Questo mese Carlotta Staderini Chiatante ci scrive di un libro che parla di colonialismo, di sopraffazione e di molto altro..
Le cose crollano
di Chinua Achebe
Ed. La Nave di Teseo
Pagg. 202
Pubblicazione: 2016
Chinua Achebe è nato in Nigeria ed è considerato un maestro della letteratura africana.
Questo libro viene considerato uno dei più importanti romanzi della letteratura africana.
Il libro è stato tradotto in cinquanta lingue.
L’autore, è stato insignito del più importante premio culturale nigeriano il “Nigerian National Merit Award”.
Nel 2007 ha ricevuto il Man Booker Price per la Narrativa. L’autore è morto nel 2013.
Questo romanzo, attraverso le vicende del protagonista descrive un’epoca di transizione tra due culture: quella tradizionale e quella imposta con la colonizzazione.
Siamo in Nigeria e Okonkwo è un guerriero forte e rispettato: è un uomo ambizioso e aspira a divenire leader del suo clan: la sua autodisciplina nel lavoro è ferrea così come il suo rispetto per le regole del clan.
A seguito dell’uccisione involontaria del figlio di un altro membro del clan, Okonkwo dovrà trascorrere un periodo di esilio, così come prevedono le leggi del clan. Al suo ritorno troverà mutamenti profondi. I missionari inglesi hanno iniziato a predicare il Cristianesimo e la popolazione convertita abbandona le leggi degli antenati. L’influenza britannica diventerà sempre più condizionante; ai missionari seguirà l’esercito ed alla religione seguirà la legge.
La tensione tra convertiti e non sale e culminerà con un atto di forte provocazione dalle conseguenze spaventose. Infatti un cristiano oserà infrangere un importante tabù del clan: togliere la maschera allo stregone-‐dio. La reazione, capeggiata da Okonkwo, sarà violentissima e porterà alla distruzione della Chiesa. Inizia per Okonkwo una tragica parabola che lo porterà nella polvere. Egli è incapace di adattarsi alla nuova realtà imposta dagli inglesi e rinunciare alle proprie tradizioni. Molto dura la reazione del governo britannico. Il guerriero venerato diventerà un eroe sconfitto e oltraggiato.
Un romanzo che racconta la fine di un mondo, quello africano all’inizio del Novecento sopraffatto dal colonialismo.
Si dice che Jomo Kenyatta scriveva: “Quando vennero i missionari, gli africani avevano la terra e i missionari la Bibbia; ci dissero di pregare con gli occhi chiusi e quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia”. Buona lettura.
A tutti noi sta accadendo la stessa cosa con la globalizzazione. La storia africana non è lontana dalla nostra: dove eravamo eroi, stiamo diventando colpevoli, dove eravamo padroni sudditi, espropriati delle chiavi di lettura della realtà.