Queste le proposte di Marguerite de Merode da ottobre 2018
LONDRA
National Gallery Mantegna and Bellini
Questa importante mostra racconta la storia di due dei maggiori protagonisti del Rinascimento, ‘Mantegna e Bellini’. “Una storia d’arte, di famiglia, di rivalità, di personalità” visto che i due grandi artisti erano cognati.
La loro affinità parte dalla bottega ma prosegue anche oltre nelle rispettive carriere sia a Venezia che a Padova. Per la prima volta in assoluto si mette in confronto la geniale innovazione compositiva di Andrea Mantegna e i rivoluzionari paesaggi naturali e atmosferici di Giovanni Bellini.
Fino al 27 gennaio 2019
FIRENZE
Palazzo Strozzi: Marina Abramovic: The cleaner
La mostra ripercorrere, con cento opere, il lavoro dell’artista serba, considerata tra i pionieri della performance art, dai primi anni della sua attività, dagli anni Settanta, al Duemila attraverso video, fotografie, dipinti, oggetti, istallazioni e la ri-esecuzione dal vivo di alcune sue celebri performance. “Il suo lavoro esplora le relazioni tra l’artista e il pubblico, ed il contrasto tra i limiti del corpo e le possibilità della mente”.
Fino al 20 gennaio 2019
VENEZIA
Due importanti mostre intorno a Tintoretto da non perdere! Jacopo Robusti detto il Tintoretto, il più veneziano tra i pittori del Rinascimento viene celebrato questi giorni a Venezia in occasione del cinquecentenario della sua nascita. Parliamo dell’artista che più di tutti ha lasciato il suo inconfondibile marchio a Venezia, dove è nato ed ha vissuto per tutta la sua vita.
Galleria dell’Accademia: Il Giovane Tintoretto
Attraverso circa 60 opere, con straordinari prestiti arrivati da tutto il mondo, si percorre in questa mostra il primo decennio dell’attività del pittore. L’esposizione, articolata in quattro sezioni, segue un ordine cronologico che consente di chiarire il percorso creativo dell’artista in quei anni in cui sperimentò ed elaborò uno stile pittorico in grado di rinnovare l’intera pittura lagunare.
Fino al 6 gennaio 2019.
Palazzo Ducale: Tintoretto 1519-1594, curata da Robert Echols e Frederick Ilchman.
Con settanta dipinti e un raro nucleo di disegni, scelti con particolare riferimento alle opere esposte, questa mostra illustra al meglio il percorso creativo della maturità del maestro.
Anche in questa occasione i prestiti sono vari ed illustri.
Fino al 6 gennaio 2019
ROMA
Museo Nazionale Palazzo Altemps: Passi di Alfredo Pirri, a cura di Ludovico Pratesi e Alessandra Capodiferro.
L’istallazione di Alfredo Pirri voluta da Ludovico Pratesi e Alessandra Capodiferro deve essere un eccellente motivo per andare a rivisitare Palazzo Altems, luogo magico che raccoglie una meravigliosa scelta di opere classiche del patrimonio della città. L’opera di Pirri allestita nella loggia d’ingresso di Palazzo Altemps, crea un emozionante riflesso tra la volta, il cortile e il cielo. Appoggiata sulla superficie specchiante e frammentaria vediamo una statua femminile proveniente dalla raccolta archeologica dei Principi Boncompagni Ludovisi esposta, finora, nel Casino dell’Aurora.
In una piccola stanza laterale troviamo esposti alcuni disegni dell’artista che illustrano altre rappresentazioni passati dello stesso concetto.
Fino al 6 gennaio 2019
Terme di Diocleziano: Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento.
La mostra è allestita nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano e presenta al pubblico ottanta opere, tra sculture di grandi maestri del Novecento, capolavori di arte etnica e popolare databili tra il XV e l’inizio del XX secolo e una selezione di opere precolombiane.
Si è voluto percorrere un viaggio all’interno di aree tematiche da cui presero spunto gli artisti del Novecento.
– L’infanzia dell’essere: sulla concezione della scultura come atto creativo più ancestrale;
– La visione e il sogno: sull’esplorazione di aree cognitive legate all’inconscio;
– Il mondo magico: sul rapporto fra medium, mito e tecnica;
– Amore e morte: sulla dicotomia riguardante le aree concettuali della creazione e della distruzione;
– Il visibile e l’invisibile: sulle ricerche inerenti le aree dell’ambiguo e dell’ignoto.
Fino al 20 gennaio 2019
MAC Maja Arte Contemporanea: 4 ottobre 2018, ore 18.00 inaugurazione della mostra: Angela Maria Piga. Approdo.
A cura di Daina Maja Titonel, testo critico di Marco Di Capua.
La Galleria Mac ospita la prima personale della scultrice Angela Maria Piga, presentando per la prima volta al pubblico una selezione di opere inedite in ceramica realizzate tra il 2017 e il 2018. Dapprima gallerista d’arte quindi giornalista nel settore di arte e architettura oltre che autrice, dopo più di venti anni spesi nell’osservazione continua e costante dei fenomeni e delle forme artistiche, nel 2017 decide di “passare dall’osservazione all’azione” dando il via ad un’intensa attività attraverso il lavoro con la ceramica. Osserva l’artista: “Se nella scrittura la narrazione crea forme immaginarie, nella scultura la forma crea narrazioni. Opposto il procedimento, simile l’esito: dalla parola scritta alla forma plasmata si creano mondi a sé stanti. I mondi da cui provengono le mie sculture possono essere letti attraverso lenti letterarie ma, se evocano un’affinità col senso del paradosso e dell’assurdo, restano pur sempre confinati in un contesto drammatico, volti o corpi emersi da un sostrato quasi sub-umano in cui esseri afoni e incompiuti tentano una loro riconciliazione con il mondo alfabetizzato e relazionale della realtà.”
Dal 4 ottobre al 17 novembre 2018, MAC, via di Monserrato, 30.