Articolo di Lalli Theodoli
Giorni fa, stavo innaffiando le piante in terrazzo, a mano con l’innaffiatoio. L’estrema siccità dei mesi scorsi ci ha invitato a non sprecare acqua anche a Roma. Di colpo l’innaffiatoio si e disintegrato nelle mie mani. Mi è rimasto in mano il manico ed il resto è crollato a terra in pezzi annaffiando violentemente me!
Di ritorno dal mare voglio sciacquare dal sale pareo e costume. A mollo nella bacinella. La afferro per spostarla. Di colpo mi rimane in mano un pezzetto ed il resto cade frantumato in terra. Di nuovo annaffiata!
A questo punto non posso non ricordare che, durante l’inverno scorso, nell’aprire l’armadio per prendere gli scarponi da sci, al loro posto ho trovato la suola staccata e un po’ di pezzetti appiccicosi. Ma anche lungo le piste mi è capitato di vedere venire giù sciatori con in mano un pezzo di scarpone e che faticosamente, scalzi, in equilibrio precario su un unico sci, cercavano di guadagnare la valle.
Che succede?
L’annaffiatoio era vecchio? Anche la bacinella e gli scarponi? Forse si. Ma quello che dà da pensare è il cedimento improvviso, senza preallarmi, di questo genere di materiali. Non uno scricchiolio, non una crepa, ha preceduto la disfatta!
In alcune strade stanno rifacendo le condutture dell’acqua. Mettono sotto traccia i soliti tubi scuri in PVC, In altre posizionano i corrugati che poi conterranno fili telefonici o altro.
Quanto dura questo genere di materiale? Mi incuriosisco. Vado su internet a cercare.
Le risposte mi paiono vaghe. Alcune danno la durata a 70 anni, altre parlano di più generazioni. Ma la garanzia è per 30 anni. Mi documento ancora. La prima conduttura per acquedotti in PVC è stata fatta nel 1937. Che ne è stato? Dove si trova? Si è squagliata o ha brillantemente superato i suoi 80 anni?
Il PVC è riciclabile in massima parte. Viene riciclato perché è morto o solo per necessità di ampliamento o cambiamento di impianti?
Ho avuto un incubo.
Ho sognato che all’improvviso dopo 80 anni dalla installazione, di botto, tutte le condutture di una città avevano ceduto contemporaneamente: acquedotti, fogne, impianti di irrigazione, corrugati per le telecomunicazioni, utensili domestici in plastica erano collassati. La città di colpo inabitabile: senza acqua, scarichi rotti straripanti ovunque, comunicazioni interrotte.
Ho bisogno di sapere che il mio incubo non si avvererà.
Ho bisogno di sapere che la casa che sarà abitata dai miei nipoti non subirà questo terribile destino.
Ho bisogno di essere rassicurata.