Un mercato da 20 miliardi di dollari, un’industria intensiva che assomiglia a quella dei polli in batteria, gabbie marine dove in spazi minimi vengono allevati centinaia di migliaia di salmoni nutriti con antibiotici e sostanze ingrassanti.
Si creano così acque inquinate che distruggono ogni specie vivente intorno, tanto che l’Argentina li ha vietati in Patagonia e lungo Beagle Channel. Pochi riescono a prendere validi provvedimenti, i maggiori produttori sono Norvegia, Cile, Scozia e Canada.
CV
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