ABBIAMO OSPITI/PIANETA TERRA – La caldera dei campi Flegrei tra vulcanesimo e bradisismo

Articolo di Chiara Sallustri Galli, Autore Ospite de La Lampadina

I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva situata ad ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente “campi ardenti”, denota la natura vulcanica dell’area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell’antichità.
I Campi Flegrei sono un campo vulcanico attivo con diversi centri vulcanici situati all’interno e in prossimità di un’area depressa chiamata caldera, ossia un’area ribassata di forma quasi circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive del passato e si estende da Monte di Procida a Posillipo e comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli.

All’interno della caldera si possono verificare, principalmente, due fenomeni naturali: il vulcanesimo ed il bradisismo, non necessariamente correlati tra di loro; questo significa, ad esempio, che se il bradisismo è in atto non è detto che si verifichi un’eruzione. Tali fenomeni sono costantemente monitorati dall’Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia (INGV).
Il Vulcanismo – La caldera Campi Flegrei è stata generata da due enormi eruzioni l’ignimbrite campana ed il tufo giallo napoletano, avvenute rispettivamente 40.000 (fig. 2 triangoli pieni) e 15.000 anni fa (fig. 2 triangoli vuoti).
Negli ultimi 15.000 anni l’attività vulcanica è stata intensa ma discontinua anche con lunghi periodi di inattività, definita dagli scienziati con il termine “quiescenza”. La maggior pare delle eruzioni sono state esplosive e le loro bocche si sono distribuite in una vasta area della caldera.
All’interno della caldera, negli ultimi 15.000 anni si sono avute oltre 70 eruzioni (Fig. 3 – area azzurra) che hanno formato edifici vulcanici, crateri e laghi vulcanici ancora ben visibili come Astroni, la Solfatara e il lago di Averno.
Il bradisismo – La caldera dei Campi Flegrei è, inoltre, caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, si tratta di una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.
La ricostruzione dell’andamento del bradisismo ai Campi Flegrei è stata possibile da inizio ‘800 grazie alle osservazioni compiute sulle rovine del Serapeo, mercato romano risalente al I – II secolo d.C., situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli. Grazie alla datazione dei fori prodotti dai molluschi marini a varie altezze sulle colonne del Serapeo, è stato possibile, infatti, ricostruire le oscillazioni del livello del mare nel corso dei secoli, dovute al sollevamento o abbassamento del suolo.
In tempi più recenti, a partire dal 1905, le tecniche di livellazione geodetica e, negli ultimi decenni, le misure satellitari (GPS e interferometria), hanno permesso di misurare con maggior precisione le variazioni del suolo e quindi di monitorare il fenomeno del bradisismo.
Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. Nello stesso anno, gli eventi più forti si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre e hanno avuto rispettivamente magnitudo 4.2 e 4.0. Nel 2024 l’evento maggiore è stato registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4.
in conclusione, lo studio delle eruzioni del passato, caratterizzate principalmente da eruzioni esplosive, ha permesso di ipotizzare lo scenario di rischio che si potrebbe verificare in futuro e progettare la rete di monitoraggio dei parametri geofisici e geochimici (sismicità, deformazioni del suolo, composizione e temperatura dei gas, ecc.), le cui variazioni potrebbero anticipare un’eruzione ed un conseguente piano di evacuazione. La popolazione, di cui alcune centinaia di migliaia vivono all’interno della caldera e più di un milione nella vicina città di Napoli, deve essere allontanata prima del verificarsi dell’evento.
Durante il bradisismo, il suolo in sollevamento genera dei terremoti, che seppur di bassa intensità (massimo 4.4 di magnitudo) sono molto superficiali; quindi, possono generare molti danni alle strutture. Per questo motivo, per questo motivo è importante adottare misure antisismiche sugli edifici, per renderli più resistenti ai terremoti.
L’ultima eruzione, avvenuta nel 1538, è stata preceduta da un sollevamento del suolo (bradisismo) che in due anni ha raggiunto 19 metri e ha dato origine al vulcano Monte Nuovo (figg. 2 e 3).
Per affrontare i possibili eventi generati dai fenomeni sopra descritti, sono stati realizzati, attraverso un lavoro condiviso tra il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania ed i comuni interessati, due distinti piani di protezione civile: “il piano nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei” ed “Il piano speditivo di emergenza per l’area del bradisismo nei Campi Flegrei”.

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