Il titolo di questo articolo non avrebbe potuto essere scritto un secolo fa!
Storia dell’Universo? Ma che cosa dici? Ma lo sanno tutti che l’Universo è eterno, è sempre stato e sempre sarà! Questa sarebbe stata la reazione comune da parte degli uomini colti.
Eh sì. Perché fino al 1915-1925 (quindi giusto circa un secolo fa) la grandissima maggioranza degli uomini di scienza consideravano l’Universo come fisso, immutabile, immenso senza limiti di spazio e di tempo. Poi…
Nel 1915 un certo Albert Einstein completa la sua teoria della gravitazione detta Relatività Generale e teorizza che spazio, tempo e materia siano legati e che la presenza di materia (o energia) deformi lo spazio-tempo. [Correttamente, da allora in poi, non si dovrebbe più dire che i pianeti ruotano attorno al sole ma che si muovono diritti davanti a loro in uno spazio localmente incurvato dalla massa del sole!]
La distorsione dello spazio-tempo teorizzata dal fisico tedesco viene confermata nel 1954 da un esperimento fatto con orologi atomici imbarcati su un aereo a reazione in volo a grande distanza dalla terra. Viene rilevata una differenza tra il tempo misurato sull’aereo e quello misurato a terra in perfetto accordo con la teoria della relatività.
Nel 1917 Einstein rendendosi conto che le sue equazioni porterebbero a un Universo “instabile” cosa per lui inconcepibile dato che questo è un ‘dato di fatto’ indiscutibile, le “trucca”[1] introducendo una “costante cosmologica”, che funga da stampella perché la sua teoria sia compatibile con la stabilità dell’Universo
Nel 1922 – dunque pochi anni dopo – un giovane cosmologo russo, Friedmann, basandosi sulle stesse equazioni di Einstein, pubblica la teoria di un Universo in espansione. Manda i suoi lavori a Einstein. Questi li denuncia come affetti da errore(!) salvo poi essere costretto a fare ammenda e ad ammetterli come possibile “fonte di nuove ricerche”.
Nel 1927, un prete (!) cosmologo, Georges Lemaitre, pubblica un lavoro, sempre basato sulle equazioni di Einstein, espone le sue teorie sulla espansione dell’Universo e calcola con precisione la velocità di fuga delle galassie. Il suo lavoro è accolto con derisione dalla comunità scientifica.
Ma…
Ma nel 1929 i calcoli di Lemaitre sono confermati dalle osservazioni fatte dall’astronomo Edwin Hubble: effettivamente le galassie si allontanano le une dalle altre. Di fronte all’evidenza la comunità scientifica si ricrede, lo stesso Einstein ammette che la ‘costante cosmologica’ da lui ipotizzata era la più grande stupidaggine che avesse mai compiuto! Lemaitre viene osannato e premiato.
Le cose non finiscono qui. Lemaitre sostiene che se l’Universo è in espansione è perché ha avuto un inizio: avrebbe avuto origine da un “atomo primitivo” nel quale si sarebbe concentrata tutta la massa-energia dell’Universo e da lì avrebbe avuto inizio lo spazio-tempo. La sua teoria è rigettata dalla comunità scientifica. Non solo. Poiché presuppone che la materia non sia eterna ma che abbia avuto un principio, incontra una furiosa opposizione da parte sia dei sovietici i quali fondano la loro ideologia sui principi del materialismo di Marx sia dai nazisti. Gli scienziati che mostrano di darle credito vengono perseguitati in vario modo e perfino imprigionati. Lemaitre è accusato di parzialità perché prete e dunque condizionato dal discorso biblico della creazione.
Nel 1949 l’astronomo Fred Hoyle conia il termine “Big Bang” con lo scopo di ridicolizzare la teoria di Lemaitre. Fred Hoyle è il presidente della Reale Società di Astronomia e espone il suo pensiero anche alla radio: la teoria del Big Bang cade nel dimenticatoio.
Nel frattempo, nel 1948, un allievo di Friedmann, George Gamow, un russo emigrato negli Usa per sfuggire alle persecuzioni staliniane, insieme al suo discepolo Ralph Adler aveva pubblicato un lavoro, nel quale affermava che gli atomi di idrogeno, elio e deuterio dovevano essere stati creati nei primi istanti dell’Universo. Adler proseguendo le ricerche aveva affermato, in un libro rimasto pressoché sconosciuto, che la prima luce era stata emessa dall’Universo circa 3800 anni dopo il Big Bang e delle tracce dovessero essere rilevabili ancora oggi. Ma di fronte al rifiuto della comunità scientifica di prendere in considerazione la teoria avevano abbandonato le loro ricerche.
Senonché….
Senonché nel 1964 – siamo ai giorni nostri – letteralmente per caso, due ingegneri dei laboratori Bell, Arno Penzias e Robert Wilson si imbattono in un rumore di fondo, ineliminabile, nei segnali emessi dai primi satelliti. E scoprono che questi ‘rumori’ altro non sono che quelle tracce ipotizzate da Adler! Sono premiati con il Nobel per la fisica nel 1978.
Di fronte a queste scoperte la teoria del Big Bang viene riconsiderata e piano piano accettata dalla comunità scientifica – in Unione Sovietica la persecuzione invece: Sakharov, che tutti quanti ricordiamo, sarà liberato da Gorbatchov solo nel 1986!
Perfino Fred Hoyle, il più grande detrattore di Lemaitre, la accetta e, tanto questa teoria del Big Bang rassomiglia a una creazione, da ateo dichiarato diviene deista!
Negli anni successivi si sono succedute sempre nuove conferme. Nel 1992 è stata pubblicata l’immagine della radiazione cosmologica di fondo – che è a valsa al suo realizzatore il premio Nobel nel 2006.
Oggi la storia dell’Universo è stata studiata a fondo dai primi istanti. Il Big Bang si rivela non avere nulla di una esplosione fortuita, disordinata o casuale ma essere invece uno sviluppo estremamente organizzato in fasi successive.
Ci si interroga su cosa sia successo al tempo t=0. In realtà il tempo t=0 non esiste! È il Big Bang che ha ‘creato’ il tempo, lo spazio e la materia (Idea che ci è difficile da comprendere). È il Big Bang che ha ‘creato’ la fisica. Non c’è un “prima” del Big bang, né qualcosa di “fisico” ‘al di fuori’ dell’”atomo primitivo” Il Big Bang è avvenuto al cosiddetto istante di Planck : 10-43 secondi , la più piccola unità di tempo che abbia un senso fisico.
La possibilità che l’Universo sia stato “creato” da una entità “metafisica” (esterna alla ‘fisica’), a lungo considerata come retaggio di secoli bui, si ripresenta.
I “materialisti” che escludono per principio la possibilità di ogni realtà “non fisica” ipotizzano scenari pre-Big Bang. Poiché, come ovvio essendo la fisica “nata” con il Big Bang questi non sono “scientificamente dimostrabili”, la scelta tra le opzioni rimane un fatto personale.
P.s. nella redazione di questo articolo sono largamente debitore al libro “Dieu La science les preuves di Michel-Yves Bolloré e Olivier Benassies pubblicato da Guy Trédaniel Editeur nel 2021.
[1] Sembra incredibile ma è così. Come successivamente da lui stesso riconosciuto Einstein accecato dal pregiudizio che l’Universo sia stabile “forza” le sue equazioni
Sono sempre contento quando i miei articoli ricevono apprezzamento. Grazie a voi per averlo espresso
Veramente affascinante!
Ottimo articolo, grazie