Dopo aver parlato a suo tempo di Expo Shanghai e dopo Milano Expo era inevitabile andare a Dubai per Expo 2020!
Grandi sorprese, una per esempio se hai 65 anni non paghi l’ingresso e non fai la fila (e che file!) ai padiglioni, ti danno un nastro arancione e ti trattano come un handicappato in carrozzella.
Il tema dell’Expo “Collegare le menti – creare il futuro”.
Lo spazio diviso in tre aree che vogliono imitare i petali di un fiore con i temi della sostenibilità, mobilità e opportunità.
I padiglioni sono 192 ed è bene vedere quelli più interessanti! I più belli quello dell’Arabia Saudita dove hanno chiamato l’archistar Calatrava a costruirlo, all’interno un intero deserto di dune di sabbia. Anche quello degli Emirati con scale mobili che salgono e scendono e ti proiettano video delle loro bellezze. Tra quelli europei sicuramente la Germania era ai primi posti, cascate di acqua e piscine di palline dove nuotare liberamente.
Il padiglione italiano non ci ha colpito in particolare. La forma: 3 scafi rovesciati e colorati rosso, verde e bianco dove pendevano chilometri di cordami. Il messaggio un po’ restrittivo come fossimo una nazione di navigatori. Loro insistono a dire che i cordami erano di materiale riciclato e i 3 scafi saranno poi utilizzati in mare! All’interno molti e diversi argomenti che creano un po’ di confusione. A detta degli esperti forse troppi sponsors e tutti hanno voluto dire la loro. Il ristorante Bulgari dello chef Mirko Romito non male.
Nell’Expo tutto era perfettamente organizzato con centinaia di assistenti pronti ad aiutarti e a trovarti le macchinine elettriche per gli spostamenti, piccoli robottini si aggiravano per i viali rispondendo alle tue domande, così come la metro per arrivare, dove alcuni vagoni sono riservati alle donne e ai bambini, grossa multa se sei di sesso maschile e ti beccano.
A differenza di Shanghai dove il pubblico era esclusivamente cinese, a Dubai i visitatori sono molto vari, per la maggioranza famiglie arabe, questo è il primo grande evento da quelle parti.
Grandi invenzioni sono avvenute dalla nascita nel 1851 a Londra della prima Esposizione Universale, e molti i simboli che ancora oggi possiamo vedere: la tour Eiffel, a Bruxelles l’Atomium, il quartiere Eur costruito per l’Expo del 1942 ma a causa della guerra mai fatto ….e il modesto “Albero della vita” per l’Expo di Milano.
Prossimo appuntamento Expo 2025 vicino ad Osaka dove stanno creando un’isola artificiale…
Meglio non parlare della candidatura di Roma come successiva sede, alla “super” ex-sindaco Virginia Raggi la carica di presidente della commissione! ….e siamo a posto. …Aiuto!
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