Ci aspettavamo grandi cose dagli e-reader, tanti libri da leggere e portare in vacanza, meno pesi, meno carta, meno alberi da tagliare ma non consideravamo più di tanto la piacevolezza di avere un volume tra le mani, sfogliare le pagine, l’odore di carta o a volte di umido di quei libri lasciati un po’ lì e ripresi dopo qualche anno, che ha sempre contornato le nostre letture.
Forse anche per questo le vendite degli e-book sono crollati del 10%; il mercato già in Italia rappresentava solo il 7% delle letture su carta e in America molto di più, circa il 20%. Le prospettive continuando così certo non sono invoglianti per i produttori del sistema.
Difficile darsi per vinti per i grandi della tecnologia, ma come recuperare il tempo perduto e la perdita del mercato?
La Creative Labs di Google con il suo centro ricerche in Australia e una piccola azienda londinese, la Visual Editions sono alla ricerca di una soluzione. La loro missione è quella di dimostrare che il digitale ha un potenziale narrativo che non può essere trasferito su carta e che gli smartphone diventeranno il sistema più utilizzato per la lettura di e-book.
L’obbiettivo è di rendere le storie da leggere in modo più partecipativo per il lettore e assolutamente rivoluzionario, questo può essere ottenuto permettendo ai lettori di vedere i luoghi reali nei quali sono ambientati i racconti, le immagini, l’esplorazione, le ambientazioni, le circostanze dei fatti. Il tentativo è di applicare alla lettura la magia di internet, l’utilizzo di dati, di algoritmi e di quant’altro perché si possa vivere la storia. Vi immaginate leggere un classico come “Via col vento” e rivivere la storia alternando alla lettura l’immagine del luogo, dell’ambiente e dei costumi?
È certamente un sistema rivoluzionario che ci fa pensare, però, mi chiedo, dove finirà l’immaginazione che attualmente, leggendo, ci porta per mano a configurarci gli ambienti, le situazioni, i personaggi? Le immagini che ne ricaveremo saranno più esatte, ma certo “divagheremo” meno con la nostra fantasia.
Sono stati già pubblicati alcuni libri, non sappiamo con quale successo. L’ultimo è il “Don Quixote de la Mancha” le cui foto sono state scattate in Spagna da fotografi professionisti. Visitate il sito della Visual Edition, interessante anche se complicato per le loro spiegazioni, il sito ci racconta anche di un libro, “Composition n.1”, la cui lettura può essere iniziata in qualunque punto; è una scatola che contiene 150 pagine sciolte. Ciascuna pagina si basta, è a se stante dal punto di vista narrativo. Il libro può essere letto in ordine di pagine casuale. Però questa non è una novità, si chiama letteratura combinatoria: l’autore è Marc Saporta, e il libro originale è stato pubblicato in Francia negli anni Sessanta. Il lettore può combinare le pagine come vuole. Le molteplici combinazioni possibili cambiano la cronologia degli avvenimenti, le situazioni e di conseguenza anche la trama.
Ciò comporta un libro diverso per ogni lettore.
Poi c’è un’altra sperimentazione editoriale piuttosto complicata, si chiama “Three of codes” un libro(?) che Jonathan Safran Foer ha creato utilizzando The Street of Crocodiles di Bruno Schulz, autore ebreo polacco ucciso durante la seconda guerra mondiale: è il libro preferito di Foer, che ha deciso di usarlo come base per costruire il suo nuovo libro interattivo, ritagliando parole o intere frasi, lasciando intravedere il testo delle pagine successive, si crea una storia nuova e al tempo stesso un bellissimo oggetto. Non è chiarissimo come ne funzioni la lettura, ma sono tutte sperimentazioni che si contrappongono all’e-book nella sua essenza.
Chi vincerà?
Io sono da tempo lettore di e-books. Li trovo comodissimi e la nostalgia della carta frusciante non supera la praticitá e alcune features come quella, fra le altre, di poter leggere in ambiente buio senza disturbare l’eventuale roommate.
Ma l’articolo di Carlo svela alcune possibilitá entusiasmanti. Poter visualuzzare i luoghi, i personaggi, gli oggetti, le ambientazioni della narrativa darebbero alla lettura elettronica un enorme vantaggio qualitativo su quella tradizionale. Attualmente, per esempio, sto leggendo uno dei bellissimi libri di Hopkirk sulla storia delle rivalitá territoriali fra Impero Russo e Gran Bretagna per il dominio asiatico e dell’India durate per tutto il 19mo secolo. La lettura é difficoltosa perché per seguire bene tutte le vicende , è necessario consultare continuamente un atlante e guide tipo Lonley Planet. Immaginate se si potesse avere una visualuazzazione della scena geografica e storica del contesto descritto!
Quindi avanti con la tecnologia!
Ciao Pudo, grazie per I tuoi giusti commenti. La comoditá degli e-books è indubbia e anche io sono un forte lettore per le ragioni che tu giustamente elenchi. Sono d’accordo con te per i vantaggi che potrebbero darti certe visualizzazioni, come quelle geografiche, un poco più scettico su immagini di situazioni. Quando leggo, le situazioni, i luoghi, il proseguo della storia me lo creo nel mio immaginario ed é quello che mi piace della lettura, altrimenti sarebbe un po’ come andare al cinema, che apprezzo, ma poco spazio per la fantasia. Grazie. Carlo
Articolo di Carlo ragionamenti sulla lettura digitale, attuale argomento interessante. Per me il Kindle è stato un giocattolo di compagnia come per i bambini l’orsetto di peluche.
Utile svelto, generoso economico, ti trova quasi sempre quello che cerchi. Con lui ho avuto a lungo l’impressione di avere tutto un mondo da esplorare sotto le dita.
Ma… il libro resta il libro non si discute, ha una sua fisicità “umida” come dice Carlo quella della carta sensibile al tempo, meravigliosamente vivente, sensibile alla polvere, si fa denudare piano piano sembra uno che sta pensando; l’utile scrittura digitale è di certo valida, ma avverto tuttavia come una assenza: quella dello strano magari illusivo colloquio in compagnia dell’ “altro” per lo più a noi sconosciuto, lo scrittore!
Ciao Marina, concordo con te, indiscussa la piacevolezza di leggere un libro, ma unica l’utilità in tante occasione, dell’e-book.
Un abbraccio
Carlo