Genitori nonni zii, tutti in qualche modo preoccupati per la fine della scuola di questi nostri ragazzi, promossi, bocciati o quante materie e poi le vacanze dove e in caso le ripetizioni? Nel frattempo, l’ultimo giorno di scuola è facile vederli nei parchi o subito fuori da scuola, a buttarsi addosso farina, salsa di pomodoro, uova fresche, schiuma da barba, gavettoni d’acqua e fin qui, tutto normale. Ma alcuni di questi giovani, i più facinorosi per nulla preoccupati della loro situazione, “festeggiano” questa fine dell’anno scolastico, divertendosi a buttare dalle finestre dell’istituto che li ospita, sedie, scrivanie e ogni altro oggetto trovato in classe. Certamente questi sono degli estremi, ma leggendo i giornali sembra di trovarsi di fronte ad una
massa di ragazzini privi di ogni educazione che in realtà sono sì da condannare ma ad un anno di educazione civica.
Comunque e “per fortuna”, sono una minoranza e i giornali, lo sappiamo, si divertono a raccontare le storie le storie più buie, le situazioni più difficili, poche volte le situazioni positive e belle e l’aspetto migliore di questi nostri giovani
Vorrei prendere lo spunto da questa fine anno per pubblicare due lettere: una di un ragazzo che alla fine dell’anno deve rinunciare all’amicizia di un compagno di colore di ritorno al suo paese in Burkina Faso, l’altra di una maestra che ha portato alcuni piccoli alla quinta elementare e che ora con sommo dis
piacere, deve lasciarli scrivendo a ciascuno, con parole differenti, una lettera davvero commovente.
Last but not least, vi riporto l’illuminata circolare del preside Andrea Bortolotti, dell’Istituto Comprensivo Statale di Settimo Milanese, che riguarda i compiti delle vacanze…
Piccole buone notizie crescono.