ARTE – La Galleria Borghese, la collezione, un inizio per lo meno inquietante

Un sito museale unico al mondo, lo avete mai visitato di sera? Io ne ho avuto l’occasione qualche tempo fa per gli auguri di Natale di un amico romano.
Già l’arrivo con il palazzetto illuminato ti lascia senza parole, poi visitarlo con poche persone, con la giusta misura di luci e con tutto il tempo a disposizione, ti dà modo dI soffermarti ed apprezzare le opere più significative trasportandoti in un mondo che fu.
Qualche giorno fa leggendo “L’architettatrice” di Melania Mazzucco -che, nel suo libro, descrive così bene il periodo, siamo ad inizio del Seicento-, trovo il racconto di un fatto inquietante successo proprio intorno alla collezione Borghese. Un fatto che ha il sapore di un raggiro bello e buono.
I temi. un ferito grave, un arresto, un accordo in extremis per la cessione di una prestigiosissima collezione d’arte.
I personaggi coinvolti:
Camillo Borghese, Papa Paolo V
Scipione Borghese, nipote del Papa
Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino
Cristofano Roncalli detto il Pomarancio.
Come sempre in quei tempi, il papa del momento, con i suoi favoritismi e gli investimenti nelle grandi opere aveva il potere di creare forti malumori fra gli artisti, che a seconda della circostanaza, venivano estromessi o immessi nell’abbellimento o costruzioni delle chiese e della stessa basilica di San Pietro. Due artisti del periodo, Il Pomarancio e il Cavalier d’Arpino scesi a Roma proprio per il volere del papato, furono entrambi coinvolti nella fabbrica di San Pietro.
Il Cavalier d’Arpino rinomato pittore, aveva una bottega di pittura, e possedeva la più bella e prestigiosa collezione di quadri e opere dell’intera Roma, desiderata ed invidiata da tutti e in principal modo da Scipione Borghese, buon intenditore e collezionista d’arte.
Il Pomarancio era stato allievo del Cavalier d’Arpino e appoggiato dal nuovo Papa Borghese, mentre il Cavalier d’Arpino era stato il pupillo del papa precedente Aldobrandini, Clemente VIII. Va da sè che vista la situazione con entrambi i pittori coinvolti nello stesso progetto, si creò una forte competizione tra i due, che in poco tempo e a seguito di pettegolezzi, maldicenze etc arrivò a trasformarsi in un vero odio reciproco.
In una notte buia, Il Pomarancio, tornando a casa, fu assalito e gravemente sfregiato da un personaggio mascherato che poi fuggì senza lasciar traccia.
Ci fu l’immediata reazione del pittore che pensò al Cavalier d’Arpino, come mandante del fatto oscuro. Sporse la sua denuncia presso le autorità che al momento erano presiedute da un personaggio vicino alla figura del Papa e alla famiglia Borghese.
Il Cavalier d’Arpino, ricercato e vista la mala parata, fuggì rifugiandosi nel Palazzo della Cancelleria. Le guardie nel frattempo, perquisirono il suo appartamento e vi trovarono due pistole. A quell’epoca il detenere le armi era passibile di pena di morte.
Il Cavalier d’Arpino finì in tribunale e con l’appoggio di un rinomato avvocato dell’epoca fu in parte scagionato per l’aggressione, ma non per le pistole rinvenute. Grandi maneggi e raggiri tanto che per pagare la sua colpa gli fu richiesto di cedere l’intera collezione alla Camera apostolica, che una volta ottenuta, si affrettò a girarla a Scipione Borghese, nipote del papa. Scipione Borghese era sicuramente un buon collezionista e intenditore e già a più riprese aveva cercato di acquisire la collezione ma aveva sempre ottenuto un netto rifiuto. Non aveva, naturalmente nessun titolo per averla, ma finì così. Grazie a quell’episodio molto controverso la Galleria Borghese ha oggi, capolavori di tanti pittori del Seicento, inclusi Caravaggio, dell’Arpino stesso, del Roncalli, dei Caracci che costituiscono il nucleo portante della intera collezione. Questo certo consacrò il Cavalier d‘Arpino come pittore, collezionista e venditore, ma certo qualche perplessità su come venne ottenuta da Scipione Borghese la collezione con il supporto del Suo illustre Zio…

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4 Commenti
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Gustavo delli Paoli Carini
17 Giugno 2020 18:15

La Galleria Borghese é un museo meraviglioso e forse il miglior “biglietto da visita” di Roma. Molto interessante l’episodio, poco conosciuto, della sua nascita! Grazie

15 Giugno 2020 10:57

Caro Carlo, una storia che non sapevo! affascinante. Grazie!

14 Giugno 2020 20:51

Complimenti, un bellissimo numero con inserzioni geniali

Giovanni Verusio

Paolo Andrea Trabalza
14 Giugno 2020 15:52

Caro Carlo, i tuoi interventi sono sempre interessanti, abbraccio Paolo Andrea.