Privacy grande e inutile parola. Ma come fanno?
Non so come arrivino al mio telefonino. Ma ci arrivano in tanti, con proposte di nuovi contratti per luce e gas o acquisti di costosi marchingegni per l’udito. Conoscono la mia età.
«Ciao Laura.»
Mi accorgo subito che non è gente amica. Nessuno mai mi ha chiamato con il mio nome vero.
«Non sono interessata, grazie, e, se volessi cambiare, o aderire alle vostre offerte, sarei io a rivolgermi a voi».
Passo un fine settimana in Umbria. Sono andata a trovare mio figlio e la sua famiglia per qualche giorno. Non appena rientrata a Roma su internet vengo bersagliata: inaugurazione di una Mostra a Spoleto, riunione della giunta, annuncio di inizio lavori per la creazione di un nuovo enorme supermercato (e ce ne sono già tanti).
Un caso?
Vado qualche giorno a Gaeta ed al mio ritorno, stessa storia. Mi vengono inviate indicazioni su visite turistiche al Duomo, al castello, alla Cattedrale, alla Spiaggia di Serapo. E poi di seguito su ristoranti, negozi e itinerari per passeggiate.
Altro caso?
Prenoto un albergo a Positano. Ci vado. Bellissimo fine settimana. Al mio ritorno una marea di offerte di alberghi simili e sempre lì: a Positano! Ma ci sono appena stata. Che senso ha?
Ordino su internet un paio di scarpe da ginnastica. Vengo subito invasa di altre offerte da case produttrici di scarpe simili. Lo stesso avviene quando ordino un lume, una pentola o un materasso. Non faccio in tempo ad aprire il computer che vengo colmata di proposte.
Ordino un libro su E book e subito mi danno una lista di cosa ho letto e, di conseguenza, a loro giudizio, di cosa, certamente, mi piacerebbe leggere in futuro.
In poche parole, tutti sanno dove vado, cosa compro, cosa mi piace. Dove è la difesa del mio privato?
Capisco che già con i pagamenti in giro con il bancomat QUALCUNO sa che non sono a Roma e che sto passando qualche giorno altrove. Alcuni miei amici non usano nemmeno il telepass perché infastiditi da questo possibile, anzi certo, controllo. Ma in cambio subiscono code lunghissime al casello. Non ho segreti non me ne importa ma…
Sono una grande fan della TV: adoro le conferenze storiche di Barbero, i concerti Prams dall’Inghilterra e qualche serie o film alla TV.
L’altra mattina è scattata la domanda «Ti è piaciuto BEIRUT?» film visto la sera precedente.
A questo punto mi sono veramente seccata. Saranno fatti miei? Come fate a sapere cosa sto guardando a casa mia chiusa nel mio studio?
E se invece di BEIRUT avessi visto, per una volta, finalmente, in tarda età, un film porno, mi avreste chiesto pubblicamente «TI È PIACIUTO?»
Benissimo
Prendo atto di vivere in un acquario, che nulla ho di segreto, che tutti i miei gusti e desideri sono conosciuti, e che così è, certamente, per noi tutti; ma, allora, per favore, se chiedo all’incaricata alla reception se anche la mia amica si è prenotata alla conferenza, solo per sapere se aspettarla o meno, che non mi venga risposto:
«Oh mi dispiace. Non posso darle questa informazione…sa, per la privacy!»
Bravissima Lalli! Sono contento che qualcuno sappia che esisto, ma ora si esagera.
Fabrizio Pratesi