ATTUALITÀ – Quanto vale la città?

Certo vivere la città, se sai organizzarti è proprio piacevole. La città è importante, ma avete mai pensato cosa vale al fine finanziario di una nazione e cosa significa l’espressione una città attrattiva?
La A.T. Kearney è una società “globale” leader nelle ricerche di mercato, propone delle analisi molto significative proprio su questo aspetto.
La AT Kearney pubblica infatti l’indice del dinamismo di ciascuna città (Global Cities Index), ne ha studiate 135 nel mondo e con una grande quantità di parametri e tali da suggerire ad ogni imprenditore, grande imprese ed anche ai dirigenti delle città stesse, una chiave di indirizzo per le strategie di sviluppo delle proprie organizzazioni;  la localizzazione dei centri operativi, di ricerca o anche del proprio ufficio regionale in funzione del miglior benessere per i dipendenti. Oggi la capacità di attirare capitali, investimenti da parte delle grandi città è basilare e condizionerà sempre più il livello competitivo dell’intero paese.
La ricerca parte  da 5 aree differenti: attività economica, circolazione delle informazioni, capitale umano, offerta culturale e impegno politico.
Ma chi al top della lista?  In primis  New York poi Londra, Parigi, Tokio e Hong Kong, e in Italia? Le sole città prese in considerazione sono Roma e Milano. Roma si piazza al 34 posto Milano al 40 ma con diversi distinguo.
Roma primeggia per la presenza politica ma anche culturale visto il numero dei musei, eventi e zone ad alta cultura, tuttavia ha perso 6 posizioni a favore di città come Melbourne, Istanbul, Dubai e Montreal.
Milano, tra le prime 50 classificate, è la città che ha guadagnato più punti nel corso dell’ultimo anno, i progressi in principal modo per le attività economiche, l’innovazione tecnologica, le università tra le migliori del mondo.
Viene poi misurato il potenziale di crescita futura esaminando prospettive per il benessere dei cittadini, il PIL, la qualità del sistema sanitario, il tasso di innovazione, la circolazione delle informazioni ed altre. In questo caso Roma scende alla 48ma posizione, mentre Milano sale alla 35esima.
Il capoluogo Lombardo è città più aperta della capitale, e ha molte caratteristiche dei grandi centri finanziari e industriale delle grandi metropoli.
Nel panorama mondiale, una nota particolare riguarda il sorpasso di Londra su Parigi nonostante la Brexit, che sembra, almeno fino ad oggi, abbia avuto poca influenza sul cambiamento, tuttavia secondo gli analisti gli effetti potranno vedersi solo tra qualche anno.
La grande sorpresa, certo attesa, viene dalla Cina dove ben 27 città sono entrate nella classifica, nel 2008, 10 anni fa, erano solo 7.
Che dire della nostra grande Roma piena di cose uniche al mondo, ma ahimè che per i tanti parametri inferiori si perde in una posizione di metà classifica? Quanto conta la storia per le nuove generazione delle nazioni “nascenti” a cui interessa certo più l’innovazione e il benessere dei propri paesi e del mondo? Non pensate che sarebbe più costruttivo, oltre naturalmente ristudiare lo stato della città in generale, affiancare ai nostri luoghi di cultura, così come nelle altre metropoli anche grandi opere tipo “la nuvola” di Fuksas, che dovrebbero essere pensate, incentivate e pubblicizzate per avvicinarci ad un modello e che va via via modificandosi? Sarebbe tutto questo importante, cosi come asseriscono le grandi società di consulting, a migliorare lo stato del nostro paese?

Leggi il Global Cities report 2018

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Marina Consuelo Rayner Patriarca
15 Ottobre 2018 13:48

Certo le statistiche sono importanti. Ci sono intere facoltà universitarie dedicate a statistiche, ma restano statistiche soggette ad ogni sorta di condizioni e spostamenti. Ma come hai, con tutta la mia approvazione, menzionato il detto di Martini, pensare aiuta a credere, più che mai vero – non essere passivi – capire per credere e credere per capire (questa è solo una frasetta mia).
Grazie!