INTERNET: La verità, questa sconosciuta

L’Oxford Dictionary ogni anno si aggiorna con tutte le nuove parole in lingua inglese. Una delle nuove, in occasione dell’ultimo aggiornamento del 2016 è post-truth, il mondo del dopo verità.

Ma che cosa è la post verità? E’ un fatto che si presume sia successo e documentabile, ma è solo post-vero, ma di cui a nessuno interessa approfondirne la veridicità.

Questo accade principalmente nel web dove ogni “verità” si moltiplica senza alcun fondamento  o certezza che sia vera o falsa, Wilkipedia recita: post verità è l’attitudine a ritenere come vere alcune notizie, palesemente false o alterate, ma che hanno tale forza emotiva, che coincidono talmente con nostre immaginarie rappresentazioni della realtà, che alla fine diventano ciò che ci piace dire e udire.

Un esempio chiaro è un fatto realmente accaduto in Usa. Un certo signor Tucker in Texas alle 8 di sera rientrando a casa dopo aver saputo delle dimostrazioni di piazza nella sua città contro Trump,  mette su Twitter una foto e un commento. La foto rappresenta un bus pieno di gente ripreso al centro della città, il commento dice “le proteste contro Trump non sono così spontanee come sembra, ecco l’arrivo dei partecipanti”.  Solo 40 persone in quel momento seguono i post del signor Tucker. Alle 12 circa del giorno dopo la notizia appare 1600 volte su Twitter e 350 mila volte su Facebook. La compagnia degli autobus smentisce che fossero partecipanti ad una dimostrazione ma solo di partecipanti ad una conferenza. Tucker sconvolto di tanto clamore si scusa e conferma di non poter affermare che i passeggeri visti si recassero veramente ad una dimostrazione anti-Trump. Il clan di Trump commenta “molto scorretto, i professionisti della protesta incitati dai media”.

Tucker nella sua buona fede e sempre più sconvolto, rimette la foto su Twitter con la scritta gigante FALSO, a questa riceve solo 29 risposte. Il risultato è che nel pensiero collettivo rimane comunque la percezione che il bus portasse dimostranti.

Grande potenza della rete; in realtà nessuno di noi conosce le regole che generano le attenzione ai post, come richiamano le notizie, come riportate su degli schemi, evidentemente già predisposti. Una post-verità, in genere parte da un presupposto immaginativo di ciascuno di noi che, senza alcuna base reale o scientifica, dà origine ad invenzioni e/o modifiche della realtà che spesso, si trasformano in grandi “balle”.

Tutto questo ci sconcerta e in un mondo dove oramai i social ne fanno da padrone, i flussi di notizie arrivano costantemente, si accavallano e distorcono le verità, molto difficile quindi una chiara versione dei fatti. Il grande effetto che hanno in tutti noi, è il provocare una “leggerezza” nel leggere le notizie, una diminuzione quindi della capacita critica e alla progressiva difficoltà dell’utilizzo di argomenti razionali per stabilire un percorso reale.

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3 Commenti
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2 Gennaio 2017 18:48

Il concetto della post-verità è noto da sempre. E’ una delle leggi della psicologia di massa: se in una catena di trasmissione di un messaggio si verifica una alterazione, questa percorre la catena come tale e al capo terminale viene recepita come verità del messaggio originario. Il Web è solo un mezzo potente per rilevare il fenomeno. Un antico gioco di bambini era fondato su questo principio.

Reply to  Alberto Busato
2 Gennaio 2017 23:22

Sì, certo, era il telefono senza fili, ma il problema a mio parere è sempre il mezzo che si utilizza, che in questo caso, e in tutti i casi nei quali si mette in atto una strategia di manipolazione del consenso su vasta scala, è internet; un mezzo che permette una velocità di diffusione inarrestabile e una possibilità di replica altrettanto inefficace, data la totale mancanza di volontà di approfondimento che contraddistingue la stragrande maggioranza dei navigatori. Nel caso di post-truth, la convinzione che rimane, che importa, è solo la parola sbagliata arrivata all’ultimo della fila. Peccato che quando giocavamo noi, chi aveva iniziato, svelava a tutti gli altri amici, ridendo, la parola giusta… Ora a chi può dirla? E soprattutto, a chi importa?

2 Gennaio 2017 13:29

Interessante articolo, Carlo. In Guatemala, molti sono stati tristi per più di un giorno per la falsa notizia della morte della cantate Thalia…