Qualche giorno fa, su Sky, un ricercatore di tesori sommersi raccontava della strana storia delle motonave “Republic” (guarda il filmato di History Channel), affondata a largo della costa americana con svariati milioni di dollari a bordo. L’argomento è intrigante ..
La ms Republic era una nave di gran lusso della line White Star, attrezzata con i più recenti accorgimenti tecnici e di sicurezza dell’epoca. Era stata inaugurata nel 1904 e doveva servire ai ricchi passeggeri americani per i viaggi di “scoperta” dell’Europa. Nello stesso tempo poteva sfruttare il lucroso movimento degli immigrati italiani verso gli Stati Uniti; aveva una capacità di di 2.000 persone, ed era considerata “nave milionaria” per la sua una grande redditività sulla rotta transatlantica. La maggioranza dei viaggiatori di terza classe erano immigrati italiani ma anche tanti greci, austriaci, slavi e turchi.
Il Republic parte da New York nel gennaio del 1909 con rotta verso Gibilterra e il Mediterraneo, ha a bordo 742 passeggeri ed è piena di nomi illustri.
La navigazione è tranquilla fino al primo mattino del 23 gennaio 1909, quando al largo dell’isola di Nantucket, (Massachusetts) si alza una nebbia fittissima.
Il comandante impartisce l’ordine di rallentare e fermarsi, sono emessi i fischi di ordinanza come dovuti. Si attende nel silenzio più assoluto quando a poppa, improvvisamente, si profila l’immagine del Florida un mercantile di bandiera Italiana sbucato cosi, dal niente… pochi si sono accorti di quella presenza e che avanza cosi velocemente verso il Republic, fino a quando, con un rumore spaventoso, la prua del Florida entra nel tre quarti di poppa del Republic..
L’urto ha sconquassato la nave, apre uno vasto squarcio da dove si riversa una grande quantità d‘acqua. Il motore e locali caldaie ne vengono inondate, la nave comincia a sbandare. Fortunatamente il Republic è equipaggiato con il nuovo sistema di telegrafo senza fili di Marconi, è la prima nave nella storia ad emettere un segnale di soccorso CQD (poi sostituito con SOS). Le navi nei dintorni sentiti gli appelli, immediatamente giungono sul luogo del disastro.
Il capitano e la sua squadra, nel frattempo, riescono, con grande calma a radunare i passeggeri sul ponte e pian piano trasferirli sulle navi vicine, il Florida imbarca la più parte di loro. La nave affonda in poche ore e non lontano da dove, qualche anno dopo, sarebbe affondata l’Andrea Doria. I morti saranno sei e solo per l’effetto della collisione, tutti gli altri salvi grazie alla solerzia dei marinai.
I superstiti tornano “felicemente” a casa, le assicurazioni pagano quanto dovuto e il caso, nel bene e nel male, sembra definitivamente chiuso.
I giornali, dopo qualche tempo dal disastro sollevano seri interrogativi sulle circostanze che ne hanno determinato la collisione e l’affondamento, forse sospettando qualcosa di non chiaro, chiedono un’indagine approfondita e il dovuto processo. Passano i giorni, i mesi, gli anni ma le indagini sono portate avanti molto vagamente e il processo alla fine non viene mai tenuto.
Al potere al momento c’erano Winston Churchill, Presidente del Board of Trade, l’agenzia responsabile della conduzione della inchiesta britannica. Altri che sarebbero dovuti intervenire, il Presidente Theodore Roosevelt, e Franklin Delano Roosevelt all’epoca Vice Segretario della Marina. Il silenzio da parte di questi illustri personaggi fu assoluto.
Bene, sembra, il condizionale è d’obbligo, che il Republic trasportasse un ingente quantitativo di dollari in monete oro e per vari milioni di dollari (qualche centinaio di milioni per alcuni e/o 5 miliardi di dollari per altri, ai valori odierni). Le ipotesi, le più varie, una delle più accreditate parla di un ingente prestito al Governo Russo e al suo zar per sostenerlo in un momento difficile per quel Paese. Il carico e la sua perdita, se fosse stato rivelato, avrebbe potuto causare il panico sui mercati finanziari mondiali e messo in pericolo l’esistenza stessa del governo russo e del suo Zar ed anche un fortissimo imbarazzo nello stesso governo americano per l’elargizione di una somma cosi importante. Fosse questo il motivo per una verità troppo pericolosa da raccontare?
Altre ipotesi sono state fatte sulla destinazione di quei valori, qualcuno parlava di un aiuto sostanziale a Messina dopo il terremoto, altri solo dei pagamenti ai contingenti americani dislocati in Europa… ma se fossero stati questi i casi, perché non parlarne? Quale la verità? Penso che non lo sapremo mai.
Intanto, le ricerche in fondo al mare e sulla nave rintracciata, continuano, ma anche qui non si sa con quali esiti… finora sembrano pochi
Ciao Paolo hai perfettamente ragione, la destinazione poteva essere non per i contingenti americani in Europa ma per la Great White Fleet. L equivoco è originato dal fatto che gli importi sarebberopotuti comunque arrivare in Europa per la flotta e non per un contingente stabile.
La Great White Fleet era il soprannome dato alla flotta degli Stati Uniti che ha completato un viaggio in tutto il mondo dal 16 dicembre, 1907, al 22 febbraio, 1909, per ordine del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt. Si trattava di 16 navi da guerra divise in due squadre, Roosevelt voleva dimostrare la crescente potenza militare americana, sperando così di far rispettare i trattati e proteggere le aziende all’estero. Gli scafi di queste navi erano dipinte di bianco, da questo il nome di “Great White Fleet.
Caro Carlo, interessante lettura. Non credo però che la somma eventualmente in stiva potesse essere destinata a contingenti americani dislocati in Europa. Nel 1909 c’erano militari usa in Europa? Saluti e auguri. Paolo
Articolo, come sempre, interessantissimo al quale mi permetto, da “vecchia lupa di mare” di aggiungere il significato della sigla CQD, usata anche dal Titanic insieme al nuovo (per l’epoca) SOS!
SEEK YOU DISTRESS, pronunciando i CQ all’inglese, foneticamente si qiou!!! Correggimi se sbaglio, per favore!
Grazie ancora per la bella Lampadina Natalizia e mille auguri di Buone Feste a tutti voi.