Nei commenti all’articolo su Luigi XVII è stata citata una cosiddetta “contessa oscura”, sorella dello sventurato principe. Incuriosito sono andato a ricercare qualche notizia e mi sono trovato davanti la storia, interessante e movimentata, di un personaggio di grande spessore: Maria Teresa Carlotta di Borbone-Francia – sempre identificata con il solo nome di Carlotta – figlia primogenita di Luigi XVI e di Maria Antonietta.
Difficile riassumere nel poco spazio concesso dalla nostra newsletter l’intensa vita di questa principessa. Nata nel 1778, dopo che per otto anni il matrimonio dei genitori era stato privo di prole (si dice che la causa fosse perché il matrimonio non era stato consumato) – potete immaginarvi l’ansia per la mancanza di un erede – fu salutata con grande solennità e qualche malignità sull’effettiva paternità.
Educata severamente dalla madre, condivise con lei e con il Re le vicissitudini della caduta dell’Ancien Regime: da Versailles alle Tuileries, la tentata fuga terminata a Varennes, l’incarcerazione nella prigione del Tempio.
Processato e ghigliottinato il Re suo padre, trasferita, processata e ghigliottinata la regina sua madre, Carlotta resta dapprima con la zia Madame Elisabetta ma rimane infine totalmente sola quando anche questa viene ghigliottinata. Orgogliosamente si difende non rivolgendo la parola ai suoi carcerieri.
Dopo la caduta di Robespierre le autorità addolciscono la sua prigionia assegnandole una dama di compagnia – questa annota che la principessa ha delle difficoltà a parlare a causa dei lunghi mesi di silenzio!
Nel paese i realisti riprendono voce e Carlotta – chiamata affettuosamente “l’orfana del Tempio” – viene assunta come bandiera. Nel dicembre del 1795, per uno scambio di prigionieri, viene liberata – la prigionia è durata circa tre anni – a seguito di un accordo con l’imperatore Francesco II d’Asburgo.
A Vienna vorrebbero che si sposasse con il fratello dell’Imperatore – suo cugino da parte di madre – lei rifiuta perché lo considera un “nemico della Francia” e gli preferisce il duca d’Angouleme, Luigi Antonio, figlio di Carlo, suo cugino da parte di padre.
Il matrimonio è celebrato alla fine del 1799, alla presenza di Luigi XVIII, il fratello minore di Luigi XVI pretendente alla corona di Francia. Da quel momento la sua storia si lega strettamente a quella di Luigi XVIII. Questi se ne serve per legittimare le sue pretese e la presenta al mondo come una nuova Antigone fedele al Re nonostante tutte le sue traversie. In Francia Carlotta diventa molto popolare, oggetto di romanzi che trattano della sua cattività e delle sue sofferenze.
Durante l’epopea napoleonica si rifugia in Inghilterra insieme al marito, sempre al seguito dello zio Luigi XVIII. Il ritorno a Parigi nella prima restaurazione è trionfale, il re la mette sempre in primo piano; è lei il personaggio più importante, l’emblema della Restaurazione e della riconciliazione dei francesi, oggetto di venerazione da parte dei sudditi.
Il ritorno di Napoleone dall’isola d’Elba mette in crisi Luigi XVIII che si rifugia all’estero. Carlotta si trova a Bordeaux e cerca di resistere con il sostegno della popolazione. Costretta a cedere perché la guarnigione passa dalla parte di Napoleone anche lei emigra in Inghilterra da dove cerca di organizzare la resistenza dei realisti guadagnandosi la ammirazione dell’imperatore che la definisce “l’unico uomo dei Borbone”. Presso i realisti la sua fame è al culmine: Carlotta è l’eroina di Bordeaux, è paragonata a Minerva la dea della guerra ma anche personificazione della saggezza. Allo stesso tempo però i bonapartisti la odiano e spargono calunnie. L’immagine di riconciliatrice dei francesi che si era creata si offusca.
