la resistenza elettrica dei nanotubi, e questa potrà essere facilmente controllabile con un semplice smartphone. Lo studio è stato pubblicato su Angewandte Chemie.
Una tecnologia simile è già stata impiegata per stabilire il grado di maturità di frutta e verdura ed evitare sprechi soprattutto nella grande distribuzione.
CV