Sono reduce dalla visita ad una anziana adorata zia che negli anni giovanili e scattanti si è trasferita a vivere a Positano. Paese, come sappiamo, bellissimo, pittoresco, luci fantastiche, costiera magica, con i Galli all’orizzonte e il mare che luccica ma certo non comodo.
Scalini in su, scalini in giù. Ovunque si vada si sale o si scende e non lievemente: a scapicollo.
Oppure un piccolo veloce pullman e poi, comunque, scale e scalini per raggiungere la casa.
La casa… bellissima, su ben quattro piani, ognuno con un grande terrazzo pieno di piante fiorite amorevolmente curate per decenni e decenni. Guai a usare la acqua con il tubo per innaffiare: l’acqua deve riposare negli annaffiatoi prima di essere usata.
Anni di fatiche mostruose alla schiena che si è curvata dolorosamente per fiori e piante bellissimi.
Ora gli anni si avvicinano ai cento. Rifiuta di venire a vivere a Roma: morirebbe senza i suoi fiori. Ma le gambe non reggono ai quattro piani, li riduciamo a due, salotto, camera da letto e camera da pranzo. Ma comunque una lenta fatica. Si riposa ad ogni gradino. Noi la pariamo perché non precipiti di sotto. Le scale, per estetica, sono sprovviste di ringhiera. Solo l’anno passato è stato messo un prezioso corrimano cui si aggrappa.
Tempo infinito per scendere i piani.
“Ti sei creata una casa da ragazza”, le dico, arrancando dietro di lei. Mi sorride.
E’ scesa faticosamente dalla camera da letto al salotto. Tutto azzurro, fiori azzurri, ritratti di innumerevoli nipoti e bis nipoti ci sorridono. Dall’enorme vetrata una vista mozzafiato di Positano.
Si accomoda con uno scaldamani e un cuscino sulle ginocchia. Sospira e dice “ CHE BELLA STANZA !”
La sua faccia si illumina, diventa contenta, si posa con affetto su quanto la circonda. Anni e anni di acquisti, di disposizioni, di amore.
Ed allora io mi domando.
Sì, questi ultimi anni, inutile illuderci, dico proprio ultimi anni, sono certamente faticosi per lei e per quanti si occupano di lei: tutto sta sempre al piano sotto o al piano sopra. Dimenticavo, anche nelle giornate più fredde e ventose per andare in sala da pranzo bisogna uscire all’aperto e attraversare un patio freddissimo anche per le miti temperature invernali di Positano.
Ma, nella matematica della vita…
Quante volte felice è corsa per le scale su e giù per ricevere amici, per mettere un po’ di musica, per seguire cosa avveniva in cucina? Felice, giovane, scattante.
Quanti giorni ed anni e decenni felici nello scendere e salire per le SUE scale in una casa amatissima?
Ora, fra noi, ci diciamo come sarebbe stata meglio per lei una casa su un piano unico e soprattutto NON a Positano, ma vicina a tutti noi che la avremmo potuta seguire con più facilità. Ma tanti tantissimi anni felici vincono certamente su pochi scomodi anni.
A volte prevenire NON E’ Meglio che curare.
Lalli, che commozione sentire di tua zia Vivina! Tanti ricodi da ragazzi! Che donna deliziosa e simpatica! Pudo
Ciao Pudo,
per noi zia v e’ l’ultimo appiglio della nostra famiglia. Facciamo di tutto perché’ questi anni possano scorrere per lei il più felicemente possibile.
Lalli
Come è vero quello che dici! Mia madre ha 98 anni e noi figli facciamo il possibile perché viva una vita normale senza sentirsi costantemente sotto una campana di vetro. La bellezza è vedere come nipoti e bisnipoti (ormai 18) la adorano e chiacchierano con lei confidando i loro problemi. Una vita vissuta fino in fondo!
Marco non ti sapevo un lettore.
Teniamoli felici i nostri anziani affetti.
Lalli
Cosi’ e’. Ma non e’ sempre facile farlo capire a chi non e’ verde dipendente!!!
Non è solo verde dipendente, è’ bellezza dipendente.
Grazie.
Lalli
Che delizia Lalli questo articolo, è così pieno di amore!
Sono felice che trasparì quanto sento.
Abbracci
Lalli
Lalli, la Tua zia era grande amica di Francesco e Isa Capece Minutolo che ho incontrato in Toscana, ho fatto loro leggere l’articolo e sicuramente si faranno vivi con te.
Carlo
Nella nostra vita abbiamo incontrato tante persone che la amano. Sarò felice di sentirne ancora.
Lalli