Ho incontrato Angelica Karolyi un pomeriggio del febbraio scorso a Parigi. Siamo andate a trovarla nella sua nuova casa come attuale moglie dell’ambasciatore ungherese in Francia, un grande appartamento con vista sull’Arc de Trionphe.
Sprizzava energia e simpatia come poche e non vedeva l’ora di raccontarci la bella avventura che aveva iniziato 20 anni prima con il marito Georges.
La famiglia Karolyi possedeva una bellissima dimora “il Castello di Karolyi ” 60 chilometri a ovest di Budapest.
Nel 1944, con la guerra ormai all’apice della sua drammaticità, la famiglia di George Karolyi deve lasciare la propria dimora, il castello viene espropriato e la famiglia si trasferisce forzatamente a Parig nel 1947. Il castello ungherese ormai nazionalizzato viene utilizzata per vari e diversissimi scopi, da colonia estiva per orfani ungheresi a casa per bambini greci rapiti dai comunisti, poi definitivamente chiuso e in stato di completo abbandono dal 1979.
La famiglia di Angelica e George Karolyi, ormai composta da padre, madre e tre figli con il quarto in arrivo, si reca
in Ungheria nel 1984 per conoscere la patria natia del capofamiglia e in quell’occasione visiterà anche la dimora di famiglia che negli anni successivi, entra in un programma di recupero su spunto del Dipartimento Nazionale Ungherese per la Protezione delle Dimore Storiche. Il castello viene restituito dal Governo alla famiglia Karolyi con un lease di 99 anni e qui comincia l’avventura di George e Angelica per riportarlo all’antico splendore! Dal quel momento i viaggi in Ungheria si sono susseguiti con il convincimento che il castello, ormai totalmente lasciato a se stesso, dovesse assolutamente essere recuperato.
Con enormi sforzi e grazie alla lungimiranza delle Istituzioni si è potuto programmarne il restauro e dopo lavori durati 20 anni, tutto è stato recuperato, e oggi è Centro Europeo della Cultura e fa parte dello European Network of Cultural Centres, disseminati in edifici storici in tutta Europa, è una fondazione, offre spledide accomdation, sale per conferenze e concerti, una splendida biblioteca con archivi storici, il tutto in un grande giardino di 5 ettari, nel villaggio di Fehérvárcsurgó vicino a Székesfehérvár.
Ma i progetti continuano, si pensa di utilizzare gli altri spazi delle stalle e dei servizi per fare ulteriori sale riunioni e camere e molteplici sono le attività culturali e ricreative pensate per chi visita l’Ungheria.
Io ci sono stata questa estate e facendo base lì abbiamo fatto gite al lago di Balaton, il più grande lago in Europa.
Abbiamo visitato la famosa casa di porcellane Herend e molte altre località della zona, senza dimenticare la strategica vicinanza del castello con Budapest.
Stiamo organizzando per l’anno prossimo e in collaborazione con “Ballo 800 Roma” una “tre giorni” di feste e balli e ci sembra che il Castello sarà proprio la cornice ideale per un tale evento!
Sono stata ospite come giornalista nel giugno 2006. Durante la mostra mercato di piante e arredi in gemellaggio con altre mostre italiane, tra cui Florealfest che curavo in Friuli.
Angelina, di famiglia tedesca è filosofa/storica e nella sua libreria ha un tesoro di documentazione riguardante la scellerata avventura comunista dei Greci, emigrati qui e per insana ideologia trovarono lo smembramento della loro identità familiare. Uomini da una parte, donne da un altra e bambini rinchiusi come orfani in questo castello. Raccontare la Verità era la mission di Angelika con Giorgy.