SCIENZA – Fitzroy e Darwin. Un incontro fecondo

Per molti di noi, le previsioni del tempo sono di quotidiana importanza; in campagna, per mare, in montagna, nella vita di tutti giorni. Queste informazioni possono anche salvare delle vite. Ci sono una serie infinite di motivi per i quali prevedere l’andamento meteorologico è fondamentale. Dalla notte dei tempi per quelle popolazioni che vivevano all’aria aperta praticando la caccia, la pastorizia, la pesca e forme rudimentali di agricoltura era importante poter capire cosa riservavano le stagioni. L’uomo alzando gli occhi al cielo cerca di decifrarne i segnali. I primi a tentarne l’interpretazione sono i Babilonesi che già nel VII secolo a.C. studiano le forme delle nuvole. In Egitto, dove la prosperità dipende dalle variazioni annuali del livello del Nilo, il sorgere di certe costellazioni indica i periodi di piena e quelli di siccità del loro grande fiume.
Il tramandarsi di queste esperienze tra generazioni viene ripreso ed arricchito dai Greci ma anche dai Cinesi e dagli Arabi. Saranno inventati tanti strumenti nel corso dei secoli per registrare i fenomeni atmosferici: il termometro, l’igrometro, l’anemometro, il barometro sono alcuni di questi.
Ma qual è il personaggio che si considera fu all’origine delle previsioni meteorologiche in quanto scienza? Andiamo nel lontano 1859. Anzi il 26 ottobre di quell’anno. Un uragano sta straziando il Mare d’Irlanda. Centinaia di navi fanno naufragio e il bilancio delle vittime è impressionante.
La tragedia ha un profondo effetto su un funzionario governativo britannico: il viceammiraglio Fitzroy, capo di un neonato dipartimento meteorologico, è convinto che molte di queste vite potevano essere salvate prevedendo le tempeste. Ha l’illuminata intuizione di utilizzare i dati raccolti simultaneamente da tutto il Regno Unito, telegrafando previsioni di navigazione, installando sistemi di allarme tempesta e fornendo barometri (*) per ottenere le condizioni meteorologiche delle comunità costiere.
Un’idea rivoluzionaria per il tempo, che fu indiscutibilmente pionieristica. Avrà una rubrica di previsioni sul Times, la prima in assoluto. Stila le prime previsioni del tempo nella storia dell’umanità (coniandone anche il termine Forecast), prevedendo i venti e la pressione atmosferica che si sarebbero verificate il giorno seguente. Ma purtroppo, come dice un suo biografo, “Stava facendo previsioni del tempo ed è stato ridicolizzato pubblicamente sui giornali nei termini più derisori. Conosce l’importanza di una previsione accurata e di un approccio scientifico; quindi, rimane davvero ferito per non essere stato capito”. Soffrendo di depressione, a 59 anni si suicida.
Un’indagine sulla sua morte dà la colpa all’acuto stress dovuto all’incomprensione del suo impegno in quel lavoro.
Robert Fitzroy è un personaggio molto interessante. Di nobile origini, discendente del re Carlo II, entra a far parte della Royal Naval Academy, a Portsmouth a solo 12 anni ed in marina l’anno successivo. Si trova per caso a 23 anni, dopo il suicidio del capitano, al largo della Terra del Fuoco, al commando di una nave partita per scoprire le coste della Patagonia meridionale. Nel 1831, a 26 anni la Royal Navy britannica gli affida una nave, Il brigantino HMS Beagle con un equipaggio di 74 uomini e lo incarica di tracciare le coste del Sud America, del Pacifico meridionale e dell’Oceano Indiano.
Per affrontare la lunga navigazione, cerca un uomo di cultura che si unisca a lui a bordo della sua nave con cui condividere pensieri ed avventure. Imbarca un certo Charles Darwin di 22 anni, ribelle e destinato dal padre alla carriera ecclesiastica.
La spedizione visita Capo Verde, la costa del Sud America, lo Stretto di Magellano, le Galapagos, Tahiti, la Nuova Zelanda, di cui sarà anche Governatore per un breve periodo, l’Australia, le Maldives e le Mauritius. Tiene un interessantissimo diario di bordo, così come il giovane biologo, sul quale annota le proprie esperienze. Questo audace viaggio è decisivo e porta Darwin in contatto con fringuelli, testuggine e altre creature che daranno forma alla sua teoria dell’evoluzione. Ci saranno numerosi contrasti tra Fitzroy, uomo profondamente religioso, e il giovane scienziato con le sue teorie rivoluzionarie: “l’evoluzione della specie avviene come risultato di caso e necessità: nelle specie si hanno della mutazioni naturali casuali (piccoli errori nella riproduzione) e l’ambiente salva quelli adatti e elimina gli altri, principalmente attraverso la lotta per la vita”.
Le interazioni con Fitzroy, tuttavia, aiutano Darwin a chiarire le sue opinioni sull’evoluzione e ad anticipare molte obiezioni alla sua teoria prima della pubblicazione delle sue ricerche.
Una notevole avventura condivisa da grandi menti nella storia della Scienza, capaci di costituire, con le loro opere, i pilastri della biologia e della meteorologia.

*Il barometro di Torricelli è uno strumento ideato dal fisico matematico Evangelista Torricelli atto alla misura della pressione atmosferica.

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