Sta per concludersi l’era televisiva. Chi è costretto a casa deve trovare un altro modo per passare il tempo. Troppe pause pubblicitarie. Le hanno allungate di pochi secondi ogni volta, credendo che nessuno se ne accorgesse. Ora sono insopportabili e non le vede più nessuno. Finirà che tra poco il film o lo spettacolo o il dibattito saranno brevi squarci tra gli spot. Non c’è più rapporto tra ciò che ci offrono e la noia che ci impongono. Se si altera l’equilibrio, come stanno poco saggiamente facendo, il giocattolo si rompe. È l’ingordigia che causa il crollo di qualsiasi iniziativa di successo. Si abusa della pazienza dello spettatore per guadagnare sempre di più. È il momento di cambiare svago. Forse saremo costretti finalmente a leggere e, quindi, a evolverci.
Antonio Tumbarello
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