CURIOSITA’: Compleanno: si spengono le candeline!

Qualche giorno fa abbiamo festeggiato il compleanno di mia moglie.
C’era (naturalmente) la torta con molte candeline. Una per ogni anno di vita vissuta.
Lei è stata brava e le ha spente tutte con un solo soffio.
Un gesto “tradizionale”, come tanti che facciamo. Senza pensarci su molto.
Ma ogni tanto qualche curioso domanda: ma perché si spengono le candeline?
Internet e il web oggigiorno permettono di dare una risposta a ogni domanda: basta formularla su google e la curiosità viene saziata.
Digitando: “perché si spengono le candeline al compleanno” ho ottenuto ben 2.940 “links” (A motivo del funzionamento di Google non è detto che avreste gli stessi risultati).
Non è necessario leggerli tutti per farsi una idea!
La prima scoperta infatti è che sul web c’è una estesa “scopiazzatura”: si ritrova sempre la stessa identica informazione ripetuta, riscritta in forma diversa, con la sola eventuale aggiunta di qualche particolare.
Ecco che cosa ho appreso: la tradizione di festeggiare il compleanno pare risalga agli antichi Egizi, l’uso della torta è dovuto ai Persiani, noti pasticceri; le candele invece si devono ai greci e al culto della dea Artemide.
Ai diversi elementi che compaiono sono stati attribuiti significati simbolici – e superstizioni – diverse a seconda delle varie culture.
Si usa festeggiare con una torta perché questa rappresenta una piacevole comunione: è il frutto della intima mescolanza di numerosi ingredienti e viene consumata condividendola con persone care in un momento gioioso.
Le candele accese sprigionano delle fiammelle; queste tengono lontani gli “spiriti maligni” che hanno la missione di rovinare i momenti di festa. Per questo lo spegnimento delle candeline è l’ultimo atto della festa: la festa è finita, e gli spiriti maligni se ne sono già andati.
Nelle campagne tedesche, in occasione della “festa del bambino” le candele si accendono di primo mattino, e solo alla sera il bambino può spegnerle e mangiare la torta.
Spegnendosi le candele fanno fumo e il fumo sale verso l’alto. Per questo il festeggiato, spegnendole, esprime un desiderio: questo salirà al cielo insieme con il fumo delle candele.
E come si fa ad avere la certezza che il desiderio si realizzerà? Alcuni dicono che questo è garantito se si riesce a spegnere tutte le candeline con un solo soffio (magari è perché riuscire in questa impresa è un indice del fatto di essere fortunati: a volte certe candeline pare proprio non vogliano spegnersi); altri invece dicono che è necessario spezzare le candeline “usate” per evitare che altri si “approprino” del nostro desiderio.
Ogni candelina rappresenta un anno di vita.
In alcuni luoghi, al numero di anni “compiuti” se ne aggiunge una. Alcuni dicono che questo sta a rammentare che in realtà la vita non inizia con la nascita ma con il concepimento nel grembo della madre, per altri invece la candela in più rappresenta l’augurio che la vita del festeggiato possa continuare almeno per un altro anno.
Ma c’è anche un altro aspetto, che non ho trovato su google ma proviene dai miei ricordi infantili e dalle discussioni interminabili che sorgevano tra di noi bambini: alla domanda “quanti anni hai?” devi rispondere con il numero degli anni “finiti” (compiuti) o con il numero di quelli “iniziati”? La differenza è appunto di “una” unità.
Quando gli anni diventano molti e si festeggia solo “in famiglia” – nelle famiglie “smilze” dei giorni nostri – le torte sono piccole e le candeline sarebbero troppe. Ecco allora comparire i numeri in cera. Ma insieme ai numeri appare anche – non invitato – un velo di tristezza!

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Daria Ada
23 Gennaio 2016 15:26

Grazie, molto interessante.

12 Gennaio 2016 9:18

Viaggio nella storia della candelina… non si vive di solo pane… viva la faccia!
Grazie