Non abbiamo ancora finito di parlare di auto elettriche, auto ibride, consumi e vantaggi che… toh: si parla di auto volanti.
Sono passati oltre 30 anni dalle famose macchine volanti di Blade Runner e molto di più da quando Bruno Martino ci descriveva la vita nell’anno 2000, con macchine volanti, razzi, pasticche invece dei pasti, era la fine anni ‘70, il 2000 ci sembrava una data lontanissima e ora che siamo nel 2017?
Bene, nella riunione annuale del Tech Crunch Disrupt una conferenza annuale organizzata dalla rivista High Tech di San Francisco si è parlato a lungo delle auto volanti ma non per uno scenario di fantascienza, ma come vera e propria aspettativa per il futuro prossimo.
Tanti sono stati i relatori sull’argomento e Sebastian Thurn professore a Stanford, già vice direttore di Google e ora presidente della Kitty Hawk, ha spiegato come con lo sviluppo delle tante tecnologie, aerospaziale, dei droni, delle auto senza pilota, intelligenza artificiale è possibile arrivare a produrre una automobile in grado di volare e in tutta sicurezza. L’insieme di tutte le tecnologie consente di individuare istantaneamente i percorsi i più sicuri e diretti, per arrivare a destinazione e senza incorrere in incidenti. Gli spostamenti diverrebbero individuali ma di massa e ognuno, con i dovuti accorgimenti, potrebbe volare alle giuste distanze e dove meglio crede.
Tutto è pronto anche i capitali il problema è solo esclusivamente di scelta economica e sociale e certo normativo/organizzativo.
Nel palco dei conferenzieri si sono avvicendati molti ricercatori ma anche i grandi investitori, particolare attenzione è stata per Jenny Lee, cinese, e il suo fondo Ggy. Secondo Lee, la Cina è estremamente interessata a questo nuovo progetto e conta di portarlo avanti in tappe forzate e nel breve termine. La Cina ha, al momento, un imponente programma di sviluppo di auto elettriche, e auto senza guidatore, l‘obbiettivo è quello di dotare 5 milioni di parcheggi con ricariche attive, il passo quindi, allo sviluppo consistente di auto volanti è veramente breve. Certo il problema è il coordinamento e il controllo di tutte le attività di volo che andrebbero impostate come per gli aerei e moltiplicate per i milioni di veicoli che potrebbero attraversare i nostri cieli nel giro di qualche decennio.
Esistono già dei prototipi di modelli volanti ma per il momento sono più vicini a un gioco che non a un sistema coordinato di volo. Al primo posto la Kitty Hawk Flyer ha l’apparenza di una motocicletta e sembra uscita direttamente da uno film di fantascienza. Kitty Hawk, è una start-up finanziata da Larry Page, uno dei fondatori di Google.
Il veicolo è sospinto da 8 eliche alimentate da motori elettrici e raggiunge la velocità di circa 40 km/h, ha un peso di 100 kg e si guida come una moto, spostando il peso da una parte o dall’altra. I comandi sono joystick integrati nel manubrio e, sono sufficienti poche ore di pratica per utilizzarla in assoluta sicurezza. Decollo e atterraggio sono verticali.
Più “veicolo” è la Transition della americana Terrafugia fondata nel 2006 da un gruppo di ingegneri del MIT, la Transition è Lunga 6 metri, ha ali ripiegabili, e, premendo un solo tasto si trasforma da auto normale in aeromobile in circa 30 secondi. Può volare per più di 650 km a 185 km/h ed essere guidata su strada a velocità autostradali. Funziona a normale benzina verde. l’auto dovrebbe uscire sul mercato entro pochi anni. Con un costo iniziale di quasi 280.000 dollari,
La Hoversurf, una società russa specializzata nella costruzione di droni, ha in sperimentazione la Scorpion 3, una specie di motocicletta volante monoposto molto simile all’hoverboard, la pedana elettrica con le ruote, in grado di sollevarsi da terra, volare e atterrare, proprio come un drone.
Infine i Cinesi
La scelta certo non manca, le incertezze tante, ci arriveremo come nei film?