Nel 1981, quindi non molto tempo fa, ma nei nostri media non se ne trova quasi traccia, in Cina, sono stati scoperti su una parete rocciosa a Kong Wang Shan, ripulendola dalla vegetazione, un’imponente serie di graffiti e di bassorilievi. Questi furono ricopiati dagli studiosi cinesi e studiati per poterli datare e attribuire a un momento della storia del paese.
La prima attribuzione fu che risalissero al 65 d.C. e rappresentassero l’arrivo di due monaci buddisti venuti dall’India su richiesta dell’imperatore regnante Mingdi della dinastia degli Han, il quale voleva capire il senso di un’apparizione che aveva avuto in sogno. Tranne che …
Tranne che questa attribuzione contrastava con il fatto che la figura principale di questa serie di sculture porta nelle mani una croce chiaramente incompatibile con il buddismo il quale, peraltro, è attestato essere stato introdotto in Cina nel secondo secolo.
La cosa colpì subito Pierre Perrier[1], che si trovava in Cina a motivo della sua professione e si era recato a vedere questi reperti archeologici. Incuriosito ha sottoposto il complesso dei graffiti- bassorilievi a un rigoroso esame avvalendosi, per farlo, delle più moderne risorse dell’informatica. Attraverso molteplici indizi lo studioso ne ha confermato l’esecuzione da parte di qualcuno proveniente dal mondo di lingua aramaica dell’impero partico e lo ha collegato alla predicazione dell’Apostolo Tommaso e alla storia dell’inserimento del cristianesimo in Cina! Il motivo per il quale non è stato subito riconosciuto come tale – dice – poteva essere ascritto alla scarsissima conoscenza da parte degli studiosi cinesi del cristianesimo e delle caratteristiche specifiche di quello dei primissimi tempi. Bisogna anche pensare alla riluttanza da parte delle autorità cinesi a prendere in seria considerazione il fatto che il cristianesimo non è una religione legata alle potenze coloniali ma ha radici antichissime nel paese (link a studi di autori cinesi sono stati cancellati dal web).
Tommaso, come attestato dalla tradizione della Chiesa di Oriente da lui stesso fondata nell’India occidentale, si sarebbe recato in Cina provenendo dall’India, percorrendo la via del mare – la via della seta era nel I secolo bloccata dalla guerra tra l’impero Kushan [2] e l’impero cinese,- Tommaso vi si sarebbe trattenuto per tre anni (la durata di una missione completa la quale corrispondeva a quella dell’attività pubblica di Gesù), ottenendo ottimi risultati. Lo stesso fratello dell’imperatore – come confermato dagli annali dell’impero cinese – si sarebbe convertito. Mal gliene incolse perché a un certo punto l’imperatore iniziò ad avere paura che la nuova religione potesse costituire un pericolo per il suo potere [3]e lo costrinse a suicidarsi. Da allora il cristianesimo in Cina non è mai cessato di esistere e la fede è stata vissuta in modo spesso sotterraneo e marginale : in Cina non c’è mai stato un imperatore Costantino e la benevolenza del potere politico è stata solo occasionale.
Dell’attività apostolica di Tommaso noi, in Occidente, sappiamo ben poco. La nostra ignoranza, in verità, riguarda tutta la storia dell’Oriente! (I più acculturati tra noi conoscono abbastanza bene la storia del bacino del Mediterraneo e in particolare dell’Impero Romano ma poco o nulla della storia delle civiltà dell’Oriente). L’influenza che il cristianesimo, predicato in Cina negli stessi anni e negli stessi modi nei quali veniva predicato a Roma (!), abbia avuto sull’evoluzione del buddismo nel suo passaggio dall’India alla Cina avvenuto nel II secolo è terreno vergine per noi!
Di questi tempi nei quali la Cina si presenta sulla scena planetaria come la potenza emergente una maggiore conoscenza da parte nostra della sua storia e della sua cultura è certamente auspicabile. Queste notizie sulla predicazione dell’Apostolo Tommaso possono costituire un apporto in questa direzione
[1] Pierre Perrier è stato responsabile della ricerca e di sftudi avanzati ddlla indusgria aeronautica. Membro dell accademia delle scienze. É esperto delle tradizioni e degli scritti delle Chiese Apostoliche Orientali
[2] L’impero Kushan data dal I al III secolo e nella sua massima estensione dal Tagikistan al Mar Caspio e all’Afghanistan e, a sud, alla Valle del Gange.
[3] Un’interpretazione possibile per questo cambiamento da parte dell’imperatore sta nel fatto che nella rappresentazione dei graffiti l’imperatore – il Figlio del Cielo – è posto al di sotto della rappresentazione di Gesù, il che costituisce chiaramente ‘lesa maestà’
Molto interessante
Molto interessante perché tratta dell’opera di evangelizzazione di uno degli apostoli, Tommaso, che ha operato in oriente. E’ importante perché gli apostoli erano 12 ma solo di Pietro Giacomo e Giovanni si dispone di dati e documenti sulla loro opera.
Molto interessante. Grazie
Ottimo articolo ed estremamente interessante con tante informazioni di cui non conoscevo l’esistenza. Grazie Beppe
Grazie del commento. Sono contento che il mio articolo sia piaciuto!