Articolo di Massimo Cestelli Guidi, Autore Ospite de La Lampadina
Il Corriere della Sera, ogni tanto di Venerdì, pubblica l’allegato “Corriere Innovazione“ dove sono riportati gli sviluppi futuri dei vari campi di ricerca: scientifico, tecnologico, medico, etc. ossia dove si indirizza la ricerca relativa a questi campi. Sono articoli che normalmente prevedono sviluppi realistici della ricerca, ma a fine luglio di quest’anno un articolo “Costruisco case sulla Luna e su Marte“ mi è sembrato più fantascientifico che scientifico, folle e del tutto irrazionale.
L’articolo riporta un’intervista a una scienziata italiana, Valentina Sumini, senza dubbio una valida persona, ricercatrice al MIT di Boston, che è stata anche invitata recentemente dal Politecnico di Milano a tenere un corso dal titolo: “Architecture for Human Space Exploration.“
Sembra che sia un obiettivo della NASA e ESA di costruire habitat sulla Luna e su Marte, si parla addirittura di città entro il 2030 (Luna) e il 2050 (Marte). A parte i tempi ristretti per costruire città in luoghi che non si trovano dietro l’angolo, l’idea di realizzare habitat sul nostro satellite e su Marte è irrazionale e folle.
Sulla Luna e su tutti i pianeti del sistema solare manca del tutto un’atmosfera, o perlomeno un’atmosfera della stessa composizione della nostra. L’atmosfera è fondamentale non soltanto per la funzione primaria del nostro organismo, ossia la respirazione, ma anche perché con il suo peso esercita una pressione lungo tutto il corpo umano, contrastando adeguatamente la pressione sanguigna. È noto che negli aerei che volano a 8.000-9.000 metri di quota, le cabine vengono pressurizzate, altrimenti le persone si troverebbero in una situazione come in cima all’Everest.
Tornando alla respirazione è la funzione fondamentale dell’organismo umano. Si può resistere 1-2 minuti senza respirare (i subacquei estremi che raggiungono in mare grosse profondità, non respirano anche per periodi maggiori), ma poi si muore per asfissia. Proprio quest’anno, con il Covid 19, ci siamo resi conto, a livello mondiale, dei grossi problemi che insorgono per l’organismo umano, quando il virus attacca proprio la funzione della respirazione. Il Corona Virus probabilmente è connesso in qualche modo con l’atmosfera, e forse per questo motivo ha avuto una diffusione così repentina ed estesa a “macchia d’olio”. Inoltre sembra che il virus non ci voglia abbandonare, perché come sono riprese da noi le normali attività dopo l’estate, sia pure in modo da rispettare la sicurezza, si è verificata una nuova ondata di contagi.
Parlando perciò di necessità vitali, per le future case di città sulla Luna o su Marte, si dovrà realizzare un’atmosfera, uguale a quella della Terra, contenuta in un’enorme cupola pressurizzata. Ma poi se si volesse uscire da questa cupola per fare una gita all’esterno si dovrebbe dire alla moglie ed ai figli: mettetevi le speciali tute che esercitano una pressione sul corpo, indossate gli zaini che contengono l’atmosfera per respirare, e prima di uscire fare tutte le altre funzioni corporee necessarie.Ma come è possibile concepire un Habitat di questo genere sulla Luna o su Marte? Sarebbe migliore allora l’idea di creare nuovi habitat sulla Terra, nelle numerose ed estese zone desertiche disabitate: i deserti australiani, il Sahara, solo per citarne alcuni, zone che sono anche più a portata di mano. I deserti hanno forti escursioni termiche, ma di valore inferiore a quelle sulla Luna e su Marte. Posseggono però l’atmosfera, fondamentale per la respirazione e per esercitare la pressione sul corpo umano.
Quanto riportato nell’articolo, con la previsione anche di un corso universitario per habitat sulla Luna e su Marte, mi ha lasciato molto perplesso. Ho avuto il dubbio che anche altri articoli del “Corriere Innovazione”, riportassero finalità di ricerche scientifiche irrazionali e fuori della realtà, orientate più a scoprire il “sesso degli angeli”, ossia indirizzi di ricerca nel nulla.
Rientra poi nel degrado culturale, mondiale, ma soprattutto del nostro Paese, il fatto di istituire un corso universitario per progettare habitat fantascientifici e folli sulla Luna e su Marte.
Complimenti anche a Massimo Cestelli per l’articolo sui progetti “edilizi” sulla Luna e Marte: confesso che anche io, leggendo l’articolo, mi ero chiesto se gli autori dell’iniziativa non avessero niente di meglio da studiare specie con i problemi all’ordine del giorno.
E’ del tutto logico ciò che argomenta il nostro Ospite e non si capisce c.d. idea , che appare una pura velleità , di costruire un tale “habitat” .