Nella dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, uno dei punti fermi e fondamentali è:
“Vita, libertà e ricerca della felicità”.
Sì la felicità, facile a dirsi ma chi può dirsi felice? Ed è possibile misurare il grado di felicità? Esiste una formula per arrivare alla felicità ma quale?
Gli studi fino ad oggi tanti, le ricerche sulla vita con interviste, tipo di spese, vacanze, lavoro, famiglie, dati, che poi verificati, venivano messi in un unico calderone che portava ad un indice di benessere e di conseguenza di felicità di una regione, città o del periodo.
Oggi tutto è differente, ci sono i “social”, che certo in modo forse più superficiale, misurano il tuo stato umorale all’istante in cui metti un “mi piace” o “non mi piace” o una frase o commento su Twitter o Facebook.
Bene, tutti questi dati sono raccolti a formare delle analisi dettagliate del momento, e a seconda delle risposte, sono in grado di stabilire un grado di felicità o infelicità o altri sentimenti medi per città, regioni e forse anche quartieri.
Twitter ha raccolto nel 2014 quasi 40 milioni di messaggi in tempo reale nelle provincie italiane, e da questi ne sono scaturite situazioni di felicità, disagio, piacere, contentezza per i mille eventi che hanno caratterizzato la vita di ciascuno di noi.
A dicembre dell’anno passato è stato pubblicato il primo indice di “Felicità” l’Ihappy 2013 e da questo, incredibilmente, emerge che nel 2013 gli italiani sono stati complessivamente più felici del 2012. Con i dati così raccolti Twitter in collaborazione con Wired ne ha creato un altro, il Wired Next Index, che misura la volontà d’innovare, la voglia di ripartire e di farcela.
Il 2014 si presenta con un leggero calo rispetto al 2013, ma tuttavia quasi 6 Italiani su 10 sono stati felici… calo dovuto a fine anno e a causa del maltempo che ha influito sulle vacanze. Era cominciato decisamente bene con il primo dell’anno un giorno speciale segnato da ottimismo e buoni propositi, e poi il proseguo dell’anno, l’acquisto da parte della Fiat di tutta la Chrysler, segno di una buona capacità imprenditoriale italiana, – il 1° giugno, data della presentazione della lista degli azzurri peri Mondiali (quando ancora c’erano tante speranze sportive), e tutti felici anche nel giorno della visita di Obama (73%) a Roma e in Vaticano (28 marzo). Uno dei giorni meno felici il 18 Dicembre per la scomparsa di Virna Lisi.
I giorni con più sbalzi di umore sono:
Il venerdì, quando si tirano le somme di tutta la settimana e ci si prepara per il weekend, mentre sia il sabato (-4%) che la domenica (-3,3%) siamo meno soggetti a sbalzi d’umore.
Ma quali i motivi della nostra felicità o della nostra tristezza?
Di lunedì siamo tutti più tristi (59,2%), mentre il martedì, mercoledì e sabato sono giorni più felici.
Se lo scorso inverno (50,2%), ed in particolare i freddi mesi di gennaio e febbraio, è stata la stagione più triste, a marzo 2014, con l’arrivo della primavera, la felicità balza verso l’alto (67,4%).
È il Natale il giorno migliore, cosi come la festa della mamma che produce sorrisi (+11,1%); anche il giorno che precede la busta paga è un giorno felice, effetto che però svanisce il giorno successivo.
Lo spostamento delle lancette dovuto all’ora legale genera ansia e depressione, e fa crollare la felicità di 5 punti. La felicità migliora sensibilmente nei giorni di festa (+1,8%), ma solo quando la festività non cade nel week-end, altrimenti niente vacanza e il giorno di festa diventa un “ponte sprecato”.
Infine, la latitudine, risalendo la penisola da sud a nord la felicità diminuisce, tranne nelle provincie dove c’è il mare.
A questo link sono disponibili tutti i dati raccolti (circa 40 milioni) dove sono riportati i dati settimanali e giornalieri da tutte le province italiane. C’è tuttavia da considerare che chi commenta su uno dei social o mette un” mi piace” è una persona che nel maggior numero è tra i 15 e 50 anni e quindi difficilmente può rappresentare una statistica che comprenda la più parte di noi…Ogni giorno i dati possono cambiare, quindi quanto si è detto per il 2014, forse oggi potrebbe essere ben differente.
A proposito dell’articolo “felicità”, interessante l’articolo apparso oggi sullallegato “lettura” del Corriere della sera.
una breve nota di cosa ne pensava Aristotele e i versi di Dante.
Aristotele: ogni cosa ha una natura specifica che la rende diversa da tutto il resto; la realizzazione di questa specificità, è ciò che fa di ogni cosa ciò che veramente è. È la possibilità di realizzare queste potenzialità è ciò che permette di vivere una vita davvero completa: felice. Si tratta allora di comprendere quale sia la specificità dell’uomo. La risposta è semplice. Ciò che realizza la nostra natura di uomini, che fa di di noi quello che siamo è il possesso della ragione, l’uso del l’intelligenza: l’uomo è l’animale razionale, e noi siamo veramente noi stessi quando usiamo bene la nostra testa. Quando pensiamo, quando conosciamo, a questo dobbiamo dedicarci per costruire una vita felice
I versi di Dante .