Luigi XVIII è vedovo, allora, durante la seconda restaurazione, Carlotta svolge tutte le funzioni che competono a una Regina come “prima donna di Francia” Politicamente – siamo in un regime di monarchia costituzionale – appoggia gli “ultrarealisti”, maggioritari alla Camera; questi considerano il re troppo “buono” nei confronti dei “traditori” bonapartisti. Dunque è più o meno larvatamente in contrasto con lo zio Luigi XVIII e più vicina alle posizioni del suocero Carlo, fautore del ritorno alla monarchia assoluta.
Nel 1824 Luigi XVIII muore, gli succede il fratello, il suocero di Carlotta, che prende il nome di Carlo X. Il suo regno dura solo sei anni perché con il suo protagonismo provoca nel 1830 una nuova rivoluzione. Nel tentativo di salvare la dinastia, Carlo abdica ma non a favore del marito di Carlotta, Luigi Antonio – i due non avevano avuto discendenti perché Luigi Antonio era impotente – ma del nipote Enrico figlio del suo altro figlio, il defunto duca di Berry, che era stato assassinato anni prima. Il progetto non riesce perché Luigi Filippo di Borbone-Orleans, altra linea della famiglia, con un colpo di stato riesce a farsi eleggere re dei Francesi e scaccia dalla Francia la famiglia reale legittima.
Carlotta insieme con il marito si trasferisce prima in Scozia e poi a Praga. Da lì cerca di aiutare la vedova duchessa di Berry in un tentativo di riconquistare la Francia, che fallisce, poi si dedica all’educazione e alla guida dei nipoti, i legittimi eredi del Regno di Francia. Nonostante il suo stato di esiliata riesce comunque a “sistemarli” bene: la nipote Luisa – già piuttosto avanti in età, aveva 26 anni – sposa il futuro duca di Parma Carlo III e il nipote Enrico la arciduchessa d’Austria Maria Teresa di Modena.
Carlotta muore nel 1851 in Austria nel castello di Frohsdorf ed è inumata nella cripta di un monastero francescano nell’odierna Nova Gorica in Slovenia.
Arrivati a questo punto ci si può chiedere: sì, va bene, ma che cosa c’entra con questa storia la cosiddetta “contessa oscura” dalla quale è partita la mia ricerca?
È la solita storia delle “sostituzioni”. Anche nel caso di Carlotta si era fatta strada la leggenda di una “sostituzione” avvenuta durante lo scambio di prigionieri del 1795. La vera Carlotta si sarebbe volontariamente fatta rimpiazzare da una giovane, tal Ernestine Lambriquet, che aveva vissuto con lei nei primissimi anni a Versailles. (Qualcuno diceva che questa Ernestine fosse figlia illegittima di Luigi XVI, altri sostenevano invece che Carlotta durante la prigionia fosse stata oggetto di violenza carnale con una susseguente gravidanza che era opportuno tenere nascosta) e avrebbe vissuto in modo ritirato nel castello di Eisausen fino alla morte sopraggiunta nel 1837.
In tempi abbastanza recenti (2014) una Tv tedesca ha finanziato la riesumazione dei resti di questa donna – che era conosciuta come “contessa oscura “ o “comtesse des tenebres” cosiddetta “contessa delle tenebre” e il confronto del profilo genetico con quello di Luigi XVII, fratello di Carlotta, prelevato dal suo cuore e con quello del principe Alessandro di Sassonia, discendente di Maria Teresa d’Austria, nonna di Carlotta traendone un bel “servizio”. Il risultato del confronto ha confermato l’inesistenza di qualunque relazione. È dunque certo che non ci sia stata alcuna sostituzione.
Tutte queste storie un po’ tenebrose affascinano e non mancano libri al riguardo!
Fascinoso e sconosciuto episodio di una storia invece tanto nota. Grazie Beppe