GLI ERRORI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA
Sviste epocali ed equivoci imperdonabili che hanno portato a tragiche decisioni sbagliate
di Gianni Fazzini
Se dicessimo: «Piovono gatti e cani», riusciremmo difficilmente a farci capire dal nostro interlocutore. Eppure avremmo semplicemente tradotto alla lettera un modo di dire inglese che indica una pioggia abbondante. Quando si traduce, è fondamentale prestare attenzione non solo alla lettera ma anche al senso di ciò che si intende comunicare.
Sbagli clamorosi nelle traduzioni hanno persino cambiato il corso della storia. Un esempio tra tutti è il bombardamento nucleare su Hiroshima, frutto dell’equivoco sulla parola giapponese mokusatsu.
E che dire degli errori nel dispaccio prussiano di Ems (1870), nel trattato di Uccialli (fine Ottocento) o in quello dell’Ebro (fine III secolo a.C.), che portarono a guerre sanguinose e al crollo di imperi?
O della svista di un ufficiale inglese che, nel 1944, indusse alla decisione di distruggere l’antica Abbazia di Montecassino? Sono innumerevoli gli esempi di come traduzioni eseguite con superficialità e ignoranza abbiano portato a sviluppi sconvolgenti, tali da imprimere agli eventi un corso differente: sono i casi in cui una sola parola ha cambiato la storia.
Alcune delle decisioni cruciali della storia sono il frutto di equivoci dovuti a una traduzione mal fatta e così gli eventi hanno preso una strada diversa, se non opposta a quella pianificata nel documento “tradito” e non tradotto.
Tra gli errori trattati nel libro:
• Abt o Abteilung? L’errore che portò alla distruzione di Montecassino.
• Mokusatsu. L’enigmatica risposta del Giappone e la tragedia di Hiroshima.
• Il «Trattato di Uccialli» fra Italia ed Etiopia che portò alla disfatta italiana di Adua.
• La «trappola» ideata da Bismarck con il «Dispaccio di Ems», casus belli della guerra franco-prussiana del 1870.
• Annibale e la presa di Sagunto del 219 a.C., casus belli della Seconda guerra punica.
• I «canali di Marte» (1877): ma allora esistono i Marziani?
• La «Convenzione di Oviedo» sulla bioetica e l’errore scoperto da un ricercatore italiano.
• «Sì, tu devi commettere adulterio»: l’imperdonabile errore della «Bibbia immorale»
• «Il dado è tratto», o forse no? (49 a.C.)
Gianni Fazzini
È nato e cresciuto a Roma, dove si è laureato in Economia e, successivamente, in Lettere classiche. Ha collaborato con il Dizionario Biografico degli Italiani (edito dalla Treccani), con quotidiani nazionali e internazionali – come «il Messaggero» e «The Daily American of Rome» – e con riviste di cultura come «Capitolium», «Cronache Medievali » e «Voce Romana». Dal 2017 è membro dell’Accademia Internazionale “Città di Roma” di Scienze Arte Cultura Spettacolo (fondata nel 1911). Attualmente è docente dell’Università Popolare di Roma e collaboratore della Strenna dei Romanisti, prestigiosa pubblicazione di approfondimento culturale, attiva da oltre 80 anni nella nostra città.
Ha già pubblicato i seguenti volumi:
Nobili, cortigiane ed eroine. Storie di donne nell’Ottocento, Milano 2018;
Le colonne di Roma. Storia e leggende, Milano 2017 (unico libro esistente sull’argomento);
Costantino. L’imperatore “visionario”, Milano 2016;
Augusto. Ritratto di un impero, Milano 2015;
Vespasiano. Un imperatore muore in piedi, Roma 2009;
Vita di Filippo Mazzei, Pisa 2016.
Per vari Congressi internazionali di Topografia Antica ha pubblicato i seguenti saggi storici: Athanasius Kircher, Roma 2001; Heinrich Nissen, Roma 2010.