Carlotta Staderini Chiatante ha visto il film e ce ne parla…
“LE CONFESSIONI”
Un film di Roberto Andò
con Toni Servillo, Lambert Wilson, Daniel Auteuil, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Marie Josè Croze, Moritz, Moritz Bleibtreu
Musica di Nicola Piovani
Roberto Andò con “Viva la libertà” ci ha parlato della crisi della politica italiana, oggi con “Le confessioni” ci porta all’interno di un G8.
I grandi della Terra si riuniscono in una località del Mar Baltico convocati dal Presidente del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roché, interpretato da Daniel Auteuil. Il luogo è lussuoso e completamente asettico, freddo, molto tecnologico; un ambiente sospeso ed immobile, al di là della realtà: metafisico. (Questo si noterà anche in molte inquadrature del film.)
I potenti della Terra sono confinati in questo spazio asettico per votare una “manovra” destinata a cambiare gli equilibri del mondo. Roché ha voluto fossero invitati anche tre outsiders: una scrittrice di libri per bambini, un cantante statunitense ed in particolare ha fortemente voluto la presenza di un monaco certosino, “Salus”, interpretato da Toni Servillo. Questa scelta del Presidente Roché, tutt’altro che casuale, avrà l’effetto di un detonatore all’interno del gruppo.
Una sera, il Presidente Roché chiederà a Salus di confessarlo… La mattina dopo Rochè verrà trovato morto nella sua stanza.
Il monaco, non solo viene sospettato ma subirà pressioni di ogni genere per rivelare i contenuti del suo incontro con Roché. Il monaco non potrà rivelare nulla della confessione ricevuta. Qui, a mio avviso, sta il tema principale del film. Il regista tiene fortemente l’attenzione su questo fatto: un prete difende strenuamente il segreto di una confessione mettendo in pericolo la sua vita stessa. Salus, l’uomo di fede manda in crisi e spiazza con la sua purezza alcuni degli otto ministri convinti che tutto e tutti abbiano un prezzo. Questi potenti così isolati dalla realtà sono diventati degli esseri tragici, hanno perso molto della loro umanità e sono abituati a prendere decisioni che sconvolgeranno milioni di vite, eppure sono colpiti da quest’uomo.
L’uomo di fede e la sua dimensione spirituale fanno saltare gli equilibri del gruppo. E’ come un agnello tra i lupi e riuscirà con il suo candore a sconvolgere le coscienze.
Salus turba profondamente i loro animi. Il monaco usa il silenzio, vive di povertà e la sua scelta è tranquilla e senza esitazioni. Nel film questo personaggio cresce, E’ un monaco italiano, certosino, non si sa da dove viene e combatte la sua battaglia.
In questo scenario si svolge un thriller psicologico, dai dialoghi serrati.
“Salus”, significa salvezza!
I personaggi di forte spessore psicologico sono Salus e il Presidente Roché. Gli altri personaggi hanno meno consistenza.
Un film complesso e simbolico. Da vedere.
Carlotta Staderini Chiatante