ATTUALITÀ – I MEK, chi sono costoro?

La fondazione del gruppo dei MEK, i Mujahidin del popolo iraniano, risale al 1965. Trattasi di una milizia di studenti idealisti della media borghesia che combinava l’islamismo con la dottrina marxista, anticapitalista, antiamericana, che si oppose allo Scià e contribuì alla sua caduta, spianando la strada alla rivoluzione iraniana del 1979 pur affermando di essere contrari ad un regime teocratico guidato da religiosi.
Il MEK era sostenuto in Iran dagli intellettuali e dalla classe media. Khomeini si servì del MEK per far cadere lo Scià e prendere il potere, ma lo considerava una minaccia per la realizzazione di una repubblica islamica sotto il controllo del clero. Infatti, una volta al potere, Khomeini perseguitò il MEK con ogni mezzo (stampa, tribunali, arresti, torture, esecuzioni) con l’intento di eliminarlo. Vi furono scontri tremendi tra il MEK ed i Guardiani della rivoluzione, i famosi Pasdaran al servizio del potere religioso.
Si stima che dal 1979 circa 16.000 iraniani sono stati vittime di attentati da parte del MEK e 100.000 uomini o donne del MEK furono uccisi dai Pasdaran e 150.000 imprigionati.
Nel frattempo scoppia nel 1980 la guerra Iran-Iraq (guerra che terminerà nel 1988 avendo annientato quasi una intera generazione di ragazzi). Nel 1986, i sopravvissuti del MEK alle persecuzioni di Khomeini, lasciano l’Iran e si rifugiano in Iraq, accettando l’offerta di protezione di Saddam Hussein, per il quale il MEK era uno strumento utile nella guerra contro l’Iran: infatti gli offrì armi e denaro ed ospitalità in una base militare a 80 km dall’Iran, il campo di Ashraf. In questo modo, i militanti del MEK combatteranno il regime iraniano da una posizione più sicura in territorio iracheno e sotto la guida feroce di Massoud Rajavi (oggi scomparso, e di cui ha preso il posto al comando, la moglie Maryam Rajavi), si  schiera con il dittatore iracheno e attacca obiettivi civili e militari iraniani.
Naturalmente per gli iraniani il MEK diventa un gruppo di traditori.
Nella base di Ashraf, le regole dettate agli affiliati del MEK da Massoud Rajavi sono rigidissime e presentano i connotati di una setta. Nel 1990, l’Unione Europea iscrive il MEK nella lista delle organizzazioni terroristiche. Il gruppo nel 2002 denuncia la corsa al nucleare dell’Iran e nel 2003 a seguito dell’invasione dell’Iraq da parte degli americani, firma un accordo con gli Stati Uniti e depone le armi.
Il MEK ha un certo sostegno in alcuni settori della destra statunitense ed europea, in cerca di alleati contro l’Iran: diventa utile come arma contro l’Iran e nel frattempo inizia a lavorare per crearsi una nuova immagine in Occidente.
Tuttavia il MEK non ha seguito in Iran e non è democratico e quindi non ha nessuna possibilità di rappresentare un’alternativa all’attuale regime iraniano, che diversi paesi sono intenzionati a far crollare, indipendentemente da quello che possa succedere dopo. Per gli Stati Uniti il MEK è una risorsa nel conflitto regionale tra Arabia Saudita e Iran. Nel 2009, l’Unione Europea cancella il MEK dalle organizzazioni terroristiche e nel 2012 lo faranno anche gli Stati Uniti. Durante il suo lungo esilio il gruppo è stato finanziato da Saddam Hussein e dopo di lui il MEK sostiene di essere stato finanziato da organizzazioni della diaspora iraniana e mai dall’Arabia Saudita, tuttavia nel 2016, il capo dell’intelligence dell’Arabia Saudita ha partecipato al raduno annuale del MEK a Parigi.
Ed ora, dove sono questi MEK? Quando gli Stati Uniti si ritirarono dall’Iraq i MEK non erano più al sicuro. Tra il 2014 e il 2016, sono stati trasferiti su voli privati in una località dell’Albania su 34 ettari nel Nord Ovest del paese. Si tratti di circa 2.500 persone.
Durante questi trasferimenti vi furono molte defezioni. Molti fuggirono e raccontarono del trattamento crudele che veniva loro riservato all’interno del gruppo: indottrinamento quotidiano del gruppo, controllo assoluto sulla vita privata di ogni uno, dissenso vietato, uso della tortura, separazione dalle famiglie, abusi verbali e psicologici costanti, il matrimonio vietato, i figli sottratti ai genitori e adottati da sostenitori all’estero. Proprio una setta.
E cosa fanno oggi questi circa 2.500 superstiti del MEK in Albania? Pare proprio abbiano costituito una “troll farm”: un’organizzazione il cui obbiettivo è quello di pubblicare un gran numero di messaggi e/o post su internet da falsi account allo scopo di provocare e influenzare punti di vista politici. Divulgano notizie false o video che provochino risentimento politico o religioso usando falsi account per inquinare il dibattito politico in Iran e cercare di destabilizzare il regime. Un’organizzazione che utilizza i propri affiliati per creare conflitti postando deliberatamente commenti provocatori da account inesistenti e quindi falsi.
Sarebbe interessante capire chi la sovvenziona.

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