CULTURA – Corpo umano: meraviglie e interrogativi

Già in altri numeri della nostra Lampadina ho scritto di alcune “scoperte” recenti sul funzionamento del nostro corpo che aprono nuovi campi di indagine e che mostrano come la nostra conoscenza della realtà sia ancora molto limitata.
Una cosa che ha sollecitato la mia curiosità è stata leggere alcune esperienze riportate dai media di trapiantati, in particolare di trapiantati di cuore ma anche di cornea, i quali segnalano come, dopo il trapianto, abbiano riscontrato in se stessi delle modificazioni del carattere o dei gusti, che si potevano far risalire al donatore.
Come se negli organi trapiantati sussistesse una parte della personalità del donatore e che questa si trasmettesse al ricevente!
Comprensibilmente la cosa pone tanti interrogativi.
Alcuni ritengono che questi  fenomeni riscontrati in alcuni  trapiantati abbiano a che fare con la teoria della cosiddetta “memoria cellulare”.
Secondo questa teoria “pseudoscientifica” la memoria non sarebbe immagazzinata solo nel cervello ma in tutte le cellule dell’organismo. Pertanto in un trapianto la memoria del donatore verrebbe in tutto o in parte trasferita al ricevente. Costui potrebbe allora avere delle sensazioni di “già visto” o riconoscere luoghi o avvenimenti ai quali non ha mai partecipato.
I medici specialisti nei trapianti escludono questa possibilità, ben consapevoli dei gravi problemi sia fisici che psicologici che un trapianto porta sempre con sé e attribuiscono le esperienze riportate a effetti secondari delle terapie anti-rigetto alle quali i trapiantati devono sottoporsi e allo stress psicologico che l’accettazione di qualcosa di estraneo inserito nel nostro corpo comporta. E quando queste spiegazioni alternative risultano non dare risposte convincenti alle esperienze riportate, sostengono che si tratti di semplici coincidenze non significative.
Naturalmente queste dichiarazioni fatte da personaggi di chiara fama non possono non essere accolte anche se sembrerebbe comunque necessario lasciare spazio a una ombra di dubbio. In fondo la scienza è sempre avanzata in questo modo: le discrepanze osservate tra la realtà e le teorie accreditate ha portato a indagare e ha condotto a riformulare le teorie.
C’è qualcosa di vero da indagare o si tratta di fantascienza?
C’è un altro settore oggetto oggi di indagine e che in qualche maniera potrebbe avere relazione con la “memoria cellulare”. Ed è quello della cosiddetta “epigenetica”.
L’epigenetica (dal greco ἐπί, epì, «sopra» e γεννητικός, gennetikòs, «relativo all’eredità familiare») è una recente branca degli studi genetici a complemento degli studi genetici tradizionali. Studia tutte le modificazioni “ereditabili” che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA.
Sappiamo tutti che ogni individuo è caratterizzato dal DNA, che lo identifica in modo assoluto. Ogni cellula del nostro corpo porta con sé lo stesso DNA. Due gemelli omozigoti condividono la stessa sequenza di DNA. Gli studi fatti su di loro mostrano tuttavia che nascono con lo stesso identico patrimonio genetico, ma crescendo le caratteristiche complessive si possono differenziare tra loro a causa dell’ambiente, dello stile di vita, delle emozioni e delle sofferenze provate, fattori che possono cambiare l’espressione di alcuni geni, attivandoli o disattivandoli, pur lasciando inalterata la sequenza del DNA. L’aspetto interessante è che questi cambiamenti “epigenetici” si conservano quando le cellule si dividono durante la vita dell’organismo. In altri termini l’ambiente, lo stile di vita, le emozioni, le sofferenze risultano essere in qualche maniera “inscritte” nelle cellule.
Non potrebbe essere questa la base per una spiegazione dei fenomeni descritti dai trapiantati e dei quali non si sa al momento dare una risposta adeguata?
Penso che negli anni a venire ci saranno degli sviluppi interessanti.
Resta ferma comunque una conclusione: guai a portare troppo avanti la similitudine tra “corpo umano” e “macchina”, con pezzi, sostituibili a piacere quando usurati o rimpiazzabili con altri più efficienti (transumanesimo). Si rischia di fare la fine degli “apprendisti stregoni”.

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