In riunione Web, come da tanto tempo facciamo per tenerci in contatto ed occupare il nostro troppo tempo libero.
A brucia pelo Carlotta “I miei vestiti pensano che sia morta”.
Non ci avevamo pensato ma è così. Non li chiamiamo più, non li usiamo più. L’armadio inesorabilmente chiuso.
Si, abbiamo dato retta ai saggi consigli per non abbrutirsi: ci vestiamo, ci pettiniamo, abbiamo cura di noi stessi ma…senza vanità. Usiamo sempre gli stessi vestiti per le scarse uscite che sono per lo più passeggiate: pantaloni e scarpe comode. Nessuna fantasia, nessuna voglia di cambiare i soliti assemblage.
Da più di un anno non sappiamo cosa sia una grande festa, un matrimonio numeroso, un grande evento. La nostra vita ha necessariamente ridotto a piccoli numeri la nostra vita sociale.
Per le colazioni o per un pranzo la sera con due amici non occorrono grandi toilettes. Ci siamo adeguati.
Apro il mio armadio da cui pendono sconsolati i vestiti dei più recenti matrimoni: sembrano quasi esagerati nella loro eleganza. Straordinario anche lo sporgere timido di un cappello di paglia con grandi fiori. Il frusciare della seta sembra una stonatura. Parlano fra di loro. Non ci vuole più. Si dicono sconsolati. Se non ci usa ora poi sarà troppo tardi. Forse ingrasserà. Forse saremo troppo fuori moda. Che voglia di uscire. Stiamo diventando sgualciti e polverosi.
Tempo fa l’anta dell’armadio si è aperta. È entrata la luce finalmente. Un fremito di speranza ha serpeggiato fra le stampelle. Ma poco tempo dopo l’anta è stata richiusa ed è tornato il solito sconsolato, silenzioso buio.
Torneremo a vestirci così? Oppure questo virus ha dato una scossa poderosa alle nostre abitudini? Non più ricevimenti che costano quanto un piccolo appartamento, con un mare di gente sconosciuta quasi anche ai padroni di casa? Avremo imparato ad essere parchi? A fare assistere alle nostre gioie solo gli amici più cari?
Il modo di vestirsi ha sempre seguito velocemente gli eventi storici. Gli anni Venti hanno visto gettare alle ortiche crinoline e busti per approdare ai vestiti stile charleston. Gambe di fuori e corpo libero sotto il vestito. Scandalo!
Butteremo i vestiti fruscianti? Non esisterà più l’agghindarsi che faceva fare un OH di meraviglia ai nostri conviventi che assistevano stupefatti alla trasformazione di Cenerentola?
Difficile dirlo. Doloroso il pensarlo e non perché la nostra vanità ne soffrirebbe ma perché il settore ricevimenti coinvolge una marea di ditte e persone che da più di un anno non lavorano. Catering, nolo tendoni, sarte, camerieri, location. Tutto fermo da tempo.
Ma, come è successo in passato, dopo dolorose guerre, anche questa volta emergeremo con una grande voglia di vivere. Di vivere anche in modo fatuo. Avremo di nuovo voglia di una leggerezza che si vestirà di sete e di tacchi altissimi.
Non avremo scordato il terribile periodo che abbiamo vissuto, non avremo scordato le persone care scomparse. Tutto rimarrà certamente nel nostro cuore ma, senza sentirci per questo colpevoli, usciremo barcollando su altissimi tacchi facendo ondeggiare una maestosa esagerata gonna di taffetà.
Coraggio vestiti pomposi, aspettateci: torniamo.
O… ci vestiremo con un dimesso completino di lana grigia?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Lalli, le tue contribuzioni alla Lampadina son “delightful”
Tutto molto vero, ma pesano ancora sui nostri capi i troppi lutti di questo anno e mezzo di pandemia che hanno inderogabilmente tolto quel tocco di leggerezza che ci dava oltre a tutto la voglia di cambiamento con gioia di vivere!
Lalli è sempre un piacere leggerti.