CULTURA – Misteri intriganti: le statuette di Acambaro

Le statuette di Acambaro sono circa 33.000 (!) figurine in terracotta trovate nel 1944 ad Acambaro in Messico da un tedesco, tale Valdemar Julsrud, raffiguranti, tra gli altri, dei dinosauri e degli esseri umani. Sorprendente trovare tra queste un’immagine del “brachisauro”, dinosauro il cui scheletro non era stato ancora ricostruito.
La cosa è apparsa subito molto intrigante.
Quando erano state fabbricate?
Che senso aveva la presenza contemporanea di esseri umani e di dinosauri?
Di dinosauri si è cominciato a parlare solo nel 1824 e sono diventati popolari poco a poco. Dunque le statuette non potevano essere che recenti e quindi oggetto di qualche contraffazione se ritrovate in uno scavo archeologico (noi in Italia le contraffazioni le conosciamo bene, chi non ricorda la beffa delle due “teste di Modigliani” trovate nell’Arno alcuni anni fa?), ma, attenzione se invece le statuette erano antiche come era possibile che vi fossero rappresentati dei dinosauri? Forse i dinosauri non si erano estinti milioni di anni prima della comparsa dell’uomo come ormai universalmente accettato e potessero ancora far parte di qualche mito trasmesso di generazione in generazione? Ma allora le idee correnti devono essere messe in discussione!
Una questione veramente inquietante.
Si può ben capire perché circa la loro autenticità si sia subito scatenata una battaglia tra “contro” e “pro”.
Ecco i “contro”: evidenziare che queste statuette sono state oggetto di commercio da parte di un contadino del posto, tale Basilio Uschuya che asseriva averle trovate in una cava. Inoltre il suddetto contadino risultava essere stato perfino incarcerato per frode dalle autorità governative per essere rilasciato solo dopo avere confessato di esserne l’autore.
I “pro”: controbattere come fosse assai difficile pensare che un uomo solo avesse potuto fabbricare ben 33.000 statuette e come la confessione fosse stata evidentemente rilasciata dal contadino per uscire di prigione.
Allora i “contro” hanno presentato Valdemar Julsrud come un profittatore di pochi scrupoli alla ricerca di pubblicità, e i “pro” hanno ribattuto che Julsrud era un tedesco benestante e istruito emigrato in Messico all’inizio del secolo scorso, riconosciuto come co-scopritore della cultura Chupicauro, risalente all’800 a.C. al 200 d.C. e quindi del tutto affidabile. Inoltre nel suo libro Enigmas del Pasado narra il ritrovamento e cita ben 12 testimoni dei suoi scavi!
Ma non se ne poteva determinare l’antichità in modo oggettivo? I “pro” hanno sottoposto le statuette a una datazione per termoluminescenza e ne hanno ricavato l’indicazione di circa il 2.500 a.C., i “contro”, da parte loro, hanno contestato che il metodo utilizzato non rispettava le procedure e pertanto i risultati non dovevano essere presi in considerazione (di datazioni sbagliate ottenute con metodi scientifici anche noi abbiamo fatto esperienza: chi non ricorda la datazione con il C14 che ha attribuito alla Sacra Sindone una impossibile età medioevale?).
i “contro”, da parte loro, hanno praticato altri metodi e con questi  le hanno attribuito un’antichità  “di una trentina d’anni prima del 1969!”I “contro” hanno anche sottoposto le statuette a una analisi esterna. Non presentavano scheggiature o altri segni di usura quindi forzatamente non potevano essere antiche!
Ci sono metodi oggettivi per datare i componenti? I “pro” lo hanno fatto ricavandone una datazione ultra millenaria. I “contro” hanno ribattuto che le datazioni sui componenti non forniscono alcuna valida informazione sulla data di fabbricazione! I “pro” citano come prova definitiva, contro un’ipotesi di falso, il fatto che statuine dello tesso tipo di quelle di Acambaro sono state trovate anche in un altro sito archeologico e perfino in uno scavo fatto sotto la casa del capo della polizia locale!
Il mio interesse per le statuine è stato suscitato dalla lettura del libro E
volution en 100 questions et reponses di Dominique Tassot. Il libro che porta numerose argomentazioni contro l’affermazione «Tutti gli esseri viventi provengono da una unica cellula evolutasi progressivamente e differenziatasi fino a dare origine a tutti gli esseri viventi attuali» che è alla base della teoria darwiniana dell’Evoluzione e costituisce uno dei pilastri dell’attuale visione del mondo. Secondo il Tassot l’evoluzione darwiniana non ha supporti scientifici e deve essere considerato un postulato (definizione di postulato: principio indimostrato la cui validità si ammette a priori per evidenza o convenzione allo scopo di fornire la spiegazione di determinati fatti o di costruire una teoria). Ovviamente Tassot è decisamente schierato per i “pro”.
Ho consultato il Web. Wikepedia è “contro” sia nella sua versione francese che in quella inglese (non sapevo che fossero diverse). La versione inglese dà spazio alla controversia sulle datazioni, mentre la versione francese, tra l’altro, suggerisce che i “pro” potrebbero avere motivazioni “non scientifiche” per sostenere le tesi “anti evoluzioniste” mostrando così come la controversia abbia motivazioni assai più rilevanti di una semplice contesa tra esperti.
La grande maggioranza dei siti che ho consultato è su posizioni “contro”. Il sottofondo è sempre del tipo: «Dato che non si può giustificarne la presenza nello schema generalmente accettato dell’evoluzione non è possibile che le statuine siano autentiche.» Ho osservato anche che i ritrovamenti fatti in più siti archeologici non vengono citati.
Tassot nel suo libro riporta un’affermazione attribuita a Max Planck «Quando un’idea nuova appare nelle scienze si inizia a dichiarare che è falsa, poi si afferma che è contraria alla religione e infine che lo si sapeva da sempre». È vero che le novità che possono cambiare il paradigma, cioè il nostro modo di vedere le cose, incontrano sovente una forte opposizione e questo delle statuine di Acampuro potrebbe esserne una conferma.
Come concludere?
Difficile prendere una posizione solo sulla base delle informazioni che circolano. Alla faccia del nostro preteso razionalismo, alla fine si tratta di “credere”!

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Alessandro Masetti
29 Aprile 2024 16:57

Come sempre molto interessanti le analisi di Beppe. Grazie