COSTUME: qualche anno fa…

Che fantastica invenzione, come abbiamo potuto farne a meno….?

Che felicità. Possiamo partire tranquille, possiamo andare al mare o a sciare. Se ci sono cose urgenti  dall’ufficio ci fermiamo  a bordo pista o allunghiamo una pigra mano dalla  sdraio e, da lontano, tutto si risolve.

Possiamo viaggiare di notte, in macchina, serene. Lui è accanto a noi. Se foriamo, se la vecchia macchina ci tradisce, LUI chiamerà i soccorsi.

Non serve aspettare a casa per ore l’idraulico impuntuale. Ci farà uno squillo al telefonino mentre noi  andiamo a fare la spesa.

Al  noioso parente  mentiamo “Scusa ti richiamo, sono in riunione”

FELICITA’?

ERRORE!

Questa felicità è diventata un incubo.

Non bastano più le segreterie telefoniche di casa “Lasciate un messaggio, vi raggiungeremo al più presto”. No! Buttano gi

ù la cornetta e subito ricorrono al telefonino. Se non rispondiamo “Dove sei? Dove eri? Stai male? Chiamami SUBITO !” Voci arrabbiate.

Braccate, infastidite, scocciate, rispondiamo a volte con le bugie più trite. Siamo al sole, a riposo al mare, o stiamo felici sciando in montagna ma diciamo di essere al lavoro dietro la scrivania.

Mentire è diventato un sacrosanto meccanismo di difesa.

Perennemente raggiungibili,molto spesso bugiardi. Cosi’ Lui ci ha fatto diventare.

Ma come è potuto accadere?

Sto nuotando. Mi viene allungato in acqua Lui che sta suonando come un pazzo.attenta a non fare rumore di acqua, “Quanto mi dispiace non venire: ho troppo lavoro.” rispondo.

Accanto a me, in una barca vicina, un signore  traffica sulla tolda. Accanto a lui una ragazza  in ridottissimo bikini  approfitta del primo sole primaverile. Chiacchierano sereni. Squilla il telefonino. Il signore fa alla sua amica cenno di stare in silenzio.” Ciao Guen  tutto bene a casa? E i bambini? Quanto mi e dispiaciuto non essere con voi per il compleanno della nonna. Qui….una noia….. ma un salto in cantiere era assolutamente necessario. Mi mancate. “  Sa che ho sentito tutto: è tanto vicino, mi rivolge un sorriso come un po’ vergognoso e riprende il suo lavoro.

LUI è diventato veicolo di menzogne.

Subito dal suo apparire, ne abbiamo approfittato, lo abbiamo ritenuto prezioso ed ora effettivamente è, a volte, indispensabile. Ce lo mettiamo in tasca quando, arrampicate in cima alla scala, facciamo il terribile cambio stagione. In caso di rovinosa caduta avremo modo di farci aiutare. Ma, per altro, sogniamo di andare il fine settimana in posti dove LUI non prende. Cerchiamo di difenderci per crearci un’oasi di pace e di riposo dove dopo giorni faticosi e tesi LUI non possa raggiungerci per dirci dell’ultima grana di lavoro, del nipote bocciato, delle furie di parenti litigiosi. Tutto questo, ci diciamo, lo affronteremo alla prossima settimana e .. ci rilassiamo.

Non abbiamo nemmeno aperto la valigia che LUI comincia a suonare.  Decidiamo di ignorarlo, di lasciarlo fare ma LUI prosegue, insistente, fastidioso. Tace finalmente! Abbiamo vinto.

Ma… se fosse successo qualcosa alla casa, se fosse mio figlio, se ci fossero gravi problemi in ufficio? Afferriamo il terribile strumento e controlliamo. Per fortuna tutto a posto. Solo offerte e pubblicità.

Riprendiamo la valigia. Ma ecco che LUI riparte: suona, suona, instancabile. Non lo vogliamo sentire. Lo sbattiamo sotto il cuscino, ma la suoneria è forte. Decidiamo di metterlo  in silenziosa vibrazione e rasserenate, lo poggiamo sul tavolo. Un sospiro di sollievo. Ma ecco che sentiamo  un piccolo rumore. E’ Lui che vibrando e gemendo disperato striscia piano sul tavolino.

Addio pace.

Non resistiamo, rispondiamo.

Notizie brutte che massacrano  il fine settimana

Che fare? Come guadagna

re qualche ora di tranquillità?

Una salvezza c’è.

Mi siedo al cinema o al teatro. Una comoda poltrona mi abbraccia.

Un messaggio meraviglioso echeggia per la sala:

SI PREGA  DI  SPEGNERE

I TELEFONINI

Obbedisco con una gioia immensa. Libera per due ore, distaccata, irraggiungibile e …. Non colpevole.

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