di Simonetta Pacini Verga, Autore Ospite de La Lampadina
Buondì. Piccolo pensiero quotidiano. La doccia. Può essere un’irrilevante abitudine ma può avere dei risvolti interessanti. Per me il bagno nella vasca era una meravigliosa abitudine invernale. Era fonte di profondi pensieri accompagnati da un tepore di grembo materno. Mi lasciavo cullare dai ricordi lasciando un rivolo di acqua calda che maneteneva costante la temperatura. Mi cullavo allungandomi in quel tepore.
Da anni questa meravigliosa lasciva abitudine è stata sostituita dalla doccia. Purtroppo la difficoltà a sorgere da quel grembo ha reso indispensabile la scelta. La doccia è milanese! È rapida efficiente utile pratica e veloce! Ma il piacere … ne vogliamo parlare. Non si pensa … si agisce e dato che per quanto calda non è accogliente … ci si lava e basta! Forse più igienica, forse più reattiva ma la morbida accoglienza? Lo sciacquettio accogliente e distensivo? Finito.
Il rubinetto precedentemente regolato sulla temperatura fa il suo lavoro … non c’è emotiva partecipazione secondo l’umore della giornata. Scroscio d’acqua … via la schiuma si chiudono i rubinetti… obbligati ad uscire… via comincia la giornata. Quante piccole cose sono cambiate .. quante forzatamente abbandonate. Un vabbè ci sta bene … di sconforto ? di obbligata accettazione?
Come è vero quante cose belle e piacevoli abbiamo perduto per giornate più attive e veloci!
Ero convinta che con l’età potessimo finalmente assecondare i nostri desideri!!