Cari Lettori,
ben ritrovati in questo febbraio che speriamo porti con sé un reale e durevole ritorno alla normalità.
Abbiamo un tema in parte ricorrente in questo numero, l’immagine di sé, cosa rappresenta per noi e come viene intesa dagli altri; ecco allora come un bambino, malato e trattato molto peggio di un animale, possa, per paura e vigliaccheria, rappresentare un pericolo agli occhi di alcuni.
Come il guardarci allo specchio ci permetta di ritrovarci, e capire ciò che vedono gli altri o, a volte, scoprire che in quell’immagine riflessa non ci riconosciamo più.
Come l’ingegno umano ci possa portare a scoprire nuovi universi grazie ad immagini captate e riflesse dagli enormi specchi di un telescopio in orbita a milioni di kilometri dalla Terra.
Come l’evoluzione delle nostre conoscenze tecnologiche a volte ci permettano di scorgere frammenti di immagini di un futuro prossimo, e ci accorgiamo poi che sono solo rappresentazioni di un futuro già passato.
Come nel diario di Anita Cocciante comprendiamo che l’immagine di sé, spesa in chiave lucida e ironica, anche nelle traversie potenzialmente più deprimenti, può essere di insostituibile aiuto e supporto sia a noi che a chi ci sta vicino.
Ad maiora semper.
ICH
Bellissimi articoli,
Grazie
Caroline Freddi